31 maggio 2016

Youtube minaccia di agire legalmente contro TubeNinja, servizio di download dei video

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youlett2È notizia di poche ore che Youtube, il più famoso portale video al mondo, ha citato in giudizio la compagnia TubeNinja, rea di aver creato un tool per il download dei video dal portale, cosa che infrange, sembra, i diritti d’autore. Cosa significa questo per chi utilizza questi programmi? C’è il rischio di subire problemi legali?

Il proprietario di TubeNinja non ha intenzione di cedere

L’ultimo passo di Youtube nella lotta all’infrazione dei diritti d’autore è l’intimazione nei confronti dell’operatore TubeNinja di interrompere le proprie attività minacciando, in caso contrario, ripercussioni legali. Il sito, al momento, sembra non avere alcuna intenzione di interrompere il servizio offerto. Youtube è il portale video più famoso al mondo, con oltre un miliardo di utenti e centinaia di milioni di ore visualizzate ogni giorno, soprattutto di video musicali. E proprio le etichette musicali non sono contente di quanto sia facile poter scaricare i video – e quindi la musica – dal sito, così che YT ha deciso di correre ai ripari e lo ha fatto decidendo di andare contro coloro che rendono possibile il download, proprio come fa TubeNinja. Il creatore del sito ha pubblicato l’email ricevuta e ha affermato che non ha alcuna intenzione di interrompere il proprio lavoro in quando nel farlo non utilizza le API di Youtube e non viola, quindi, i termini di utilizzo, come invece sostenuto da Google. Nathan, questo il nome del creatore di TubeNinja, ritiene che il gigante dei video non abbia un caso forte e fa notare come Chrome, il browser prodotto da Google, la stessa compagnia dietro Youtube, presenti moltissimi plug-in che consentano di scaricare video dal sito.

Cosa comporta per gli utenti la lettera di Youtube?

Non è neanche la prima volta che Youtube attacca un sito che offre servizi simili: nel 2012 la società ha provato a far chiudere i battenti di Youtube-mp3.org, nello stesso identico modo di ora, ma nonostante tutto il sito è ancora online e funzionante. Cosa significa questo per tutti coloro che usano i servizi di download dei video? Non si corrono sicuramente pericoli, come già visto anche nei casi di anti-pirateria, le grandi compagnie vanno contro i siti che forniscono i mezzi, non i singoli utenti. Questo, aggiunto al fatto che non sembra che Youtube sia veramente intenzionato ad aprire una guerra imminente con TubeNinja o altri siti concorrenti, permette di poter dormire sogni tranquilli, almeno nel futuro prossimo.



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30 maggio 2016

Come navigare su internet in modo sicuro

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Computer Keyboard with symbolic padlock key

Computer Keyboard with symbolic padlock key

I cyber crimini sono in continuo aumento e si prevede che nel corso dei prossimi anni saranno un problema sempre più grave, tanto che sono in molti ad allarmarsi, soprattutto in Italia, che è considerata una delle nazioni più vulnerabili a causa della scarsa cultura della sicurezza online. Esistono, però, delle piccole azioni che possono essere prese per aumentare la protezione dei propri dati e l’integrità dei propri dispositivi, per cui vediamo come navigare in modo sicuro.

Come navigare su internet in modo sicuro

Navigare su internet in modo sicuro e senza preoccupazioni non è difficile, basta seguire questi consigli:

