30 dicembre 2013

Qual è lo smartphone con la migliore durata della batteria?




Tutte le dimensioni Me estoy agotando Flickr – Condivisione di foto Qual è lo smartphone con la migliore durata della batteria?


Sicuramente uno dei principali aspetti in base ai quali un utente sceglie di effettuare l’acquisto di uno specifico modello di smartphone piuttosto che di un altro è la durata della batteria, da sempre croce e delizia per tutti coloro che fanno un utilizzo più o meno intenso dei device mobile.


Nella maggior parte dei casi, però, tanto più uno smartphone è in grado di effettuare svariate operazioni minore risulta essere la durata della sua batteria. Non c’è quindi da sorprendersi del fatto che la stragrande maggioranza degli smartphone di ultima generazione provochino disagi all’utente il quale si vede quindi costretto ad essere costantemente munito di caricabatteria o addirittura a ricorrere all’utilizzo di accessori quali batterie esterne per far fronte al problema.






Tenendo conto dell’importanza di tale fattore il team del sito web PhoneArena ha pubblicato, proprio nel corso degli ultimi giorni, un’interessante classifica frutto dell’indagine della durata della batteria degli smartphone attualmente presenti sul mercato.


Il primo posto in classifica è occupato dal Lenovo P780 con la sua batteria da 4000 mAh.


Ecco la classifica:




  1. Lenovo P780

  2. Sony Xperia C

  3. Oppo N1

  4. Sony Xperia E

  5. HTC One Max

  6. LG G Flex

  7. Samsung Galaxy Pocket Neo

  8. Motorola Droid MAXX

  9. LG G2

  10. LG Optimus L7 II

  11. Samsung Galaxy Note II

  12. HTC Desire 300

  13. Oppo R819

  14. Samsung Galaxy Note III

  15. Samsung Galaxy Ace 3

  16. Sony Xperia L



Così com’è possibile notare osservando la classifica gli smartphone con un display FULL HD non sono in cima alla vetta ed anzi a primeggiare è un dispositivo che risulta praticamente sconosciuto ai più.





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Il lancio dell’iPhone ha obbligato Google a riprogettare Android


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Che il lancio dell’iPhone costrinse Google a riprogettare da zero, o quasi, Android era una voce che circolava già da tempo in rete e non solo ma la presunta conferma di ciò è arrivata soltanto nel corso degli ultimi giorni in seguito alla divulgazione di alcune indiscrezioni giornalistiche che vedono come protagonista un ingegnere di big G.


Le dichiarazioni sono state raccolte in un libro di Fred Vogelstein sul rapporto tra iOS ed Android e sono poi state pubblicate dal The Atlantic .



Stando a quanto riportato l’ingegnere Chris DeSalvo, ex dipendente dell’azienda di Cupertino ed uno tra i primissimi ad aver sviluppato Android, si sarebbe fatto sfuggire alcune indiscrezioni che potrebbero chiudere in maniera definitiva una diatriba che va oramai avanti da anni e tutto andrebbe a vantaggio dell’azienda di Apple.



Attenendosi alle indiscrezioni all’alba della presentazione del primo iPhone Google pare quindi sia stata messa in condizione di dover ripensare in toto ad Android. La cosa troverebbe inoltre conferma nelle successive mosse di Big G con un ritardo di circa un anno sulla tabella di marcia precedentemente pensata per la piattaforma mobile del robottino verde per il lancio dell’allora nuovo device touch HTC Mobile G1.



Come consumatore ero impressionato. Ne volevo immediatamente uno [di iPhone, ndr]. Ma come ingegnere Google ho pensato: “Dobbiamo ricominciare da capo” [...] Quel che avevamo è improvvisamente sembrato così… anni ’90.



Le indiscrezioni coinvolgerebbero inoltre Andy Rubin, uno dei co-fondatori del progetto Android, il quale avrebbe affermato: “C***o, immagino non distribuiremo quel telefono“.


Nel caso in cui tali speculazioni trovassero effettiva conferma risulterebbe decisamente ben più semplice riuscire a comprendere il contesto della guerra termonucleare decantata nella biografia di Walter Isaacson e che Steve Jobs avrebbe voluto scatenare contro Google.


Ad oggi, comunque, Apple non ha mai trascinato Google direttamente in tribunale. Più volte, però, l’azienda di Cupertino si è scagliata contro i vari produttori, Samsung in primis.



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29 dicembre 2013

Rai Streaming Estero: dove vedere i canali tv




rai streaming estero Rai Streaming Estero: dove vedere i canali tv


Vedere la Rai Streaming Estero oggi è possibile. Anche al di fuori del territorio nazionale, infatti, si possono guardare le trasmissioni italiane della nostra Rai, e non solo.

Ecco quali sono le risorse per vedere la Rai Streaming Estero grazie al vostro pc.


Rai Streaming Estero: con Italia Tv


Un sito nel quale poter vedere la Rai Streaming Estero è sicuramente Italia Tv. All’interno di questo portale potrete Vedere I Canali Rai, ma anche molti altri canali privati.


Per scegliere il canale da visualizzare dovrete cliccare sul loro logo posto nella barra in alto nella homepage del sito stesso. Oltre alla Rai Streaming Estero potrete vedere alcuni canali come RealTime, La7, Tv 2000, ma anche i canali “aggiuntivi” della Rai, come Rai4, Rai5 e RaiMovie.


Insomma, in questo sito potrete trovare tante risorse per visualizzare la Rai Streaming Estero.





Rai Streaming Estero con La Tv gratis


Un altro sito nel quale poter vedere la Rai Streaming Estero è La Tv Gratis. Anche in questo caso, per poter scegliere il canale da visualizzare dovrete cliccare sul suo logo. In questo caso, per poter vedere la Rai Streaming Estero dovrete scaricare, così come vi verrà indicato una volta cliccato sul logo del vostro programma preferito, una specifica Toolbar.


Rai Streaming Estero con Robabuona


Un ultimo sito all’interno del quale potete vedere la Rai Streaming Estero è Robabuona, un sito di “derivazione” canadese molto apprezzato dagli italiani di tutto il mondo per la Diretta Estero della Rai, e non solo. In questo caso vengono messi a disposizione alcuni canali Rai ed altri privati.


