31 gennaio 2015

Smartphone: Perché ora paghiamo di più se andiamo free




Esistono molti giochi e programmi gratuiti su Android ed altri smartphone di vari tipi, ma perché ci conviene sempre comprare l’applicazione invece di tenerlo sulla forma gratis? Uno studio ha attualmente dimostrato da qualche tempo che costa di più usare queste Apps gratuite, a volte molto di più di quelle a pagamento. Ma quali sono i motivi?


La batteria si scarica più in fretta. Il vostro Smartphone, oltre che gestire il gioco, deve gestire anche la pubblicità che ci viene visualizzata in giro per lo schermo. Questo significa più impegno grafico e più comunicazione Wifi / 3G da usare. Il consumo della batteria è aumentato. Alcuni programmi utilizzano anche il GPS per comunicare, a volte per più motivi.


La nostra banda ne risente. Consumiamo molto di più a livello traffico quando usiamo un gioco gratuito per le pubblicità visualizzate sullo schermo e non. Ciò significa che mangiamo più mega man mano che giochiamo, pensando che ormai il gioco è caricato e non ci serve nient’altro. Purtroppo non è sempre così.


Cosa dobbiamo fare per evitare questi problemi? Possiamo fare queste diverse operazioni.





Applichiamo un AD-Blocker. Questo vale soprattutto per limitare il consumo del traffico del nostro cellulare. Usando un programma per bloccare le pubblicità, non consumeremo più tanta banda quando necessario. Al contrario però la CPU e gli altri componenti continueranno a funzionare ad un regime superiore rispetto al gioco completo che possiamo comprare.


Controlliamo se in effetti il gioco o il programma promette un esperienza AD-Free se lo compriamo. Alcune Apps non hanno in realtà nessun tipo di pubblicità, ma non lo specificano a meno che non sia listato nelle funzioni “aggiuntive” che possiamo avere se compriamo il programma.


Prendiamo sempre il gioco o il programma da fonti sicure. A volte l’App è senza pubblicità, ma alcuni siti modificano il programma appositamente per inserirvi pubblicità e causarci problemi.


Nelle altre soluzioni, alcuni confidano che è meglio pagare quel piccolo euro per ciò che vogliamo. Ma ci sono sempre altri metodi per ottenere ciò che vogliamo!





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Outlook, arriva anche la versione per iPhone e iPad




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Nel corso dello scorso anno il colosso di Redmond ha dovuto sganciare qualcosa come 200 milioni di dollari per poter mettere le mani sul’applicazione che prende il nome di Acompi. L’obiettivo di Microsoft non poteva che essere quello di impiegarla per la creazione del client mail Outlook per dispositivi mobili iPhone e iPad.


Ecco, il lungo percorso di Microsoft, in questo senso, è arrivato ad un punto definitivo, culminato con il lancio della nuova app di Outlook sull’App Store.


Outlook si può considerare come uno dei client certamente più famosi in tutto il mondo e d’ora in poi c’è la possibilità di utilizzarlo anche direttamente su iPhone e iPad.


Grazie all’app Outlook su dispositivi mobili targati Apple c’è la possibilità di gestire tutto ciò che riguarda calendario, mail, contatti ed ogni tipo di allegato, sfruttando pure la visualizzazione unificata.





Uno dei principali vantaggi di Outlook è certamente quello che pone in evidenza i messaggi più importanti, andando a prelevarli direttamente da ogni account e-mail che è stato precedentemente impostato dall’utente.


Una grande praticità d’uso è ciò che caratterizza l’esperienza di Outlook, visto che gli utenti nel giro di pochi secondi possono archiviare oppure rimuovere decine di messaggi, così come decidere di visualizzarli successivamente.


L’utente ha anche l’opportunità di inviare oppure di tenere sotto controllo file di elevate dimensioni, che non sono stati scaricati effettivamente sul dispositivo. Outlook ha il pregio di poter funzionare in collegamento con Microsoft Exchange, Outlook.com, Yahoo Mail, Gmail, iCloud e Office 365, ma la caratteristica migliore è sicuramente rappresentata dallo smistamento della posta in arrivo.




Outlook Scarichiamo


Outlook


4.5

Arriva anche la versione per iPhone e iPad





Funzionalità

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Qualità/Prezzo

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Feedback

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Grafica moderna ed esperienza d'uso notevole: il boom di Outlook è ormai prossimo.




























Outlook for iOS
Microsoft Corporation Produttività
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Gestione domestica, è un boom delle app italiane




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E’ un vero e proprio boom quello che ha colpito le startup del belpaese che si riferiscono alla gestione domestica: si va dall’applicazione che permette di tenere sempre informato l’utente in merito a fatture e bollette che stanno per scadere fino all’app che avvisa l’utente degli appuntamenti prefissati per l’intera famiglia.


Avete sempre sognato di accendere le luci della vostra abitazione ancora prima di entrare in casa, regolando magari anche il riscaldamento?


Adesso è stata lanciata una nuova applicazione che permette di far partire pure l’impianto di irrigazione collegandolo ad un servizio meteo, in modo tale da svolgere tale operazione nel momento in cui le condizioni meteo sono favorevoli.


Tutte queste applicazioni si possono considerare dei veri e propri assistenti personali tutto fare relativi alla gestione domestica, su cui le startup nostrane stanno puntando davvero moltissimo. Anzi, spesso, si tratta di start-up italiane che, però, hanno sede al’estero: un ottimo esempio è rappresentato da Microbees , realizzata ad Aversa grazie alla collaborazione di quattro sviluppatori campani.





Microbees offre la possibilità di tenere sotto controllo piccole e grandi automazioni del proprio dispositivi mobili, collegando alcuni device di altri dispositivi elettrici.


Alfred at home è un’altra app simile, che somiglia ad un maggiordomo all’interno dello smartphone e che permette di centralizzare ogni tipo di device intelligente, per realizzare una sola dashboard, con l’app che si potrà gestire da tablet, computer e ovviamente da smartphone.