  • Scegliere sempre buone password. Dimenticate password come 123456 o simili, non scegliete più il vostro nome o del cane, dimenticate il compleanno o l’anniversario: questi codici sono troppo facili da hackerare. Per una buona password è necessario scegliere combinazioni lunghe – più la password è lunga, più difficile sarà da indovinare – possibilmente che contenga diversi tipi di caratteri, come lettere e numeri. Si può pensare a particolari frasi, eliminando delle lettere oppure sostituendo alcune lettere con dei numeri (si pensi ad usare il 3 al posto della e, lo 0 al posto della o e così via), ma attenzione che queste password siano facilmente ricordabili o al massimo si preferisca scriverle su un foglietto e metterlo in un posto sicuro. È una buona idea, inoltre, non usare la stessa password per tutti gli account, il che potrebbe rivelarsi molto pericoloso, ed è inoltre consigliato di cambiare la password ogni pochi mesi.
  • Un altro consiglio per navigare su internet in modo sicuro è stare attenti a quando si scarica un nuovo programma e fare attenzione ai termini del contratto. Che sia l’iscrizione ad una newsletter, l’installazione di un programma o l’iscrizione ad un sito, bisogna stare attenti a cosa si dà il consenso. Spesso viene chiesto se si vogliono ricevere informazioni o offerte dai partner commerciali, il che sostanzialmente significa che si riceverà una montagna di posta spazzatura o, qualora fosse inserito anche un numero di telefono, chiamate da parte di call center. Attenzione anche quando si scaricano programmi gratuiti, perché spesso vengono installati programmi aggiuntivi non richiesti e che possono causare problemi. Alcuni siti che offrono questi programmi finiscono con installare anche adware che possono registrare la cronologia e le abitudini online, per cui attenzione anche ai siti da cui si sceglie di effettuare il download, per cui può essere un’ottima idea effettuare una scansione con un anti-malware.
  • Per navigare su internet in modo sicuro bisogna anche evitare di fornire i propri dati personali a siti o persone di cui non si conosce l’affidabilità. Evitare di fidarsi di siti poco conosciuti, di persone conosciute tramite social network senza alcuna reale interazione, attenzione anche alle persone cui si esce tramite dating online.
  • Attenzione alle truffe pishing delle email. Per pishing si intende quando si ricevono e-mail che sembrano provenire da importanti aziende o istituzioni che annunciano in vario modo la necessità che siano forniti dati personali tra cui numeri di carte di credito e altro. Per capire se si tratta di un’email pishing si può innanzitutto guardare l’indirizzo e-mail da cui è stata inviata la posta: di solito l’indirizzo è strano o alterato in qualche modo. Se sono presenti dei link all’interno dell’email, verificare che questi indirizzi siano reali: a volte appaiono link che sembrano legittimi ma che una volta aperti si svelano poi diversi. Per verificare e navigare su internet in modo sicuro basta portare il cursore del mouse sul link e comparirà il vero indirizzo del collegamento.


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27 maggio 2016

Project Ara, gli smartphone modulari di Google disponibili dal 2017

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google-project-ara-4Ricordate di Project Ara? Doveva arrivare quest’anno ma si erano perse le tracce, poi durante l’ultimo I/O, Google ha annunciato che il programma va avanti e che il debutto è previsto per il 2017. Project Ara è un ambizioso progetto di Google con il quale si vuole creare uno smartphone modulare, uno smartphone cioè formato da un esoscheletro fisso e con parti assemblabili, un po’ come avviene oggi con i computer. Durante l’ultimo Google I/O il gruppo ATAP (Google’s Advanced Technology and Projects) ha annunciato che le unità per gli sviluppatori saranno resi disponibili negli Stati Uniti nell’ultimo trimestre dell’anno, mentre le vendite al pubblico partiranno nel 2017.

Tutte le novità di Project Ata

Il nuovo modello sviluppato dal Project Ara prevede la possibilità di aggiungere e sostituire a proprio piacimento fino a sei moduli tramite un semplice sistema “plug-and-play”. Interessante è sicuramente il modulo fotocamera, con il quale è possibile creare un apparecchio sulla base delle proprie esigenze: si potrà scegliere tra moduli diversamente performanti, con obiettivi dalla lunghezza focale più o meno ampia o magari moduli particolari, come quelli con obiettivi a infrarossi. Sembra, tuttavia, che le componenti principali dello smartphone come batteria, processore, RAM, saranno integrate nella scocca e non potranno essere modificate, cosa che sicuramente fa perdere parte del fascino al Project Ara, soprattutto per coloro che aspettavano lo smartphone modulare con la speranza di poterlo aggiornare periodicamente con hardware più potente senza dover spendere grosse cifre. In ogni caso il progetto è ancora in fase di sviluppo e non è detto che questa sia la decisione finale. Da nuove prove effettuate sempre all’evento Google, sembra che sarà possibile sostituire i moduli del nuovo smartphone del Project Ara senza dover spegnere il dispositivo; inoltre, sarà possibile mettere in sicurezza il telefono usando dei comandi vocali, con i quali si potranno staccare automaticamente i moduli mettendo lo smartphone con il display verso la superficie d’appoggio.