Grazie alla chat posta sulla parte destra della homepage, inoltre, potrete confrontarvi con gli altri utenti del sito ed ottenere aiuto ed assistenza per vedere la Rai Dall’Estero.


Tutto questo potendo sempre guardare la Rai Streaming Estero, godendovi i programmi italiani anche oltreconfine.





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27 dicembre 2013

Ancora una speranza per la sorte di Winamp: diventa probabile un’acquisizione




Winamp Ancora una speranza per la sorte di Winamp: diventa probabile un’acquisizione


Quando AOL, lo scorso Novembre, ha annunciato la chiusura di Winamp entro il 20 Dicembre molti si sono chiesti come mai non ci fossero stati sforzi per vendere il marchio, invece. Dopotutto, sebbene lontano dai fasti di un tempo, il player è ancora molto popolare e consolidato e il nome di Winamp è un nome riconosciuto da tutti. In più le stazioni radio online Shoutcast sono ancora utilizzate da molti sia sul web che in applicazioni di terze parti.


Adesso alcune voci suggeriscono che AOL possa essere in trattative con un altra ignota azienda interessata ad acquisire il marchio e tutti i beni che vanno con esso.



Microsoft era precedentemente stato indicato come un potenziale acquirente per il servizio ma coinvolgimento della società di Mountain View non è stato confermato.





Le fonti dicono che i siti saranno lasciati online mentre le trattative per l’acquisizione procederanno. La spiegazione più probabile è che il potenziale acquirente vuole che i siti Web e i servizi di rimangano online per evitare eventuali problemi di ripristino.


La chiusura non avrebbe comunque causato effetti immediati sugli utenti di Winamp, poiché la versione client funzionerebbe come prima e solo alcune caratteristiche che si basano sull’accesso ai dati remoti potrebbero smettere di funzionare.


Per quanto riguarda Shoutcast, un arresto non avrebbe effetto immediato. Altre directory di radio, Icecast per esempio, avrebbero accolto tutti gli utenti che si affidano alla directory per trovare nuovi stream radio.


E se Microsoft fosse l’azienda che tenta di acquisire Winamp? Come si inserirebbe un media player come Winamp nell’offerta attuale della società? È probabile che Microsoft non sia davvero interessata nel lettore musicale, poiché Windows Media Player svolge già bene il suo lavoro. Quello che Microsoft potrebbe volere, però, è il marchio e le directory di Shoutcast, che hanno ancora enorme valore dato che Winamp è ancora riconosciuto da molti come IL lettore musicale per eccellenza.





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26 dicembre 2013

Saldo Postepay: visualizzarlo e gestirlo




Saldo Postepay Saldo Postepay: visualizzarlo e gestirlo


Il Saldo Postepay è molto importante per tutti coloro che si occupano di effettuare acquisti e vendite online. Ecco perché è sempre bene saperlo gestire e capire quali siano le opzioni migliori nella sua visualizzazione. Vediamo, quindi, tutti i dettagli in merito al Saldo Postepay.


Accedere per visualizzare il Saldo Postepay


Per poter utilizzare una Postepay vi sarete dovuti registrare anche al sito delle Poste, all’interno del quale potrete gestire il vostro profilo e utilizzare le differenti opzioni legate alla vostra carta.


In particolare, dalla homepage del sito delle Poste potrete effettuare l’accesso cliccando su Accedi, opzione che si trova in alto a destra e che vi consentirà poi di Conoscere Saldo Postepay.


Dopo aver fatto l’accesso vi troverete di fronte ad una pagina che riepilogherà tutti i dettagli relativi al vostro profilo e anche alle operazioni che potrete effettuare online.


Per visualizzare e gestire il Saldo Postepay dovrete cliccare su Postepay.


Vi si aprirà una nuova finestra nella quale troverete tutte le diverse opzioni legate alla vostra carta.





Ora vediamo Come Controllare il Saldo Postepay.


Visualizzare il Saldo Postepay


Per visualizzare il vostro Saldo Postepay dovrete cliccare, all’interno della colonna a sinistra, su Saldo e Lista movimenti.


A questo punto sarà necessario inserire il numero della vostra carta (che trovate direttamente sulla carta stessa).


Dopo aver inserito i riferimenti della vostra carta vi troverete di fronte ad una nuova pagina che riepilogherà tutti i dati della Postepay come:


- Numero della carta

- Intestatario

- Codice Fiscale

- Data dell’aggiornamento del saldo

- Saldo Contabile

- Saldo disponibile (in Postepay Saldo Disponibile si riferisce a quello effettivamente utilizzabile per effettuare le operazioni online)

- Data di decorrenza

- Data di azzeramento plafond

- Importo ricaricato in totale

- Importo ricaricabile (che in un anno non è superabile)

- Numero di ricariche ricevute


Inoltre, nella tabella presente nella stessa pagina potrete vedere il dettaglio di tutte le operazioni che avranno portato alla cifra relativa al vostro Saldo Postepay.


Come vedete, quindi, gestire e visualizzare il Saldo Postepay è molto semplice e bastano poche operazioni. Basterà ricordarvi i vostri dati di login per gestire tutto online.





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21 dicembre 2013

ioPhone5, il clone dell’iPhone 5C che sta spopolando in Giappone




ioPhone 5色 12 20発売 YouTube ioPhone5, il clone delliPhone 5C che sta spopolando in Giappone


Sin dal momento del lancio l’iPhone 5C, il nuovo melafonino di Apple commercializzato al fianco dell’iPhone 5S, è riuscito ad attirare in maniera particolare l’attenzione di un gran numero di utenti, specie di quelli giapponesi. Nella terra del Sol levante, pur avendo raccolto numerosi consensi, molti utenti hanno però rinunciato all’acquisto a causa del prezzo considerato troppo eccessivo.


Tenendo conto di ciò e considerando anche il fatto che da qualche anno a questa parte i device clone hanno cominciato a spopolare c’è dunque ben poco da stupirsi se ioPhone5, il clone dell’iPhone 5C, stia raccogliendo consensi unanimi in Giappone.