Per quanto riguarda la gestione di documenti ed ogni tipo di fattura e bolletta, allora una delle migliori soluzioni è un’app nata a Udine: si tratta di Quokky , che consente di memorizzare in cloud qualsiasi tipo di file, comunicando direttamente con le aziende, piuttosto che i provider ne effettuano la condivisione e, tra qualche tempo, si potranno pagare anche online le scadenze.


Per gestire la propria auto, una delle app più recenti è certamente Tiassisto24 , una sorta di assistente smart che gestisce ogni documento relativo alla propria vettura, avvisando in merito alle scadenze, ma anche suggerendo dei prezzi ed offerte migliori per assicurazioni e tagliandi.





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PushBullet, unite le notifiche dei vostri dispositivi Apple




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Nel corso degli ultimi giorni, in modo particolare negli Stati Uniti, si sta facendo un gran parlare di una nuova applicazione, da poco lanciata sul mercato: stiamo parlando di PushBullet, ovvero un titolo che ha la particolare capacità di unire tutte le varie notifiche presenti all’interno del proprio smartphone.


L’app Pushbullet esplica la sua funzionalità principale mediante la connessione Bluetooth intelligente: infatti, questo titolo mette gli utenti nella condizione di poter ricevere le notifiche di sistemi operativi iOS e OS X direttamente su ogni tipo di dispositivo mobile targato Apple.


Piuttosto frequentemente capitava che gli utenti Apple avessero la necessità di disporre di un’app ben determinata, che fosse in grado di ricevere su Mac ogni tipo di notifica relativa ai propri dispositivi mobili, soprattutto quando si è in casa e magari senza doversi alzare per andare a prendere il cellulare che si trova dall’altra parte della casa.





Pushbullet è un’applicazione che offre la possibilità di risparmiare un bel po’ di tempo, dal momento che è assolutamente in grado di unificare tutte le varie notifiche alla perfezione su un unico dispositivo: in questo modo, c’è l’opportunità di guardare solamente uno schermo anche nel momento in cui le notifiche si riferiscono a più dispositivi.


Per poter raggiungere degli ottimi risultati è sufficiente provvedere alla registrazione di un account, in via del tutto gratuita, lasciando che poi sia Pushbullet ad occuparsi di ogni altra cosa. Direttamente tramite le impostazioni, gli utenti hanno anche la possibilità di scegliere quali cose sincronizzare fra i diversi dispositivi in questione.




PushBullet, unite le notifiche dei vostri dispositivi Apple Scarichiamo


PushBullet, unite le notifiche dei vostri dispositivi Apple


4.5

PushBullet, unite le notifiche dei vostri dispositivi Apple





Funzionalità

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Qualità/Prezzo

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App che svolge molto bene la funzionalità per cui è stata creata. Da provare.




























Pushbullet
PushBullet, Inc Produttività
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30 gennaio 2015

Come visualizzare il monitor del portatile sulla Tv




Lo schermo del nostro portatile è certamente una comodità necessaria per rendere il nostro PC, appunto, un portatile. Ma spesso è un po’ piccino per alcuni lavori in particolare (come CAD o grafici) e si rende necessario quindi uno schermo più grande ed esterno. Alcuni ultimamente sono sortiti ad usare le TV stesse come monitor alternativi. Ma cosa possiamo usare per connettere il nostro portatile alla televisione?


Prima di tutto qui parliamo di TV prodotte comunque da 3-4, massimo 5 anni a questa parte, dato che sono ottimizzate per visualizzare ogni tipo d’immagine da una fonte un po’ variabile come un PC.


In questa lista inoltre non è inclusa l’uscita VGA o DVI, ormai rimossa da certe TV: la sua risoluzione non è esattamente molto soddisfacente.


Usiamo l’uscita HDMI o DisplayPort…il nostro portatile avrà con molta probabilità (a meno che non sia veramente vecchio) un’uscita HDMI. E’ semplice, basta usare un cavo HDMI e connetterlo alla TV, sintonizzandola all’uscita HDMI. Fate caso che alcuni portatili non “sentono” automaticamente la presenza d’un secondo schermo e bisogna specificarlo. Alcuni portatili ultrasottili hanno invece la così chiamata Displayport, che è una porta universale che supporta più uscite. Per quello vi basta procurarvi un cavo da Displayport ad HDMI e siete a posto.





Chromecast…si sintonizza senza fili, basta connetterlo alla TV e sincronizzarlo con il portatile. E’ letteralmente uno streaming in HD; perciò non ci sono molti disturbi o movimenti in ritardo di segnale. Anche se generalmente si può prendere il Chromecast per visualizzarsi sulla rete, non è strettamente necessario per questo. Possiamo utilizzarlo come rudimentale secondo schermo quando vogliamo. Non è al 100% perfetto come un cavo diretto, ma fa un ottimo lavoro, soprattutto quando la Wifi del vostro portatile è abbastanza veloce.


Airplay…e dopo Google si parla di Apple. Airplay è una funzione di Apple che sincronizza qualsiasi dispositivo iOS alla TV, basta che sia tutto compatibile. E questo naturalmente è costoso da constatare, ma si tratta d’una comunicazione più che efficace ed è collaudata per alcuni modelli precisi, quindi la sincronizzazione è maggiore. Molto buono.


In alternativa, vi è Miracast che permette di usare una soluzione stile Airplay senza bisogno di usare prodotti Apple, ma ha diversi problemi ed è ancora in pieno sviluppo.





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27 gennaio 2015

Invisible Boyfriend, crea il fidanzato/a immaginario




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Un’applicazione che sta salendo notevolmente alla ribalta e sta diventando sempre di più un servizio estremamente diffuso tra i più giovani: stiamo parlando di Invisible Boyfriend , ovvero un titolo che offre la possibilità di inventare un finto fidanzato per trarre in inganno i familiari, ma anche gli amici.