Vi lasciamo con il nuovo spot di Project Ara, con cui Google illustra i passi avanti fatti finora.



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26 maggio 2016

Come bloccare le chiamate anonime

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chiamateanonimeA tutti capita, prima o poi, di essere vittima di qualche scherzo di cattivo gusto che consiste in continui squilli o chiamate anonime. Normalmente questi sono scherzi innocui, dopo poco smettono di disturbare e tutto torna alla normalità; tuttavia vi possono essere dei casi in cui lo scherzo si trasforma in vera e propria molestia, perseguibile anche penalmente. In questi casi è possibile riacquistare la tranquillità anche facendo in modo che il telefono non riceva queste chiamate, vediamo come bloccare le chiamate anonime.

Bloccare le chiamate anonime su Android con Calls Blacklist

Per bloccare le chiamate anonime su Android si può ricorrere all’utilizzo di alcune applicazioni. Una prima applicazione è Calls Blacklist, scaricabile gratuitamente dal Google Play Store. Calls Blacklist consente di bloccare chiamate e messaggi indesiderati, creando una “blacklist”, ovvero una lista di numeri a cui impedire di chiamare sul proprio numero. L’applicazione permette anche di vietare direttamente le chiamate da numeri privati, numeri sconosciuti, o anche di bloccare le chiamate sulla base del prefisso o in generale tutte le chiamate, se proprio non si vuole essere disturbati. Per utilizzare Calls Blacklist basta installare l’applicazione e, una volta aperta, premere sul simbolo dell’ingranaggio, in alto a destra. Dopo aver fatto ciò, selezionare l’opzione Chiamate dal menu a finestra e se si vuole bloccare le chiamate anonime basterà spuntare “Numeri privati”. In questo modo quando si riceveranno chiamate anonime chi effettua le chiamate sentirà un segnale di occupato mentre l’app vi avviserà della chiamata tramite notifica.

Bloccare le chiamate anonime su Android con “Dovrei rispondere?”

Una seconda applicazione che consente di bloccare le chiamate anonime su Android è “Dovrei rispondere?”, sempre disponibile gratuitamente sul Play Store. Questa applicazione non solo permette di bloccare le chiamate indesiderate, ma consente anche di conoscere informazioni dettagliate sul numero di telefono che sta chiamando. Con “Dovrei rispondere?” si può bloccare le chiamate di numeri nascosti, ma anche bloccare le chiamate a numeri internazionali, creare liste di blocco, vietare la ricezione di chiamate da numeri che non sono nella rubrica. Tutto quello che bisogna fare per bloccare le chiamate anonime sarà aprire l’applicazione, autorizzare il programma a gestire le chiamate e ad accedere alla rubrica, dopodiché andare in Regole e spuntare le opzioni che più si preferisce.

Bloccare le chiamate anonime sull’iPhone

Se invece si vogliono bloccare le chiamate anonime e si possiede un iPhone il discorso si complica, perché non esistono applicazioni sull’App Store che consentano di farlo. Esiste tuttavia un’alternativa, che si può ottenere modificando le impostazioni del telefono stesso. La Apple offre infatti la funzionalità Non disturbare, con la quale si può programmare il blocco della ricezione delle chiamate in determinate fasce d’orario o in generale quando decide l’utente. Per bloccare le chiamate anonime sull’iPhone tramite Non disturbare bisogna andare nelle impostazioni pigiando sull’icona dell’ingranaggio, dopodiché scorrendo si potrà trovare la funzione desiderata. Per impostare il blocco immediatamente, bisogna selezionare la modalità Manuale, altrimenti selezionando la modalità Programmato si potranno selezionare fasce orarie specifiche in cui non ricevere telefonate. Per consentire la ricezione di chiamate da numeri desiderati, si può selezionare la voce Consenti chiamate da e selezionare Tutti i contatti, se si vogliono ricevere chiamate dai contatti salvati in rubrica, altrimenti si può scegliere la voce Preferiti, in cui inserire un ristretto numero di contatti, che potranno essere aggiunti al gruppo direttamente dalla rubrica.