Esteticamente il dispositivo clone, per il quale è stato anche realizzato una sorta di video promozionale che scimmiota quello Apple, risulta in tutto e per tutto identico all’originale iPhone 5C. Lo smartphone clone presenta infatti la medesima scocca in clastica colorata del nuovo melafonino, lo stesso deisng arrotondato e lo stesso tasto Home. L’uncia cosa diversa è il logo: non una mela bensì una sferma solcata da un freccia.


Ovviamente il device clone differisce dall’iPhone 5C anche per le specifiche tecniche. Lo smartphone risulta infatti dotato di Android Jelly Bean 4.2, idi uno schermo da 480×854 pixel, di 512 MB di RAM, di un chip dual-core Mediatek, di 4 GB di archiviazione flash e di una fotocamera da soli 2 megapixel. Caratteristiche queste che risultano dunque in netto divario con l’iPhone 5C, dotato invece di un Display Retina da 640×1.136 picel, 1 GB di RAM, un processore A6 dual core con grafica quadcore, almeno 16 GB di archiviazione e una fotocamera da 8 megapixel a 5 lenti.


Anche il prezzo è ben diverso rispetto a quello al quale viene venduto l’iPhone 5C. Mentre il nuovo melafonino viene venduto, nella sua versione base, a circa 700 euro, il clone orientale raggiunge appena i 140 euro.





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19 dicembre 2013

Il dialer di Android 4.4 KitKat disponibile anche per i dispositivi non-Nexus tramite il download manuale




Android KitKat dialer Il dialer di Android 4.4 KitKat disponibile anche per i dispositivi non Nexus tramite il download manuale


Oltre al Google Experience Launcher che è esclusivo per il Nexus 5 (ma può essere installato ufficiosamente su altri dispositivi Android) c’è anche una nuova applicazione nella versione di Android 4.4 KitKat ovvero il Google Dialer, che è riservato ai dispositivi delle linee Nexus e Google Play. Anche questa applicazione può però essere installata anche su altri telefoni che abbiano la più recente versione del sistema operativo mobile.


Il dialer di KitKat, ovvero l’applicazione che si occupa della composizione e della gestione delle chiamate, è dotato di una caratteristica di riconoscimento intelligente dell’identità dei chiamanti che riconosce, ad esempio, i numeri delle aziende che cercano di contattare l’utente, ma include anche una funzione di ricerca che funziona direttamente da dentro il dialer.





La buona notizia del giorno è che l’app può essere adesso installata manualmente su qualsiasi dispositivo che esegue KitKat, come ha scoperto Android Police. La cattiva notizia è che l’installazione richiede un dispositivo con rooting (per fare chiamate dal dialer, non solo eseguire ricerche) e anche l’installazione di un launcher personalizzato come Nova Launcher (al fine di assegnare un’icona all’app). In più, oltre al dialer KitKat, si dovrà comunque mantenere il vecchio dialer per poter ancora effettuare le telefonate.


Naturalmente, non stiamo incoraggiando a installare manualmente alcun software non ufficiale sul vostro dispositivo, soprattutto se non avete nemmeno effettuato il rooting. Tuttavia, dal momento che ciascuno può decidere liberamente cosa fare con i dispositivi che ha acquistato, vi proponiamo questo metodo di ottenere il dialer di KitKat. Dovrete assicurarvi di seguire strettamente i passaggi di installazione, e qualsiasi procedura di rooting che li deve precedere, e decliniamo alcuna responsabilità per tutto ciò che potrebbe accadere durante o dopo l’installazione.


Per leggere tutte le istruzioni per scaricare ed installare il dialer di Android 4.4 KitKat basterà allora seguire questo link. Se avete tentato la procedura e avete qualche considerazione o consiglio lasciateci un comento nella sezione sottostante.





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Nokia dice no ad Android ma si agli indossabili




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Pur essendo stata acquisita da Microsoft nel corso degli ultimi mesi ed in particolare delle ultime settimane si è parlato a più riprese delle presunte intenzioni di Nokia di proporre la sua soluzione Android in fatto di smartphone.


Stando a quanto emerso in rete da qualche ora a questa parte sembra però che l’azienda finlandese abbia deciso di abbandonare definitivamente il progetto smartphone Android così come anche i piani di sviluppo in ambito tablet. La scelta pare sia stata dettata dalla volontà di concentrarsi su altre tipologie di prodotto quali occhiali intelligenti in stile Google Glass e su vari altri dispositivi indossabili il cui debutto sul mercato sarebbe attualmente previsto per il 2015.






Attenendosi infatti a quanto emerso da un report condiviso dalla cinese C Technoloy Peter Skillman, il dirigente Nokia per il design delle UI, avrebbe deciso di porre un focus su tali prodotti che, appunto, la finlandese considera di maggior successo ed interesse per il prossimo futuro.


Quello degli indossabili è un segmento attualmente ancora in fase di sperimentazione ma verso il quale numerosi utenti stanno mostrando sempre maggiore interesse e sui cui diverse startup hanno deciso di investire proprio per tale motivo. Anche Nokia, quindi, sembrerebbe intenzionata ad aggiungersi alla già folta schiera di produttori che intendono lanciare i propri prodotti tech indossabili.


Unitamente alle informazioni in questione dal report si apprende inoltre che l’idea di aver accantonato il progetto smartphone Android non è dipesa da Microsoft ma da una scelta interna a Nokia stessa. I progetti Android dovrebbero infatti esser stati eseguiti dall’ufficio Nokia CTO che, per l’appunto, non fa parte dell’affare Microsoft. La decisione, ad ogni modo, appare abbastanza logica se si considera che secondo i termini del contratto con la redmondiana, Nokia non potrà vendere telefoni, smartphone o tablet con il suo nome per almeno due anni.





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Scrittura e Web


scrittura e web Scrittura e WebScrittura e Web : quando visitate un sito, il primo sguardo (oltre alla grafica) è al contenuto proposto, ovvero a ciò che c’è scritto. Il rapporto tra scrittura e web sarà al centro di un webinar online gratuito domani, 20 Dicembre, alle ore 16. Cos’è un webinar online?


Cos’è un webinar online gratuito?


Un webinar è un evento di formazione che si svolge davanti al PC, su una piattaforma dedicata. Il webinar viene utilizzato soprattutto dalle università telematiche, che fanno lezione online solo ai propri studenti, dando loro una password dedicata.