Nel momento in cui gli utenti effettuano la registrazione a Invisible Boyfriend, hanno la possibilità di creare il proprio fidanzato o fidanzata esattamente come preferiscono, in modo tale da personalizzare ogni suo aspetto in relazione alle proprie esigenze.


Quindi, la prima cosa da fare è quella di scegliere il nome, ma anche l’età, ogni tipo di interesse ed ogni lato relativo alla personalità. Quindi, tramite l’app Invisible Boyfriend, c’è la possibilità di preferire le donne castane o bionde, piuttosto che i ragazzi bassi o alti, oppure i vari hobby.





A questo punto, sarà necessario effettuare il pagamento per il servizio, che corrisponde a circa 20 euro al mese e il finto fidanzato/a sarà a disposizione finalmente per tutti gli inganni possibili ed immaginabili.


In realtà, l’uomo che risponde ai messaggi dell’utente non è per nulla immaginario, dal momento che si tratta di uno dei collaboratori di CrowdSource, ovvero una società sita nel Missouri (Usa), che va a gestire ben 200 mila persone in remote, che si dedicano a specifici compiti.


In poche parole, nel momento in cui l’utente invia un messaggio al proprio fidanzato/a personalizzato, questo viene filtrato da Invisible Boyfriend: in poche parole, il mittente viene coperto dall’anonimato, mentre il messaggio viene preso in consegna da parte di uno dei freelancer che operano su CrowdSource.





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26 gennaio 2015

Amici Real Time, l’app ufficiale sbarca su iTunes




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Nel caso in cui abbiate una grande passione per i programmi di Maria de Filippi e, in modo particolare, per il format Amici, allora potrete sicuramente sorridere, visto che è stata lanciata da pochissimo tempo l’app ufficiale del programma direttamente su App Store.


Dopo l’approdo del format su Real Time, questa volta la scuola di Maria De Filippi regala un’altra sorpresa ai suoi appassionati, dal momento che è sbarcata pure l’app ufficiale di Amici14.


Tramite l’app ufficiale Amici Real Time presente sull’App Store, gli utenti hanno la possibilità di esprimere le proprie preferenze in riferimento agli studenti e agli insegnati, potendo dare un’occhiata in tempo reale al programma televisivo nel momento in cui vengono trasmesse le puntate.


Per fare in modo di alzare ancora di più l’audience, l’obiettivo è quello di aumentare ancora di più il lato social di Amici14, visto che il team di sviluppo ha immaginato anche di immettere delle domande quotidiane a cui i fan dovranno rispondere tramite il proprio dispositivo mobile targato Apple.





I risultati delle domande a cui gli utenti potranno rispondere tramite l’app Amici Real Time verranno trasmessi in diretta: così, gli utenti hanno la possibilità di vedere la propria risposta apparire nel corso della puntata delle 13:50.


L’app Amici Real Time, inoltre, mette a disposizione degli utenti l’opportunità di non perdersi nemmeno un tweet dei fan e, infine, ovviamente ci sarà la possibilità di effettuare l’accesso ad ogni puntata della trasmissione condotta da Maria de Filippi e rivederla in qualsiasi luogo in cui ci si trovi, direttamente tramite il proprio iPhone.


Amici Real Time si può scaricare in via del tutto gratuita dall’App Store.




Amici Real Time Scarichiamo


Amici Real Time


4.0

L'app ufficiale arriva su iTunes





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Qualità/Prezzo





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Amici Real Time
Discovery Networks International LLC Intrattenimento
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23 gennaio 2015

Consigli fotocamera smartphone Android




Fare delle foto con il nostro Smartphone è sempre un divertimento. Spesso e volentieri ci capita di vedere qualcosa di bello da immortalare e lo facciamo immediatamente grazie alle potenzialità del nostro cellulare e la qualità grafica della sua fotocamera. Allo stesso modo però fare delle buone foto non è sempre facile, tutt’altro: ci vuole un pochino d’abilità propria. Ecco qualche consiglio.


Nota: Naturalmente questi consigli sono diretti a gente che ha tanto di Smartphone con fotocamera che sia almeno di 5 Mpx di potenza e con un buon sensore.


Controllate sempre la messa a fuoco! Una buona messa a fuoco è necessaria per creare una buona foto. A volte dipende sia dal programma che dal sensore dello smartphone. Prima di fare la foto controllate sullo schermo se a buon intesa il tutto è messo a fuoco come si deve.





Non fate lo zoom! A meno che il vostro cellulare non ha modo di farlo in maniera meccanica, lo zoom verrà effettuato in maniera software. Questo significa che la foto verrà piena d’imperfezioni, perciò non ne vale davvero la pena. A meno che non avete modo d’avvicinarci, considerate questa una funzione d’ultima necessità per fotografare un dettaglio che volete.


Usate il flash il meno possibile. Sì, il Flash è necessario per fare una foto in ambienti poco illuminati, ma spesso il LED non funziona esattamente come un flash genuino. In altre occasioni ed in ambito professionale è anche necessario avere una buona illuminazione in primo luogo! Cercate perciò se c’è un modo d’illuminare meglio l’ambiente per la foto. Avrete meno conseguenze al livello di occhi rossi e “zone bianche” all’interno della vostra foto. Inoltre in caso di persone presenti, un flash può causare fastidi ed nervosismo.


Usate sempre la fotocamera sul retro! E’ di moda fare selfies al giorno d’oggi, ma evitate davvero di usare la fotocamera frontale. Si tratta sempre della fotocamera più debole. Sviluppate una vostra personale abilità nel farvi selfies con la fotocamera sul retro, molto più potente e dettagliata, con un conto alla rovescia invece che cercare il tasto per fare la foto sul momento.





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22 gennaio 2015

Hdmi Cec. Questo sconosciuto




Per il momento qui in Italia ci risulta ancora difficile avere uno Smart TV al primo colpo con tanto di possibilità di avere un Chromecast o un “Cast” di qualsiasi tipo. Insomma, una combinazione tale per navigare sulla rete e fare streaming direttamente dalla nostra TV è ancora fantascienza per molti italiani, ma non per tutti: c’è chi attualmente può. Ma perché in tale ambito molte volte ci viene richiesto di controllare se la TV supporta la comunicazione HDMI-CEC?