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25 maggio 2016

Microsoft imbroglia gli utenti affinché installino Windows 10

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windows-10-heavenNon sono ore felici per Microsoft. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la notizia che i telefoni in circolazione, con sopra il sistema operativo Windows, sono ormai meno dell’1% del totale.  Oggi l’azienda americana ha inoltre annunciato, come conseguenza, che licenzierà ben 2000 dipendenti, di cui 1350 in Finlandia, dove si procedeva alla creazione del design e alla produzione degli smartphone Nokia. Ma le brutte notizie per la società creata da Bill Gates non sono finite, perché si sta diffondendo un’altra notizia che non fa contenta gli utenti: Microsoft sta cercando di forzare gli utenti ad aggiornare a Windows 10 mediante trucchetti.

Microsoft non sembra interessata a cambiare strategia per Windows 10

È dall’inizio che Microsoft ha adoperato strategie aggressive per convincere ad aggiornare il sistema operativo a Windows 10 e le critiche sono sempre più forti. L’ultima notizia è che ora il sistema procede all’aggiornamento se si preme X sulla finestra che si apre per ricordare l’aggiornamento. Microsoft ha creato un’app chiamata GWX (Get Windows 10) proprio con l’unico obiettivo di spingere gli utenti ad aggiornare tramite delle finestre di avviso che potevano essere eliminate cliccando sulla solita X. Ebbene sembra che la strategia sia cambiata e ora premendo sulla X si avvierà automaticamente l’aggiornamento a Windows 10, mentre per modificare o disattivare la programmazione dell’aggiornamento bisogna cliccare dove indicato nella finestra. Sui social esistono già molti messaggi di protesta e diversi siti online e giornali ne parlano, accusando anche Microsoft di ricorrere a metodi usati normalmente per l’installazione di virus, imbrogliando gli utenti.  Nonostante le proteste, però, non sembra che la Microsoft sia interessata a cambiare strategia, visto il suo obiettivo di avere Windows 10 su almeno un miliardo di dispositivi, obiettivo ancora più difficile dopo il calo di vendite e il disastro del settore telefonico.



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24 maggio 2016

Spaces, la nuova app di Google per la messaggistica di gruppo

chat-650x245Maggio è sicuramente un mese pieno di novità per Google, che ha da poco rilasciato una nuova app: Google Spaces. A cosa serve? Si tratta di un’app di instant messaging, ma diversa dalle altre app del genere come Whatsapp, Messenger o Telegram. Con la nuova app di Google le conversazioni vivono in “spazi” creati sulla base di argomenti e non sulla base delle persone con cui si conversa. Si possono quindi avere spazi per le attività che più interessano, oppure per organizzare la prossima vacanza, un’uscita o per raccogliere foto, video e tanto altro.

Tutto quello che c’è da sapere su Spaces

Come funziona Google Spaces? Al momento esistono tre tipi di messaggi che si possono inviare: messaggi di testo, foto e link, che comprendono anche link a video di Youtube o a GIF. Tutti i messaggi si aprono direttamente all’interno dell’applicazione, in modo da evitare che l’utente debba navigare tra le varie app che altrimenti potrebbero aprirsi. Spaces, inoltre, consente di commentare tutti i messaggi individuali e permette di mantenere una conversazione anche mentre si sta leggendo un link o guardando un video. Insomma, si può usare Spaces anche per semplicemente chattare con una persona, ma per quello risulta più agevole le app di instant messaging già famose. Il nuovo programma di Google è invece ideale per discutere in piccoli gruppi, con amici, famiglia o colleghi.

Come creare un nuovo spazio con Spaces

Per creare un nuovo gruppo sarò sufficiente aprire l’app (o collegarsi al sito spaces.google.com se si usa un computer) e selezionare l’opzione “Crea spazio” visibile sulla sinistra dell’home screen. Sarà quindi possibile cominciare a inviare nuove persone scegliendo “invita tramite”, con la possibilità di copiare il link allo spazio, oppure di scegliere tra email e Facebook. Si potrà anche personalizzare lo spazio modificando il titolo e selezionando un’immagine di copertina, mentre per cominciare a postare pigiando sull’icona del link, dell’immagine o del testo a seconda di come si voglia cominciare a comunicare.