Dato che si tratta di un evento vero e proprio, è a discrezione dell’organizzatore farlo a pagamento, oppure chiedere la semplice registrazione alla piattaforma per seguirlo: nel secondo caso (che è poi quello del webinar “Scrittura e Web”) si parla di webinar online gratuito.


navigazione sicura 1 Scrittura e Web


Durante l’evento, gli utenti registrati potranno lasciare dei commenti o delle domande alle quali l’organizzatrice risponderà direttamente. L’evento sarà poi registrato e inserito sul canale YouTube del Piacere di Scrivere, che organizza l’evento.



A tenere il webinar online gratuito ci sarà Annarita Faggioni, blogger da tre anni del Piacere di Scrivere e nostra collaboratrice su Scarichiamo.it.


Di cosa si parlerà all’evento “Scrittura e Web”?


Il webinar “Scrittura e Web” sarà di un solo appuntamento gratuito. Idealmente, la “lezione online” sarà divisa in due parti: una dedicata a chi lavora già su Internet e cerca ispirazione tra le righe di un libro e chi scrive per diletto e vuole far conoscere meglio i propri scritti.


Questo è il filo conduttore, ma non mancheranno spunti dal mondo di Internet in genere: come nasce un contenuto online? A cosa fare attenzione? Come è cambiato il mondo digitale con l’e-book? Questa ed altre domande troveranno risposta nell’evento gratuito.


scrittura e web2 Scrittura e Web


Come partecipare al webinar online gratuito “Scrittura e Web”


Per partecipare gratuitamente, basta registrarsi sul form dedicato. Riceverete una mail di conferma con un link per accedere alla lezione qualche minuto prima dell’inizio.



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Come resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus




resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus Come resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus


Smartphone e dintorni: cosa bisogna fare per resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus?


Se per qualunque problema o cattivo funzionamento del vostro smartphone desideraste resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus, il nostro articolo di oggi potrebbe venirvi incontro e, molto probabilmente, aiutarvi.


Di seguito, infatti, provvederemo a descrivere gli step da eseguire e vi indicheremo il modo più semplice e funzionale per riuscire nel suddetto intento.


Cominciando con l’Ace e passando poi al Plus, ecco dunque come fare a resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus! Continuate a leggere quanto descritto di seguito!


Gli step da eseguire per resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus


In merito ai passaggi da effettuare per resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus, iniziamo a consigliarvi a partire da quello che è lo splendido Ace GT-S5830.


A tal proposito, procedete come segue per resettare:


- installare gli adeguati driver Samsung > avviare la modalità download con il Galaxy Ace (Vol- + tasto centrale + Accensione) > avviare Odin > collegare il Galaxy al PC > scompattare il file della Rom > in Odin, selezione One Package tra le Option > in OPS, indicare la directory di destinazione del file scaricato > One Package e directory per la ROM scompattata > Start > attendere l’installazione > PASS.





Ma continuate a leggere per altri consigli su come resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus.


Consigli smartphone: ecco come resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus


Concludiamo il nostro articolo relativo a come resettare un Samsung Galaxy Ace e Ace Plus, passando al secondo dei due dispositivi elencati.


Per la versione Plus, procedete così:


- Menù > Impostazioni > Privacy > Ripristina dati di fabbrica.


NB: questo blog, ovviamente, non si assume alcuna responsabilità per danni eventuali e conseguenti alle procedure di sopra descritte.





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CircleMe, ecco il social network delle notizie e degli interessi




navigazione sicura 1 CircleMe, ecco il social network delle notizie e degli interessi


Già da un po’ di tempo era stata messa a disposizione per i dispositivi della casa di Cupertino, ma finalmente CircleMe ha fatto il suo esordio anche all’interno dello store di Android.


Per chi non lo sapesse, CircleMe non è altro che un famoso social network, che offre la possibilità a tutti i suoi membri di effettuare la condivisione di interessi e passioni varie.


CircleMe, quindi, è stato sviluppato da un team di italiani e, proprio per tale ragione, pare davvero curioso il fatto che l’app sia stata messa a disposizione solamente in lingua inglese, con la lingua italiana assente.


Ad ogni modo, questa applicazione sfrutta il fatto di suddividersi in alcune categorie principali: stiamo facendo riferimento, ad esempio, alle sezioni musica, libri, luoghi, film, sport ed eroi, personaggi famosi , film e telefilm.





Si tratta di un titolo che metterà a disposizione degli utenti tutta una serie di foto, filmati e tanti altri contenuti multimediali che fanno riferimento a tutte queste categorie: in realtà, non si tratta di selezionare le notizie di proprio interesse, quanto più che altro di andare alla ricerca delle persone che tali notizie condividono.


Questo titolo, infatti, offre agli utenti la possibilità di scovare in modo estremamente veloce i propri amici sui principali social network, come ad esempio Twitter e Facebook.


Questa app si può utilizzare in modo decisamente semplice e rapido, mentre l’interfaccia è particolarmente intuitiva: la prima cosa da fare, sarà quella di indicare, sfruttando una sorta di Like, i propri interessi ed hobby di cui non si può fare a meno nella vita quotidiana.




CircleMe Scarichiamo


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3.5

Ecco il social network delle notizie e degli interessi





Funzionalità

ratetigakoma




Qualità/Prezzo

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Feedback

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Un'app molto interessante, ma è inspiegabile l'assenza della lingua italiana in un'app realizzata da sviluppatori di casa nostra.









 CircleMe, ecco il social network delle notizie e degli interessi

CircleMeCircleMe Social FreeDownload



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CircleMeCascaad Social NetworkGratisScarica da iTunes





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16 dicembre 2013

Chromecast nel 2014: lancio internazionale, più applicazioni, SDK aperto e altri dispositivi




chromecast 2014 Chromecast nel 2014: lancio internazionale, più applicazioni, SDK aperto e altri dispositivi


Il Chromecast potrebbe avere un futuro brillante l’anno prossimo, poiché Google prevede di rendere disponibile il ‘dongle’ su molteplici mercati internazionali, apportare il supporto a molte più app e rendere disponibile il SDK agli sviluppatori.