Attualmente molti ignorano che le TV a schermo piatto che comunicano principalmente con l’HDMI hanno molto di più che potenzialità video ed audio. L’apparato HDMI permette infatti di trasmettere anche parecchie quantità di dati, come se fosse una rete Ethernet. C’è chi addirittura vende fili HDMI palesandone la funzionalità “HDMI + Ethernet” ma questo è uno standard che ormai esiste da parecchio tempo.


L’HDMI-CEC è un protocollo che permette al telecomando della TV di comandare il Cast e il telecomando dello stesso Cast di comandare la TV e viceversa. Rende infatti programmabile la funzione che cerchiamo per la nostra televisione, promettendo una dualità universale di funzioni fra più dispositivi. Questo rende superflua la necessità di più telecomandi o eventualmente di un telecomando universale raffinato e costoso.





Ad esempio, possiamo utilizzare la nostra console da gioco preferita quando abbiamo la necessità di usare Chromecast. Usando il telecomando di Chromecast, questo forza la TV a cambiare priorità di visione e passa direttamente al nostro dispositivo interessato, senza bisogno di premere il tasto “Devices” o simili e navigare il menu, cercando di ricordarci in che porta HDMI abbiamo installato il Cast. L’HDMI-CEC ha anche altri vantaggi, come far cambiare direttamente la TV all’uscita video interessata quando accendiamo ad esempio la nostra Playstation.


Ricordiamoci naturalmente che entrambi i dispositivi, TV e qualsiasi cosa attaccato ad esso, deve supportare il protocollo HDMI CEC per funzionare in questo modo.





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21 gennaio 2015

Troppa memoria rallenta il sistema




Una proposta comune per aumentare la velocità del nostro Computer è quasi sempre quella di aumentare la RAM. Il più delle volte infatti questo sembra un buon consiglio, ma esattamente, come s’adatta il nostro sistema in base alla quantità di memoria in più? Troppa memoria può potenzialmente rallentare il nostro sistema? Ecco qualche risposta a questo quesito.


Esistono delle pratiche che permettono d’adattare il nostro sistema operativo, integrando gran parte delle attività di sistema direttamente nella memoria RAM, così da eliminare la scrittura su HDD e aumentare esponenzialmente la velocità del nostro Windows. Nonostante ciò è una pratica che rende il tutto molto instabile, e questo anche per una serie di fattori.


Quando aumentiamo la memoria nel nostro sistema, aumenta anche il numero di operazioni che il sistema operativo deve disperdere per ogni banco di memoria installato. Questo generalmente non comporta molti problemi per un portatile, dato che abbiamo giusto due banchi al massimo di memoria occupabili, ma su un PC fisso questo può essere cruciale. Spesso su una scheda madre abbiamo la possibilità d’installare fino a quattro banchi di DDR, la misura in GB può non causare problemi mentre la frequenza dev’essere sempre la stessa per ogni banco. Ma c’è un fattore che dobbiamo considerare, ovvero il numero di banchi e i canali.





Cosa significa, dunque? Se abbiamo quattro banchi da 1Gb nella nostra piastra madre, la dispersione sarà maggiore. Un singolo banco da 4Gb può invece comportare una minore dispersione d’elettricità e di prestazioni. Banchi di memoria a doppio canale (Double Channel) possono ovviare questo problema senza causare dispersioni. Niente paura comunque, quando si tratta di usare questi banchi di memoria la dispersione di prestazioni è appena del 5%. Quindi se volete proprio strizzare ogni minima potenza dal vostro PC fisso vi consigliamo banchi di memoria Double Channel e che siano concentrate (un singolo da 4Gb invece di 4 da 1Gb).


Controllate sempre se il vostro sistema supporta i banchi a doppio canale!





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20 gennaio 2015

Schermi curvi utili o no. Alcune considerazioni.




E’ la nuova mania: quando molti anni fa usavamo i monitor con il loro bello schermo curvo, la tecnologia ci ha convinti che l’ultimo grido erano gli schermi piatti. Così siamo passati agli schermi piatti, che sono stati perfezionati negli anni. LCD, poi LED. Nel mezzo abbiamo avuto anche il plasma che naturalmente ha maggiormente avuto un ruolo nelle televisioni. Ma la domanda è, se vogliamo, generale: sono davvero così convenienti gli schermi curvi di cui tutti parlano ora?


Questo è in effetti l’ultimo grido: uno schermo nuovamente curvo, con nuove caratteristiche. E’ bene dire che la funzione “3D” fino ad un anno o due fa era la novità, ma poi è finito il tutto abbandonato ed ora è una semplice integrazione in queste ultime uscite. Ma andiamo per gradi: quali sono gli effettivi vantaggi di queste televisioni di nuova concezione, che hanno fatto incredibile sfoggio al CES?


Parliamo di ciò che teoricamente dovremmo ottenere da queste nuove TV: la forma curva ci permette una nuova immersione nel filmato che stiamo vedendo, e questo se vogliamo è vero. Ma l’effetto migliorato rispetto ad una normale TV piatta possiamo ottenerla solamente con una televisione veramente grande: minimo un 100 pollici per sentire un’esperienza veramente cinematica. E cosa dire del fatto che dobbiamo starci seduti di fronte? Le TV a schermo curvato soffrono d’enormi problemi di percezione se prendiamo in considerazione che guardandoli di lato notiamo come l’immagine è oscurata o sfocata.





Non è quindi facile come si pensa. Avere una piccola TV curva non serve a niente rispetto ad uno schermo piatto, che possiamo posizionare dove vogliamo e manterrà sempre le stesse qualità. Alcune marche stanno cercando d’ovviare il problema con TV che da curve diventano piatte, ma sul serio questo è solo per “allungare il brodo” su uno scopo troppo specifico che hanno questi pezzi.