Spaces è disponibile online e nella versione mobile per Android e iOs.

 



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23 maggio 2016

Come ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps

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ap_resizeGoogle Maps continua ad essere uno dei migliori navigatori disponibili per dispositivi mobili e i continui miglioramenti, come la possibilità dell’uso offline di cui vi abbiamo parlato qui, fanno sicuramente presagire che il programma di Google continuerà ad essere un punto di riferimento per tutti i viaggiatori, possessori di dispositivi Android e non. Una delle mancanze più gravi di Google Maps è probabilmente il fatto che il navigatore non avvisa, come invece fanno diversi suoi concorrenti, quando si sta per passare un autovelox. Per fortuna esiste un modo per risolvere il problema e ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps.

Ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps con Velociraptor

Per ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps è necessario scaricare un programma aggiuntivo che si chiama Velociraptor, il quale presenta un contachilometri e i dati dei limiti di velocità, i quali possono essere inseriti in Google Maps. Dopo aver scaricato Velociraptor – Map Speed Limit dal Play Store, come prima cosa andiamo ad aprire il programma e pigiamo su “Autorizza i permessi”, opzione che consente al programma di accedere alla vostra posizione e di trovare i limiti di velocità in quella zona. Nella zona sottostante titolata Activation, bisogna ora pigiare su Enable, in modo da mostrare automaticamente il limite di velocità e ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps. Si aprirà la pagina delle impostazioni “Accessibilità”: in fondo a tutto c’è proprio Velociraptor, nella sezione “Servizi”, e dovrebbe essere disattivato. Pigiandoci sopra sarà possibile attivarlo, fatelo. Tornando indietro si potranno poi modificare le altre impostazioni, come ad esempio la visualizzazione o meno del tachimetro, la visualizzazione della velocità in miglia o kilometri, lo stile delle notifiche e altro ancora. Fatte le proprie scelte si potrà cominciare ad usare il navigatore, ed ora si potranno ottenere gli avvisi autovelox in Google Maps.



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22 maggio 2016

Drive Mode: lo smarphone diventa il miglior navigatore professionale

Anche se si utilizza il miglior navigatore Android o iOS per smartphone, il vostro dispositivo non può mai essere in alcun modo equiparato ad un vero navigatore, poiché utilizza un sistema operativo appositamente studiato per telefonare, ricevere notifiche e far girare app di ogni tipo.

Oltre ai possibili problemi di durata della batteria, dunque, sono tante le incognite che possono creare difficoltà durante l’uso assiduo di uno smartphone come navigatore, in primis, quello della ricezione di chiamate e notifiche.

In nostro soccorso viene dunque Drive Mode: un’unica app, che si occupa di creare una UI più dinamica per qualsiasi utilizzo, senza dover interrompere la navigazione.

Per meglio comprendere i vantaggi legati all’utilizzo di Drive More per la navigazione, possiamo dare un’occhiata al video correlato:

E’ evidente, dunque, che Drive Mode è in grado di funzionare indipendentemente dal sistema di navigazione utilizzato, migliorando l’utilizzo del dispositivo quando è posto sul cruscotto dell’autovettura. In questo modo, tutti i comandi restano comunque a portata di mano e si evitano distrazioni durante la guida Azzerderei anche nel dire che si possono in un certo senso si prevengono gli incidenti stradali, anche se questa opportunità dipende in primis dal corretto atteggiamento del guidatore nel rispettare il Codice della Strada).

Drive Mode in funzione chiamata

Drive Mode in funzione chiamata

Ricapitolando, Drive Mode per Android si rivela un sistema particolarmente efficiente se avete difficoltà a coniugare l’uso di smartphone “tradizionale” e del navigatore integrato.