Il vice presidente del product management di Google, Mario Queiroz, ha detto in un’intervista che il Chromecast sarà lanciato nei mercati internazionali nel 2014, suggerendo che l’ambito dell’espansione internazionale “sorprenderà piacevolmente” molte persone. Purtroppo, i piani effettivi della release internazionale non sono ancora stati condivisi, quindi i clienti internazionali devono rimanere in attesa indefinita.


Altrettanto interessante è il fatto che l’azienda finalmente rilascerà il SDK per gli sviluppatori, il che significa (si spera) ancora più app e funzionalità di mirroring. Il rinomato sviluppatore di CyanogenMod, Koush, ha già dimostrato cosa può fare il dispositivo, almeno fino a quando Google non ha bloccato alcune delle sue applicazioni.





Queiroz ha anche rivelato che “centinaia di sviluppatori” hanno già promesso di aggiungere funzionalità per Chromecast alle loro app, e già 40 sviluppatori da 30 aziende hanno avuto accesso esclusivo ad una versione inedita del SDK di Chromecast, lo scorso fine settimana.


Google ha anche apparentemente avuto “serie conversazioni” con altri produttori di elettronica per portare la tecnologia Chromecast su altri dispositivi.


Quello che Google non ha rivelato è quante unità Chromecast ha venduto da quest’estate, ma la cifra ha battuto le aspettative interne. Il prodotto ha goduto di grande successo con le folle, certamente a causa delle sue caratteristiche, ma anche per il suo prezzo conveniente. Da quanto sembra, Chromecast chiaramente ha superato Google TV in popolarità.





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14 dicembre 2013

Google Tips, orientarsi tra i servizi di big G diventa più semplice




Google Tips Google Tips, orientarsi tra i servizi di big G diventa più semplice


Se circa una decina d’anni fa l’unica attività di Google consisteva nell’offrire agli internauti un motore di ricerca mediante il quale trovare contenuti web ad oggi le cose risultano decisamente ben diverse. Unitamente all’oramai storico motore di ricerca big G offre infatti una vasta gamma di servizi online di varia tipologia come, solo per citarne alcuni, Gmail per la posta elettronica e YouTube per lo streaming video.


Considerando la gran quantità di servizi c’è dunque ben poco da sorprendersi del fatto che qualcuno possa trovare non poche difficoltà nel riuscire ad orientarsi correttamente tra le varie possibilità, in particolare coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo del web.



Tenendo conto di ciò Google ha dunque ben pensato di lanciare Google Tips , un sito web che offre una panoramica su tutti i servizi dell’azienda e che mediante un’interfaccia utente molto pulita permette di accedere ad informazioni essenziali inerenti il funzionamento delle varie piattaforme del colosso di Mountain View.





In tal modo, quindi, è dunque possibile capire facilmente a cosa servono Google Calendar, Google News, Chrome, Google Play, Android e chi più ne ha più ne metta.


Cliccando sulle varie schede è possibile visualizzare approfondimenti relativi a ciascun servizio all’interno delle quali sono riportati tutti i dettagli sui requisiti chiesti per l’accesso e quelli inerenti le modalità di interazione.


Dal menu superiore è invece possibile scegliere se visualizzare soltanto i servizi legati ad un determinato ambito di utilizzo o se visualizzare solo le schede facenti riferimento ad una piattaforma.


Il tutto è al momento disponibile solo in lingua inglese ma prossimamente potrebbe e dovrebbe essere accessibile anche in italiano.





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L’iPad conquista i consumatori che comprano il loro primo tablet




ipadair LiPad conquista i consumatori che comprano il loro primo tablet


Stando a quanto emerso da una recente ricerca condotta da Changewave, una società di analisi del mondo tecnologico, la maggior parte dei consumatori che dichiara di voler acquistare un tablet sceglie l’iPad di Apple.


Lo studio, condotto sulla base delle intenzioni di acquisto dei nuovi utenti in prossimità del Natale, mette dunque ben in risalto il fatto che Apple batte l’intera concorrenza con un dispositivo che molto difficilmente viene eguagliato da altre proposte presenti sul mercato.



Attenendosi ai dati raccolt i ben il 72% di tutti coloro che si apprestano a comprare il loro primo tablet a Natale optano infatti per l’iPad. Questo, tradotto in altri termini, sta a significare che la concorrenza dovrebbe accontentarsi di un margine del 28%.





Inoltre, il 55% degli intervistati si è detto desideroso di voler far proprio un iPad Air, il 16% un iPad Mini Retina e il 2% un iPad di seconda generazione. Il gruppo restante, invece, non ha ancora ben chiare le idee in merito a quale versione del tanto ambito iDevice comprerà.


Dal dato in questione emerge poi un’altra importante informazione: rispetto alla scorsa estate Apple è riuscita a migliorare la sua posizione di ben 17 punti grazie, in primis, al lancio dell’iPad Air e dell’iPad Mini con display Retina.


Per quanto concerne invece la concorrenza i consumatori si dimostrano insicuri fra più modelli conteggianti in due o più categorie. In linea di massima, però, la gamma Samsung Galaxy e i prodotti Google Nexus hanno ottenuto il 9% ciascuno, il Kindle Fire di Amazn il 5% mentre il Microsoft Surface l’8%.


Ad incidere in maniera particolare sulle scelte fatte dai consumatori e sopratutto sul preferire l’iPad ad un altro dispositivo sembra vi sia il design della nuova linea dei tablet della mela morsicata, iOS 7 e il gran numero di app presenti su Ap Store.





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Google sta progettando un chip ARM per i suoi server?


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Stando a quanto riportato da alcune fonti contattate da Bloomberg in un futuro non molo lontano Google potrebbe diventare un chipmaker.


Seguendo la falsariga di Apple e di Samsung il colosso di Mountain View avrebbe dunque intenzione di progettare un proprio processore personalizzato ed ottimizzato e basato sull’architettura ARM. L’utilizzo di tale processore sarebbe destinato ai server installati nei data center sparsi per il mondo.




Considerando che Google offre numerosi software e servizi web per i quali è indispensabile poter contare sempre e comunque su una solida infrastruttura hardware in grado di sopportare alla perfezione il carico di lavoro senza andare incontro ad eventuali interruzioni e rallentamenti il raggiungimento del presunto obiettivo in questione sarebbe quindi più che giustificato.