Quindi la risposta essenziale è: solo se avete intenzione di sedervi sempre di fronte allo schermo e no, lo stesso deve essere molto grande per regalarvi un esperienza cinematica. Una nuova tecnologia che è molto più utile altrove, come cellulari o Smartwatch, ma non ancora utile per monitor o TV.





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19 gennaio 2015

E’ necessario aspettare 10 secondi per il router




Ecco un altro dubbio classico che ha fatto la storia delle linee moderne di oggi: perché si dice di aspettare circa 10 secondi quando il nostro Router ADSL (o simili) si comporta in maniera errata o con problemi di software? Cosa comporta in realtà aspettare così tanto tempo? Non si perde forse la sincronizzazione alla stazione così facendo?


E’ vero che quando spegniamo il nostro Router perdiamo la sincronizzazione attuale con il provider con il quale siamo attualmente abbonati (Tiscali, Telecom, Fastweb, ect) e più il tempo trascorre in questa faccenda, maggiore è la difficoltà del Router a re-sincronizzarsi. Tuttavia al giorno d’oggi esistono le così chiamate connessioni dinamiche. Quando ci connettiamo ad un provider otteniamo un indirizzo IP che stabilisce il nostro luogo d’origine per la connessione. Per evitare sovraccarichi, il nostro Provider da a disposizione diversi IP, tutti diversi, per evitare che la sincronizzazione richieda troppo tempo e che la velocità diminuisca troppo.





Tolto questo dubbio, perché è così arbitrario aspettare dei 5 ai 10 secondi per riavviare un Router, spegnendolo e riaccendendolo? Praticamente, così come ogni apparato moderno d’oggi, il Router stipa dell’elettricità anche quando la corrente viene a mancare. Provare a staccare la corrente dalla vostra TV a schermo piatto: noterete che la lucetta che indica che l’apparecchio è in Standby rimane accesa per molto tempo. Questo perché esistono delle resistenze e dei condensatori all’interno degli apparecchi d’oggi che accumulano l’elettricità per evitare che il dispositivo perda le impostazioni per uno sbalzo tensivo o che appunto questo si spenga per una mancanza temporanea d’elettricità.


Quindi alla fin fine l’attesa dei 5 o 10 secondi è necessaria per svuotare eventuali errori dalla memoria del nostro Router, ma non è necessariamente dannosa per la velocità di connessione o per la salute del nostro Router. Allo stesso modo però non tutti i router si “svuotano” entro 5 secondi, ed ecco perché esiste la regola dei 10 secondi.





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18 gennaio 2015

Epson che non stampa. Alcune probabili soluzioni.




Avere una stampante Epson comporta i suoi vantaggi: sono economiche e le cartucce che accompagnano questi modelli sono divisi per ogni colore e hanno un costo limitato. Il problema però è che se prendiamo le stampanti della serie economica ed usiamo cartucce compatibili, questa può decidere di smettere di funzionare o di mostrare in anticipo l’avviso di fine ciclo vitale. Anche se non c’è attualmente una soluzione stabile, possiamo fare questi tentativi:


Cambiate le cartucce con delle originali. Quanti giri avete fatto con quelle compatibili? Se è parecchio tempo che usate inchiostro compatibile è probabile che avete otturato gli ugelli. L’inchiostro all’interno della cartucce originali è leggermente diverso e fanno in modo di otturare il meno possibile gli ugelli della stampante, a differenza delle compatibili. Se la stampante riconosce le cartucce compatibili ma non stampa nulla, fate una pulizia delle testine ripetuta, dalle cinque alle dieci volte di fila. Poi inserite le cartucce originali, fate un paio di pulizie, e avviate una stampa intensa di colore o nero.


Se invece fatica a riconoscere le cartucce, controllate i contatti. Le cartucce Epson hanno un chip che regola le funzioni di riconoscimento. Se non vengono viste, pulite i contatti delle cartucce con dell’Alcool e un panno delicato. Se la cartuccia non ha un chip o dei contatti, trovatene qualcuna che attualmente ha questa composizione montata. Se si tratta di cartucce originali rivolgetevi al vostro rivenditore o tecnico.





Se la vostra stampante Epson è piuttosto vecchia (ma davvero vecchia!) potete provare ad usare l’utilità SSC per resettare tutta la stampante e sovrascrivere così l’errore del fine ciclo vitale. Scaricatelo qui: http://ift.tt/1yM9Qpb


In altri casi invece è bene trovare un Resetter di cartucce, per il quale il suo unico scopo è resettare tutti i chip di riconoscimento della stampante per fare in modo che riporti sempre le cartucce piene e riconosciute.





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17 gennaio 2015

Come cambiare comportamento iPhoto.




iPhoto è un programma incluso nei sistemi operativi Apple quando abbiamo soprattutto la presenza di più dispositivi che utilizzano una funzione multimediale fotografica verso più applicazioni. Questo programma in poche parole organizza le foto che effettuiamo, controllando le unità di memoria che inseriamo nel nostro Mac e sincronizzando automaticamente il contenuto foto del nostro iPhone. Per alcuni però risulta essere un discreto fastidio visto che parte automaticamente ogni volta che inseriamo il nostro cellulare o un’unità di memoria.


Fortunatamente possiamo personalizzare iPhoto per evitare l’avvio per un singolo dispositivo o anche più dispositivi, o non avviarsi affatto. Apriamo iPhoto e cerchiamo nelle impostazioni o preferenze. Potrete sicuramente notare un’utile opzione che vi permette di settare come il programma si comporta quando inseriamo un dispositivo: se vi da fastidio che il tutto parte automaticamente, settate il programma su “Nessuna applicazione” ed avete finito.





Volete invece che l’avvio sia per un dispositivo ma non per l’altro? Questo purtroppo su iPhoto non è possibile, ma possiamo comunque personalizzare il sistema operativo per fare in modo che questo funzioni come vogliamo. Dobbiamo prima di tutto cercare la funzione Image Capture (o simili, dipende dalla lingua del nostro iOS). Questo programma ci permette di personalizzare in profondità come il nostro sistema operativo deve comportarsi quando inseriamo un dispositivo in particolare, relativo alle foto e le immagini.