Le alternative migliori per usare in maniera sicura il navigatore su smartphone

Oserei dire che attualmente, nonostante nel Play Store vengano proposte app similari, Drive Mode è forse la migliore nel suo genere. La migliore alternativa è forse semplicemente l’uso di Google Now con le indicazioni vocali “Vai a….” con il relativo ascolto dell’itinerario via auricolare. Semplice e ben ottimizzato, con un poco di pratica si riesce a seguire qualsiasi intinerario, anche complesso.

Per i dispositivi Apple, forse la migliore alternativa, al momento, si rivela invece ICarMode, con un funzionamento pressochè analogo.

 

 



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21 maggio 2016

Scaricare i propri dati personali da Facebook

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fbLa privacy online è una delle questioni più dibattute del ventunesimo secolo e Facebook è sicuramente centrale nel dibattito. Il social network di Zuckerberg è stato spesso accusato di non fare abbastanza per tutelare la privacy dei propri utenti, ma ciò nonostante la gente non è intenzionata a rinunciare alla piazza virtuale, ma anzi, il traffico del sito è in continuo aumento. Se anche non si vuole rinunciare al social network è comunque una buona idea capire fino a che punto Facebook conosce di noi e per farlo si può decidere di scaricare i propri dati personali da Facebook. Ecco come.

Come scaricare i propri dati personali da Facebook

Scaricare i propri dati personali da Facebook è facile. Per cominciare basta andare sul sito, cliccare sul triangolino con la punta verso il basso che si trova a destra sulla barra blu superiore e poi scegliere Impostazioni. Si aprirà la finestra delle Impostazioni generali dell’account e in basso alla pagina troverete la scritta “Scarica una copia dei tuoi dati Facebook”. Alla pagina seguente si dovrà cliccare sul pulsante verde “Avvia il mio archivio” e vi verrà chiesto di inserire la vostra password di Facebook per questioni di sicurezza. Un messaggio avviserà che potrebbe volerci un po’ di tempo per raccogliere tutti i dati e che, una volta completato il processo, sarà inviata un’email all’indirizzo salvato per l’accesso al sito. Dopo qualche minuto arriva l’email con un indirizzo dal quale si potranno scaricare i propri dati personali da Facebook, ma il link scade, per cui attenzione ad aprirlo in fretta, altrimenti bisognerà rifare tutto d’accapo. Il file zip che riuscirete a scaricare conterrà una serie di cartelle dalle quali si potranno verificare tutti i dati personali inseriti sul sito, gli status, ma anche tutte le copie di foto e video caricati, con l’indicazione del luogo e del momento in cui si è caricato il file e l’indirizzo ip che si è usato. Ma vale la pena scaricare i propri dati personali da Facebook anche per altro, come l’elenco di tutti gli amici mai aggiunti ed eliminati (ma non è possibile vedere chi ha rimosso voi dai propri amici), tutti gli eventi a cui si è partecipato e tanto altro.



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20 maggio 2016

Google IO 2016, cosa è stato presentato

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android-n-update-hero-1200-80Arrivano tutte le notizie dal Google I/O 2016, evento in cui l’azienda di Mountain View invita sviluppatori da tutto il mondo per presentare le novità in arrivo sul mercato. Le sorprese non sono certo mancate e Google ha annunciato molte novità importanti, tra cui: un nuovo assistente vocale, progressi nella realtà virtuale, nell’internet delle cose e tanto, tanto, altro.

Google IO 2016: Google Home

La prima delle grandi rivelazioni di questo Google I/O 2016 è la creazione di Google Assistant, un’intelligenza artificiale personale per tutti gli utenti, in grado di rispondere a tutte le ricerche effettuate sul motore di ricerca ma presentandosi come Siri sull’iPhone. Gli ingegneri di Google, però, assicurano che tutta la conoscenza accumulata in diciassette anni permetterà a Google Assistant di rispondere anche a domande a cui gli attuali assistenti vocali non sono in grado di rispondere. Ma Google Assistant farà parte di un pacchetto più grande, sarà infatti disponibile attraverso Google Home, lo speaker che renderà qualsiasi casa smart, permettendo di effettuare ricerche, ma anche far partire musica, inviare messaggi, modificare il calendario e controllare tutti i device smart presenti nell’abitazione, compresi i prodotti Nest. Google Home sarà reso disponibile per la fine dell’anno.