Nei data center di Google sono attualmente presenti centinaia di server con processori Intel verso i quali, però, big G sembra intenzionata a ridurne la dipendenza. Il settore dei processori è totalmente nelle mani di Intel che possiede una quota di mercato pari al 95% e Google è uno dei partner più importanti essendo il quinto cliente per numero di processori acquistati. Quindi, qualora Google decidesse davvero di sviluppare un chip custom per i propri server Intel potrebbe perdere una buona fetta di guadagno.


Ad ogni modo un eventuale scontro tra Google ed Intel potrebbe avere inizio non prima della fine del 2014 quando, appunto, verrà avviata la distribuzione dei primi chip ARM Cortex A53 e A57 a 64 bit progettati in modo specifico per i server.


Per il momento, è però opportuno specificarlo, i piani ancora non sono stati confermati e non è escluso che la situazione possa evolversi in maniera differente nel corso dei prossimi mesi.



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12 dicembre 2013

Spotify, musica gratis da mobile e riproduzione illimitata da desktop




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Così come preannunciato nei giorni scorsi dalle indiscrezioni ieri il team di Spotify ha tenuto uno speciale evento a New York durante il quale ha comunicato importanti novità per il versante mobile, e non solo, in fatto di streaming musicale.


Il CEO Daniel Ek ha infatti annunciato in via ufficiale che d’ora in avanti sarà possibile ascoltare i brani musicali ospitati sulla piattaforma in forma gratuita anche sui dispositivi Android e iOS. Così come nel caso della versione gratuita accessibile da computer anche per quella mobile sono però previsti, durante lo streaming, dei brevi intervalli per le inserzioni pubblicitarie. Le canzoni, inoltre, saranno riprodotte in modalità shuffle vale a dire seguendo un ordine random e non quello previsto dalle tracklist degli album.






Detta in breve, dopo aver scelto un’arista, una band o una playlist Spotify inizierà a far ascoltare alcuni dei suoi pezzi ma senza alcun ordine preciso. Per poter accedere allo streaming integrale di un disco da mobile sarà quindi necessario dover sottoscrivere un piano a pagamento.


Una novità decisamente interessante è stata inoltre annunciata per la versione desktop del servizio. Dopo il debutto in Italia erano state modificate le condizioni di utilizzo per la versione gratuita di Spotify limitando gli utenti all’ascolto di sole 10 ore al mese di musica (2,5 ore a settimana). Adesso, però, il servizio ha deciso di rimuovere questo fastidioso limite e di rendere l’ascolto della musica nuovamente libero da ogni restrizione.


Unitamente alla novità in questione durante l’evento è stato inoltre annunciato, per la gioia degli amanti del rock classico, l’arrivo su Spotify dei Led Zeppelin. Il catalogo musicale del più che celebre gruppo britannico ha infatti debuttato sulla piattaforma, un evento questo di non poco conto se si considera che la linea scelta da chi gestisce i diritti d’autore dei Led Zeppelin sino ad ora ha dimostrato non poca cautela per quanto riguarda l’approdo sui servizi musicali digitali. Gli album e i live, infatti, da tempo sono già disponibili per l’acquisto su iTunes, Google Music e Amazon, ma fino ad oggi nessuna piattaforma di streaming, eccezion fatta per Pandora (non raggiungibile dall’Italia) aveva potuto goderne.





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11 dicembre 2013

GeekTool è un’ottima alternativa a Rainmeter per personalizzare il desktop del Mac


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Tutti coloro che sono appassionati di personalizzazione del desktop avranno già familiarità con Rainmeter, il robusto strumento su Windows che consente di personalizzare e rendere il desktop assolutamente irriconoscibile. Per chi cerca qualcosa di simile per Mac, GeekTool è un’opzione abbastanza stupefacente che permette di aggiungere widget facilmente configurabili sul desktop del Mac. L’applicazione porta l’utente molto vicino al vero potere dell’architettura UNIX sottostante a OS X.


Il più grande vantaggio che GeekTool offre sopra altri strumenti simili è la sua natura passiva; lo spazio sul desktop sarà ancora utilizzabile, in quanto è possibile posizionare le icone sopra qualsiasi script attivo o Geeklet (ovvero, widget) e interagire con il desktop, come si farebbe normalmente.


La configurazione di GeekTool potrebbe sembrare un’impresa difficile, poiché richiede un po’ di scripting, ma i novizi non abbiano paura; GeekTool sembra più complicato di quanto sia realmente e l’unica abilità che serve è la capacità di copiare e incollare gli script.



Chi non conosce o è intimidito dall’idea di scrivere i propri script sappia, infatti, che c’è una pletora di script per GeekTool disponibili online. Per la maggior parte di loro, occorre solo copiare e incollare il codice nella sezione Command di un Geeklet. La maggioranza di questi script sono abbastanza semplici da utilizzare e una volta familiarizzato con quello, è possibile dedicarsi a quelli più avanzati.


In aggiunta agli script, si possono anche trovare online anche dei Geeklet. La maggior parte di questi sono autoconfiguranti e si deve solo decidere dove posizionarli sul desktop. Alcuni sono più complessi ma quasi ogni Geeklet viene fornito con una guida di configurazione per aiutare con la sua creazione.


Non dimenticate di condividere con noi gli screenshot dei vostri desktop personalizzati con GeekTool nei commenti qui sotto!



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10 dicembre 2013

Windows 8.2 vedrà il ritorno del menu Start




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Quando Windows 8 stava appena iniziando a fare capolino, una delle cose che coglieva molte persone alla sprovvista era il fatto che il pulsante di avvio era sparito. Non nascosto, non spostato, ma proprio rimosso completamente. Dato il launcher di app Metro per Windows 8, si riteneva non ci fosse bisogno di un pulsante di avvio. Internet, anzi il mondo, era in disaccordo. Con la patch 8.1 quindi, il pulsante Start è ritornato. Questo ha provocato balli per le strade e il tipo di gioia sfrenata che è solitamente riservata ai miracoli ma Microsoft non è riuscita a realizzare proprio ciò che la gente voleva, poiché quel pulsante Start non fa altro che riportare alla stessa interfaccia Metro di cui ci si lamentava tanto.