Basta cercare in basso a sinistra: lì è presente una funzione che possiamo settare per ogni singolo dispositivo, compreso anche il comportamento di ogni programma. Possiamo perciò settare che su un iPhone dei programmi automatici non devono interferire mentre con una memoria qualunque il nostro sistema operativo può liberamente aprire iPhoto per permettere la sincronizzazione delle immagini. Con un po’ di calma e pazienza arriveremo certamente a personalizzare iOS in questo aspetto, cercando il comportamento giusto per il dispositivo giusto.





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16 gennaio 2015

E’ un bene cambiare ram




Ecco che ci ritroviamo con un nostro vecchio computer. Ci chiediamo se può essere più ottimizzato, se può andare più veloce. Un consiglio comune è quello di aggiungere banchi di RAM in più o sostituire il banco di RAM che ha al suo interno con uno più grande o più veloce. Considerare che quest’opzione non è certo un male, ma dobbiamo lo stesso fare attenzione ad un paio di dettagli.


Per prima cosa, siamo sicuri che sia il problema, la RAM? Controlliamo il comportamento del nostro Computer. Quando inizia a rallentare ed usare intensamente l’HDD, controlliamo se la memoria è attualmente piena o comunque vicino al suo punto di “fusione”. Premiamo CTRL+SHIFT+ESC e si aprirà Task Manager. In basso noteremo l’utilizzo RAM. Se è vicino il 100% (qualcosa stile 80 o 90%) allora possiamo considerare un aumento di RAM.


Che tipo di RAM supporta il nostro PC? Controlliamo sulla rete e sul sito madre la compatibilità. Qualche aggiornamento per la BIOS aumenta la compatibilità di RAM, anche se consigliamo un aggiornamento bios solo se siete abbastanza capaci. Controllate se supporta le DDR800, DDR1066, e così via.





Ricordate inoltre che non tutte le DDR si chiamano DDR667,800, ect…alcune hanno l’abbreviazione PC-*numero*, che riporta naturalmente il tipo di DDR. Controllate online per le comparazioni.


Controllate il vostro sistema operativo. Ricordate la classica regoletta: se avete un 64Bit, andate tranquilli da qui fino a 32Gb di DDR. Se avete un 32Bit e volete toccare i 4Gb di DDR, predisponete anche un’ installazione pulita nella quale metterete Windows a 64bit.


Ricordate comunque che potete sempre aumentare le prestazioni del vostro Computer cambiando l’HDD con uno più appropriato per il vostro lavoro (quelli più semplici per l’upgrade sono i 7200RPM se parliamo di un portatile) e naturalmente possiamo sempre considerare l’uso di un Readyboost con una scheda sd formattata in exFat per riuscire ad ovviare la mancanza della RAM.





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15 gennaio 2015

Va bene o no comprare uno schermo 4k




Diciamoci la verità: la corsa al punto per linea è incominciata ormai da qualche anno, con l’arrivo degli schermi 1080p e con il sempre aumentare di più del dettaglio pixel per pixel. Abbiamo tutt’ora gli schermi 4K e 5K, che permettono risoluzioni ben maggiori. Nel caso di televisioni, questo può entrare perfettamente in funzione se abbiamo attualmente dispositivi capaci di sviluppare immagini o filmati in 4K (Lettori DVD, ad esempio) altrimenti sono un acquisto che, a meno che non siete stati per anni con una TV a 720p o peggio, risulta inutile.


Con i Monitor per PC però la faccenda è ben diversa. Il nostro Computer può perennemente, anche dal Desktop, avere una risoluzione 4K: basta alzare la risoluzione fino a 3840×2160. Questo naturalmente comporta dei Pro e dei Contro. Provate a guardare uno schermo del genere, nella sua definizione che noterete da subito perché ci siete sempre a meno di un metro e mezzo di distanza: è bellissimo, ma ora come guardiamo le scritte e le icone che sono presenti? Fortunatamente Windows ha qualche opzione per ovviare questo e possiamo scalare la dimensione di ogni oggetto fino al 500% direttamente nelle opzioni “Schermo” che possiamo trovare facendo tasto destro del Desktop, Personalizza e quindi Schermo a sinistra in basso della finestra.





Fin qui, possiamo constatare che possiamo utilizzare subito il nostro Monitor. Ma quale utilità primaria possiamo avere, oltre che guardare filmati o immagini in 4k? Probabilmente avremo bisogno di una scheda video che sappia adottare questa risoluzione comunque (non c’è bisogno che sia un mostro, almeno fino a questo punto) dato che questa risoluzione non è esistita fino a qualche anno fa. Alcuni preferiscono utilizzare questo schermo anche per i giochi, per il quale però serve una scheda video perfettamente seria (Come una Geforce serie GTX 900) per non vedere un gioco che va a scatti e lento.


In definitiva? Come per ogni oggetto che acquistiamo, dipende dallo scopo. Uno schermo 4K può essere utilissimo in ambito lavorativo se disegniamo o progettiamo, per un utilizzo casual di ogni giorno dipende se guardiamo attualmente filmati in 4K o se ci piace un Desktop che sia davvero immenso. Se vogliamo videogiocare in modo davvero fantastico, è anche una scelta probabile, ma il nostro PC deve essere preparato di conseguenza.





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14 gennaio 2015

Strings, invia foto e messaggi e poi eliminali subito




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Quante volte è capitato di inviare dei messaggi spinti oppure che normalmente non si sarebbero mai potuti inviare e poi pentirsene poco dopo?


Ecco, precisamente a Seattle, negli Usa, sono riusciti a trovare una soluzione a questo problema: si tratta di un’applicazione che prende il nome di Strings.


Strings è un’app che mette gli utenti nella condizione di poter rimuovere in via del tutto definitiva ogni tipo di messaggio che è stato inviato, sia tramite il proprio dispositivo mobile che dallo smartphone della persone con cui c’è stata l’interazione.