Google I/O 2016: Allo e Duo

Annunciata al Google IO 2016 anche Allo, la nuova app di messaggistica in cui sarà integrato Google Assistant e che presenterà anche un software per il riconoscimento intelligente delle foto. L’app si concentrerà anche sulle tanto amate emoji e, imparando dalle conversazioni avute in precedenza, riuscirà a produrre risposte personalizzate. Occhiolino a Whatsapp e Snapchat con la possibilità di utilizzare Allo in incognito, attraverso la quale si potrà utilizzare una crittografia end-to-end che protegge tutte le conversazioni, ma anche stabilire un intervallo di tempo, terminato il quale i messaggi vengono definitivamente cancellati. Il lancio di Allo è previsto per questa estate e sarà disponibile non solo per Android, ma anche per iOs. Allo avrà anche un compagno, Duo, un’applicazione che permetterà di effettuare videochiamate. Simpatica la funzione Knock knock, che consentirà di apre il feed del video di chi sta chiamando per verificarne l’identità prima di accettare la chiamata. Anche Duo sarà rilasciata nel corso dell’estate sia per Android che iOs.

Google IO 2016: Daydream

E si arriva a una delle presentazioni più interessanti del Google IO 2016, la nuova piattaforma di realtà virtuale Daydream, costruita sul nuovo sistema operativo Android N che sarà disponibile, almeno negli Stati Uniti, a partire dal prossimo autunno. Daydream presenterà una sorta di menu principale, come avviene con l’Oculus Rift, dal quale si potranno aviare giochi, applicazioni, film e anche il Google Play Store. L’headset non è ancora disponibile, per cui ci si è limitati a presentare un semplice disegno del progetto, dal quale si poteva notare anche un controller per i movimenti. Google ha annunciato che nel corso dell’anno verranno rilasciai diversi dispositivi adatti alla tecnologia di Daydream: tra i produttori ci saranno Samsung, HTC, Huawei e tanti altri.

Google IO 2016: Google Wear e Android Instant Apps

Ulteriore annuncio importante del Google IO 2016 è sicuramente quello che riguarda Google Wear, il software dedicato ai dispositivi indossabili, che passa alla versione “2.0”, che gli sviluppatori possono liberamente scaricare per una preview, per cui avremo notizie su tutte le novità a breve. Tra le migliorie sono comprese la possibilità di mostrare tutti i dati di un’app su qualsiasi schermata degli orologi, una migliorata capacità di riconoscimento della scrittura e importanti aggiornamenti per Google Fitness.

Infine, al Google IO 2016 è stato annunciato anche l’arrivo di Android Instant Apps, col qual sarà possibile accedere ad un’applicazione senza doverla prima scaricare. Per il momento il programma è ancora in fase di sviluppo e ci vorrà tempo affinché funzioni al meglio, ma sarà una rivoluzione importante.



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18 maggio 2016

Come impostare un mp3 come suoneria Android

unnamed6Una cosa che forse manca a molti dei vecchi cellulari, è la possibilità di impostare un file mp3 presente sul telefonino come suoneria del telefono, cosa apparentemente scomparsa con l’avvento degli smartphone. Ma se è vero che né gli smartphone Android né gli Iphone abbiano la funzionalità presente di default, Android consente una forte personalizzazione – cosa ancora vietata dalla Apple – ed è quindi possibile utilizzare delle applicazioni per risolvere il problema. Vediamo come impostare un mp3 come suoneria Android.