Ma c’è una luce alla fine del lungo tunnel chiamato Windows 8. Secondo voci di corridoio abbastanza fondate, Microsoft sarebbe al lavoro per riportare presto il menu Start in Windows. Nella versione ‘Threshold’ di Windows, o Windows 8.2, che andrà a sostituire Windows 8/8.1, il menu di avvio dovrebbe fare un ritorno trionfale sulla piattaforma per quei dispositivi che eseguono la giusta versione di Threshold.





Infatti, sebbene Threshold avrà lo stesso funzionamento interno indipendentemente da quale versione si acquista, l’unificazione non si applicherà all’interfaccia che utilizza.


La soluzione è semplice; le versioni di Windows in esecuzione su hardware con touch screen senza dubbio disporranno di un’interfaccia Metro, e il desktop molto probabilmente sparirà per sempre. Invece, i computer più tradizionali invece otterranno un desktop completo con pulsante di avvio e menu Start.


Semplice, no? Beh, è sempre Microsoft, dopo tutto, quindi bisogna aspettarsi le solite varianti Ultimate, Super Ultimate, Enterprise e Super Mega Special Enterprise del sistema operativo.





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Come procedere all’utilizzo dei profili CyanogenMod




utilizzo dei profili CyanogenMod Come procedere allutilizzo dei profili CyanogenMod


Per dispositivi a 360°: l’utilizzo dei profili CyanogenMod


Non tutti conoscono CyanogenMod, ma coloro che lo hanno sperimentato si sono detti molto soddisfatti ed estremamente conquistati da alcune delle features e delle peculiarità che lo caratterizzano.


Tra le tante features di CyanogenMod, merita senza dubbio una menzione la gestione, pratica e molto funzionale, dei profili che, in una società in cui la tecnologia funge da vero e proprio prolungamento delle capacità e delle azioni umane, assumono un’utilità senza dubbio rilevante.


A tal proposito, descriveremo in questo articolo l’utilizzo dei profili CyanogenMod, e cercheremo di illustrare come mai essi rappresentino una delle particolarità più simpatiche della ROM.


Continuate a leggere per informazioni sull’utilizzo dei profili CyanogenMod!


L’utilità che scaturisce da un buon utilizzo dei profili CyanogenMod


In merito all’utilizzo dei profili CyanogenMod, non possiamo certamente prescindere da quella che è l’utilità della suddetta caratteristica.


Nei dettagli, i profili cui abbiamo poc’anzi accennato consistono nella personalizzazione del dispositivo per quelle che sono le modalità di funzionamento preferite.





Ad esempio, per quanto la maggior parte delle persone si limiti semplicemente a passare dalla modalità silenziosa (o vibrazione) a quella tradizionale, moltissimi utenti preferiscono un uso a 360° del telefono, modificando l’intero pacchetto in base a quella che è la situazione del momento.


Allo stesso modo, alcuni utenti desiderano che il telefono venga impostato in un modo piuttosto che in un altro in base a quello che è l’ambiente o il luogo in cui si trovano in un determinato istante.


Qualche indicazione in merito all’utilizzo dei profili CyanogenMod


Fatta la dovuta premessa, passando agli step necessari per l’utilizzo dei profili CyanogenMod, dal menù Impostazioni potrete facilmente personalizzare il funzionamento del vostro dispositivo.


Perché si possa procedere all’utilizzo dei profili CyanogenMod è ovviamente necessario che il dispositivo e il suo tag siano posti a breve distanza tra loro, in modo da poter velocemente comunicare quelle che sono le impostazioni da voi preferite.


In questo modo, potrete passare alla modalità silenziosa, attivare il bluetooth, disattivare il GPS, collegarvi al wi-fi, disattivare il blocco schermo e fare molto altro ancora in base all’utilizzo dei profili CyanogenMod che avete previsto.


A tal proposito, potrebbe esservi particolarmente utile seguire il seguente iter: impostate il profilo che preferite> posizionate il tag > cercate l’icona relativa nel menù Impostazioni profilo > toccate l’icona NFC > avvicinate tra loro dispositivo e tag perché l’utilizzo dei profili CyanogenMod abbia luogo.





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6 dicembre 2013

Spotify sarà presto disponibile gratis anche da mobile


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Dopo aver parlato di Spotify in occasione del lancio di una versione rinnovata dell’app per device iOS torniamo ora a farlo in seguito al susseguirsi di tutta una serie di succose e nuove voci di corridoio facenti riferimento al celebre servizio di musica in streaming.


Stando a quanto riportato dall’autorevole e solitamente affidabile Wall Street Journal entro breve la squadra alle spalle di Spotify lancerà una versione gratuita del celebre servizio anche per dispositivi mobili.




Attualmente, infatti, Spotify è disponibile in una versione gratuita supportata da interruzioni pubblicitarie solo su PC e su Mac. Per poter utilizzare il servizio in streaming on demand anche da device mobile bisogna invece disporre necessariamente di uno dei pacchetti a pagamento propositi dalla startup. Tale situazione, attenendosi ai più recenti rumor, sarebbe però destinata a cambiare tra pochi giorni.


La novità arriverebbe dopo circa un anno di colloqui intercorsi tra i vertici di Spotify ed i rappresentanti delle principali tre etichette discografiche a livello internazionale quali Sony Music Entertainment, Universal Music (Vivendi) e Warner Music.


Le trattative sarebbero già a a buon punto tanto che il debutto della nuova soluzione specifica per il mobile dovrebbe avvenire l’11 dicembre previo annuncio durante un apposito evento mediatico a New York.


Naturalmente al pari della versione desktop anche per la presunta edizione gratuita di Spotify da mobile dovrebbero esserci delle limitazioni. Secondo il WSJ sarà possibile riprodurre solo un esatto numero di brani on-demand ed una volta superato il limite mensile gli utenti free potranno ascoltare soltanto le radio, scelte in base al genere musicale, ad un brano o ad un artista, a cui dovrebbe però sommarsi la possibilità di ascoltare liberamente le proprie playlist e le canzoni preferite.