Non dobbiamo dimenticare anche come l’app Strings offra la possibilità di bloccare il download di filmati e immagini ai propri amici senza che ci sia prima l’assenso dell’utente stesso.





Potrebbe apparire un’app davvero da sogno, ma si tratta di una realtà, che comunque deve ancora prendere piede. Ad ogni modo, l’app Strings si può utilizzare solamente con degli utenti che abbiano installato la medesima applicazione sul loro dispositivo mobile.


Un’altra peculiarità di Strings è certamente quella di essere compatibile solo ed esclusivamente con dispositivi mobili iOS.


Strings è un titolo che dà una cospicua mano agli utenti a tenere sempre sotto controllo il proprio dispositivo mobile e, in definitiva, ad evitare figure barbine con amici e, perché no, anche con le persone che si vorrebbero conquistare.


Strings non è ovviamente l’unica applicazione che è in grado di garantire un “servizio” del genere, anche se il suo ideatore sottolinea che questo titolo si differenzia rispetto a tutti gli altri per via della gestione davvero totale e completa relativa al contenuto dei messaggi.




Strings Scarichiamo


Strings


4.0

L'app per cancellare i messaggi imbarazzanti





Funzionalità

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Qualità/Prezzo

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Feedback

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App che sta diventando molto apprezzata e che potrebbe ben presto diffondersi a vista d'occhio.




























Strings...
Strings Inc. Social Network
GratisScarica da iTunes





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Je suis Charlie, dalle manifestazioni ad un’app




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Quello che è successo qualche giorno fa a Parigi non si potrà sicuramente scordare molto facilmente: dalle strade e dalle piazze si stanno levando tanti cori e numerose manifestazioni che supportano la redazione del giornale che è stato oggetto di un violentissimo attentato terroristico.


Dalle strade al web, così, il passo è molto più breve di ciò che possiamo immaginare: ecco che il figlio su cui campeggia la scritta “Je suis Charlie” si trasforma in una vera e propria applicazione per merito di due ragazzi transalpini.


Dopo aver effettuato il download in via del tutto gratuita dell’app Je Suis Charlie dallo store online di Apple, ecco che sul proprio dispositivo mobile l’utente si troverà una mappa del mondo in cui si trova la posizione di tutte quelle persone che, mediante l’app, hanno garantito il loro supporto alle vittime dell’attentato terroristico.





Con un semplice click sul logo “Je suis Charlie”, in cui viene mostrata anche una mano che impugna una matita, ecco che si può dare il proprio personale contributo a questa lodevole iniziativa.


Da uno slogan, il passo per diventare un’applicazione è stato brevissimo e, anche se priva di funzionalità particolari, lo scopo è ben preciso ed è quello di mostrare solidarietà per delle morti innocenti.


Interessante anche mettere in evidenza una piccola curiosità, legata al lancio su iTunes di questa nuova applicazione. Infatti, il titolo Je suis Charlie non ha dovuto attendere le canoniche due settimane prima di essere approvata, ma i due ragazzi francesi hanno scritto direttamente a Tim Cook, AD di Apple, che si è prodigato immediatamente per fare in modo che l’app “Je suis Charlie” possa essere scaricata senza tutta quell’attesa.




Je suis Charlie Scarichiamo


Je suis Charlie


4.5

Dalle strade ad un'app: la solidarietà sbarca su iTunes





Funzionalità

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Qualità/Prezzo

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Feedback

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Un'app di solidarietà: da scaricare e diffondere.




























Je suis CHARLIE !
Nice-Matin News
GratisScarica da iTunes





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Perché iniziamo sempre con C:




Questa è una domanda comune che spesso capita soprattutto con gli utenti più giovani d’oggi, che non hanno mai visto la tecnologia del passato. Quando installiamo qualsiasi sistema operativo, Che sia Windows o Linux, non ci ritroviamo mai con una lettera di destinazione che è il nostro HDD principale che sia A o B. Anche perché in tutta sincerità, se è tutto stilato in ordine alfabetico, perché non abbiamo la scelta di quei drive? Ecco la spiegazione.


C’è gente che è nata in una generazione composta da Computer, Smartphone e Tablet che non hanno bisogno di una piccola unità di memoria che per anni ed anni ha mandato avanti l’informatica: il Floppy. Nato inizialmente in un formato a dir poco gigantesco (5 pollici e 25!) questo non raggiungeva nemmeno il singolo mega di spazio totale. Non c’era nemmeno l’USB: la lettura doveva avvenire con un gigantesco lettore, tutto funzionava molto lentamente ed i floppy erano facili a corrompersi.





Anni dopo escono Floppy più piccoli che possono raggiungere una dimensione più grande, passando prima da mezzo mega a finalmente il pieno mega e 44 (1,36 per la precisione). Quest’ultimi vengono chiamati Floppy ad alta densità (HD). Rispettivamente, i Floppy ad 1.44 vengono sempre assegnati all’unità A mentre quelli da 360Kb, da cinque pollici, all’unità B. Ed ecco perché il nostro HDD principale è riserbato all’unità C…perché è la prima lettera che viene in ordine dopo le unità A e B che sono state assegnate per lunghi anni ai lettori floppy.


Ma continuerà sempre così? No, probabilmente no: l’era dei floppy è ormai al suo tramonto. C’è ancora chi li utilizza per vecchi giochi e programmi, ma è evidente che man mano questo sistema verrà eliminato. E’ comunque al giorno d’oggi possibile togliere la restrizione, ed assegnare ad esempio la lettera A ad una penna USB se abbiamo le abilità giuste per farlo.





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13 gennaio 2015

Stampanti 3d, siamo pronti o no?




Le stampanti 3d sembrano un’invenzione rivoluzionaria: ci permettono di creare oggetti dal nulla, semplicemente utilizzando una materia prima come se fosse inchiostro all’interno di un piccolo circuito di ricarica. Ma quanto vale effettivamente l’idea di prendere una stampante 3d, e perché è necessario nelle nostre vite? Analizziamo i pro ed i contro di avere un dispositivo così avveniristico in casa nostra.


Quanto costano ancora? Costano, costano…allontanatevi dall’idea di prendere una stampante 3d per meno di 500 euro al momento. Qualsiasi altra stampante sotto questo raggio di prezzo può presentare numerose limitazioni e problemi, il che naturalmente ci porta al prossimo punto in questione…


Che tipo di stampe vogliamo fare? Sono piccoli, o grandi oggetti? Naturalmente ogni stampante 3d ha la sua dimensione e certi progetti sono designati per alcuni modelli in particolare. Non è esattamente come stampare un semplice foglio di carta: si tratta di predisporre un equipaggiamento preciso per i nostri scopi. Molti progetti sono ancora fortunatamente a libero download, basta trovare il sito. Nonostante ciò, c’è chi ha idea di mettere i propri progetti in vendita sulla rete, il che ci porta a chiederci…





Val bene per giusto quello svago? Le stampanti 3d sono nate per le aziende di grande scala, che vogliono creare un prototipo istantaneo dell’oggetto che vogliono rilasciare al pubblico. Ci sono al momento stampanti 3d che sono capaci di creare oggetti in metallo ed in plastica, generalmente al pubblico vanno le stampanti che creano oggetti in plastica. Ma non tutti i progetti escono perfetti, perciò può essere necessario un ritocco o due da parte dell’utente finale, il che significa che bisogna essere abili nella programmazione.


Alla fine, è bello o no comprarne una? Sicuramente è fantastico. Ma per un divertimento casual no. Un hobby dedicato e con le giuste abilità può rivelarsi un giorno anche un piacevole lavoro con queste stampanti, ma siamo ancora ben lontani dall’usare queste stampanti per un divertimento semplice.





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12 gennaio 2015

Alcuni errori comuni del web




Quando ci ritroviamo nella navigazione su internet siamo sempre sotto mira di parecchi messaggi, che a volte bloccano il nostro viaggio. Che cosa significano? Perché stiamo vedendo questi messaggi? Ad ogni cosa il suo scopo: in quest’articolo spiegheremo alcune delle probabili situazioni nelle quali andrete incontro sulla rete.


Questo sito ha un certificato errato/non aggiornato! Questo messaggio, che blocca la nostra navigazione (con però la possibilità di andare comunque avanti in certi casi) ci avvisa che un sito ha un certificato di sicurezza mancante o non valido. I certificati di sicurezza possono comprovare che il sito è sicuro e può effettuare varie operazioni di tipo anche bancario o di servizio (ricarica, chat, ect). Se ad esempio ci stiamo connettendo ad una Wifi pubblica e ci connettiamo alla Paypal, per poi ricevere questo messaggio, significa che qualcuno sta tentando di rubare il nostro denaro con un sito non legittimo. In altri casi, conviene aggiornare il certificato, cosa che possiamo fare noi o il sito, dipende.


Questo sito comporta rischi per la sicurezza / contiene malware! Questo è un altro avviso del quale possiamo anche accettarne i rischi e procedere. Si tratta di un sito web che i centri di sicurezza oppure vari utenti hanno segnalato come un sito che contiene programmi mirati a danneggiarci, direttamente all’interno della programmazione della pagina. NON è sicuro visitarlo, a meno che non siano informazioni false. Spesso è prudente solo aspettare.





404 pagina non trovata! Questo è un classico. Indica che la pagina che cerchiamo non c’è, anche se magari c’era in passato. Non è comunque più “fisicamente” nel server e come tale non la si può raggiungere. A volte quest’errore è accompagnato da una pagina personalizzata con un messaggio adatto allo scopo.


Server / provider non trovato! Questo invece è un errore generale. Può significare che la vostra connessione non sta funzionando o non è quella giusta per il sito (in caso di Proxy). Vi consigliamo di cambiare DNS, riavviare il Router o provare un altro browser.





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11 gennaio 2015

InstApulia, un mix tra Groupon e Instagram dedicato alla Puglia




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E’ stata realizzata all’interno della Silicon Valley, ma in realtà si può considerare un’app rivolta alla Puglia.


A sostenere questa tesi, ovviamente, è anche il nome stesso dell’applicazione, che si chiama InstApulia, un titolo per dispositivi mobili che ha come obiettivo quello di combinare le potenzialità di Groupon e Instagram.


Per realizzare questo scopo, l’app InstApulia va a creare una sorta di luogo di condivisione che si propone di diffondere nel mondo la bellezza della Puglia e di vincere premi su premi proprio in riferimento al suo territorio.


InstApulia si può ritenere una piattaforma che offre a diverse realtà commerciali di questa regione la possibilità di far interessare anche i rispettivi clienti mediante tutta una serie di immagini e di filmati contest che si riferiscono proprio alla regione Puglia.





In poche parole, gli sponsor mettono in palio dei premi, che gli utenti possono portarsi a casa mediante la condivisione di contenuti su tale piattaforma.


L’app InstApulia è nata grazie ad un start-up pugliese, JMTVideo, che sviluppa tante app e strumenti tecnologici per immagini e video contest e può vantare clienti del calibro di Samsung e Suzuki, oltre ad un partner di eccezione come RDS.


Per poter vincere una sfida su InstApulia, gli utenti devono ovviamente cercare di aggiudicarsi il più elevato numero di “like”, ma contano anche i commenti e le condivisioni, sia direttamente sulla pagina Facebook InstApulia che sugli altri principali social media.


Il primo contest fa riferimento al cibo e prende il nome di #CimediApp: in questo caso, gli utenti che scatteranno le foto più condivise, commentate e votate potranno vincere delle cene da favola in alcuni tra i più importanti ristoranti pugliesi. Il contest è iniziato il 3 gennaio e durerà per quindici giorni.




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InstApulia


4.0

Un mix tra Instagram e Groupon per la regione Puglia





Funzionalità

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Qualità/Prezzo

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Feedback

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