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Come disporre di un traduttore Facebook Android




traduttore Facebook Android Come disporre di un traduttore Facebook Android


L’importanza di un traduttore Facebook Android


Nei tempi odierni, più cosmopoliti e senza confini che mai, tutti noi viaggiamo moltissimo, conosciamo tante persone e viviamo più o meno estese esperienze di vita all’estero. Che sia per studio o per lavoro, infatti, sempre più diffusi sono i soggiorni degli italiani oltr’Alpe (e, talvolta, anche oltre i confini del nostro continente).


I tempi di oggi, poi, sono anche i tempi di Facebook e, se in un passato abbastanza recente, le nuove conoscenze erano piuttosto sacrificate da confini e limiti spaziali, oggi, rimanere in contatto con amici e colleghi conosciuti all’estero è una cosa estremamente semplice.


I social network, del resto, funzionano ovunque nello stesso modo e, con pochi semplici click, si può aggiungere alla propria lista di amici anche il ragazzo australiano o la donna francese conosciuti durante il master, la vacanza o il corso di aggiornamento.


A tal proposito, potrebbe rivelarsi molto utile disporre di un traduttore Facebook Android. Vediamo di seguito di capirne di più!


Per tradurre e farsi comprendere: l’utilità di un traduttore Facebook Android


Quegli utenti che viaggiano molto ne avranno senz’altro più bisogno, ma anche quegli italiani che, pur non uscendo dal proprio Paese, si trovano a conoscere molti stranieri, possono beneficiare di un traduttore Facebook Android.





Ovviamente, voi tutti conoscerete la funzione messa a disposizione dallo stesso social che, in collaborazione con Bing Translator, fornisce a portata di un click la traduzione istantanea di un post pubblicato in lingua straniera.


Eventualmente, potreste poi avvalervi di uno strumento esterno per perfezionare e migliorare le vostre traduzioni o, nella maggior parte dei casi, per postare voi stessi in lingua straniera e farvi leggere anche dai contatti internazionali. Continuate a leggere!


Un’ottima soluzione per un traduttore Facebook Android


Pur non trattandosi di un traduttore Facebook Android vero e proprio, potrete godere di una traduzione veloce ed immediata utilizzando Google Translate.


Nello specifico, sul vostro dispositivo, avrete in men che non si dica la traduzione (disponibile in una grandissima quantità di lingue) della parola, della frase o del testo, di cui necessitate!





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5 dicembre 2013

App Privacy, il primo generatore di privacy personalizzato e gratuito




3432195 640 App Privacy, il primo generatore di privacy personalizzato e gratuito


Nel momento in cui effettuiamo il download di un’app, nella maggior parte dei casi, dobbiamo sorbirci la lettura di un capitolo intero sulla privacy policy della società che ha realizzato tale titolo.


Spesso non perdiamo nemmeno tempo per la sua lettura, ma semplicemente spuntiamo la casella per l’approvazione ed mandiamo avanti il download dell’app. In qualche caso, i dati sono stati successivamente condivisi con una terza parte e, per tale ragione, gli utenti sono insorti, criticando e protestando.


Una delle poche soluzioni può essere rappresentata da un sistema che sia in grado di generare in modo automatico privacy policy, che sia al tempo stesso personalizzato e gratuito per ogni fornitore che realizza app per dispositivi mobili.





Si tratta di un generatore che è stato creato dal MEF, ovvero l’associazione industriale mondiale delle società che realizza dei sistemi e contenuti per il comparto mobile.


E’ sufficiente, quindi, recarsi su App Privacy e compilare un form dedicato alla maniera con cui la propria app sfrutta i dati degli utenti: questo titolo, quindi, creerà una stringa di codice HTML che si potrà immettere all’interno della propria applicazione.


Tutto questo è stato offerto in via del tutto gratuita.


Di App Privacy ne ha discusso anche Andrew Bud, il presidente di questa associazione, che ha sostenuto come l’obiettivo di queste nuove privacy policy personalizzate e gratuite è quello di permettere alle persone di diventare informate, in modo tale che siano a perfetta conoscenza di cosa li aspetti nel momento in cui stanno per eseguire il download di un’app in particolare.





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4 dicembre 2013

AutoSizer ridimensiona e riposiziona automaticamente le applicazioni Windows all’avvio




AutoSizer AutoSizer ridimensiona e riposiziona automaticamente le applicazioni Windows allavvio


Microsoft Windows offre già tutte le funzionalità basilari di gestione delle finestre che ci si aspetterebbe da un sistema operativo desktop. Si possono facilmente ridimensionare, ottimizzare e riposizionare le applicazioni desiderate come si vuole. Molto spesso, però, i programmi Windows non si aprono nel modo desiderato perché Windows memorizza le informazioni sulla posizione e le dimensioni della finestra, ma solo temporaneamente, costringendo l’utente a impostarle da zero ogni volta.


Grazie a AutoSizer, però, ora è possibile ridimensionare e riposizionare qualsiasi finestra sul desktop e mantenere quei parametri la prossima volta che si avvia il programma. È un’applicazione molto leggera e facile da usare che aggiunge un sacco di opzioni utili per la gestione delle finestre.


AutoSizer rimane in esecuzione in background, monitorando silenziosamente tutte le finestre dei programmi. Si può definire una dimensione personalizzata per ogni singolo programma evidenziando la finestra di destinazione dall’elenco e facendo clic sul pulsante ‘… AutoSize’ al centro. Nella nuova schermata si potrà scegliere se massimizzare, minimizzare, ripristinare o spostare/ridimensionare la finestra.





Vi sono anche delle funzioni avanzate. Per esempio, si può persino massimizzare la finestra del browser solo quando una certa scheda è aperta (ovvero quando il titolo della finestra viene impostato dal sito web caricato in tale scheda).


Come già detto, AutoSizer rimane sul system tray. Per impostazione predefinita, le nuove impostazioni entrano in vigore dopo riavvio, ma si può cliccare l’opzione Rescan dal menu di scelta rapida dello strumento per attuare subito le eventuali modifiche.


Sebbene non sia esattamente un’applicazione di uso quotidiano per ogni utente Windows, AutoSizer è uno strumento ingegnoso che fa esattamente quello che promette e lo fa gratis. Supporta Windows XP, Vista, 7, 8 e 8.1 e lo si può scaricare seguendo questo link.





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