Impostare un mp3 come suoneria Android in pochi passi

Un primo programma che si può scaricare per impostare un mp3 come suoneria Android è Ringtone Maker MP3 Editor della Mobile_V5. Il programma consente di tagliare la parte voluta di una canzone ed utilizzarla come suoneria per chiamate e allarmi, il tutto in maniera molto semplice. Ringtone Maker Mp3 Editor supporta numerosi formati audio (MP3, WAV, AAC, AMR, FLAC) e permette anche di registrare audio e musica. per poter impostare un mp3 come suoneria Android con Ringtone Maker basterà scaricare il programma dal Play Store e aspettare che venga installato. Una volta aperto, dalla schermata principale scegliere Make Ringtones, si aprirà l’elenco dei file audio presenti sul dispositivo, tra i quali si potrà selezionare la canzone che si vuole modificare. A questo punto si apre la schermata di lavoro, dove la canzone viene mostrata in forma d’onda e dove si potrà selezionare la porzione desiderata per la suoneria, muovendo gli indicatori posti in alto e in basso dell’onda. Con l’indicatore in alto, sarà possibile spostarsi attraverso la canzone, mentre con quello inferiore si può scegliere la lunghezza della porzione da selezionare. Come si potrà notare, nella barra inferiore vi è un piccolo player utile per ascoltare la selezione ottenuta: se il risultato è soddisfacente, basterà poi cliccare sull’immagine del floppy disk per salvare tutto: si aprirà una piccola finestra che chiederà conferma del nome del file e del tipo. Si potrà, infatti, scegliere tra ringtone (suoneria), music, alarm, notification. Una volta scelto come utilizzare la canzone, se come suoneria, allarme o notifica, si prema su save e poi pigiare su Make default per impostarla come audio di default.

Programma alternativo per impostare un mp3 come suoneria Android

Siccome può capitare che l’applicazione non funzioni al 100% forniamo anche un’alternativa per impostare un mp3 come suoneria Android e quest’alternativa è Ringtone Maker della Big Bang Inc., scaricabile sempre gratuitamente dal Play Store.  Il programma mostra l’elenco di tutte le canzoni presenti sul dispositivo o sulla memoria esterna eventualmente utilizzata e le trasforma in suonerie. Per selezionare la canzone desiderata premere sul pulsante verde di fianco al nome, quindi scegliere Modifica dalla finestra del menu che si apre. Qualora non sia presente la canzone desiderata, si può anche sfogliare i file dello smartphone, pigiando sui tre puntini e poi su Sfoglia. Scelto il file audio, bisognerà modificare per tagliare la parte di canzone che si vuole usare come suoneria. Anche qui si potranno usare gli indicatori per la selezione, mentre si potrà usare la lente di ingrandimento per zoomare e scegliere Play per ascoltare la parte selezionata. Una volta concluso il taglio della canzone si potrà procedere a impostare un mp3 come suoneria Android semplicemente scegliendo l’icona del floppy disk -> Salva e impostando la canzone come prefefinita per tutte le chiamate o assegnandola ad uno specifico contatto. Il programma è praticamente identico a quello di Mobile_ver5 per cui anche qui sarà possibile scegliere di trasformare lmp3 in notifica o allarme, alternativamente alla suoneria.



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17 maggio 2016

Come tagliare un mp3

AudioEditorBigVuoi tagliare un mp3 per usare una suoneria personalizzata? Ti serve editare una canzone per un progetto? Sono numerosi i motivi per cui si rende necessario dover tagliare un mp3 e per fortuna esistono diversi programmi e siti internet che permettono di farlo senza particolari problemi e in modo veloce.

Tagliare un mp3 tramite servizi online

Per tagliare un mp3 basta scaricare un programma in grado di farlo e internet offre molte alternative gratuite. Chi non vuole perder tempo a scaricare e installare programmi sul computer, può utilizzare un servizio che permetta di editare la canzone direttamente dalla rete. Uno dei migliori è mp3cut, che però richiede che sul computer sia installato Flash Player, che diversi browser come Chrome hanno cominciato ad abbandonare. Se sul computer si ha ancora Flash Player, ecco come usare mp3cut per tagliare un mp3 online:

  • collegarsi al sito e cliccare sul pulsante Aggiungi File per selezionare la canzone che si vuole modificare. Il file verrà caricato sul sito affinché possa essere modificato.
  • Una volta che l’upload sarà terminato, si potranno utilizzare gli indicatori blu presenti ai lati del grafico e modificare a piacimento la canzone, selezionando le parti da tagliare e quelle da salvare.
  • Si potrà anche cliccare su Play per verificare come si è tagliata la canzone. Se l’audio è come desiderate, basterà cliccare su Taglia per effettuare le modifiche, dopodiché si potrà scaricare la canzone editata premendo su Download.
  • Il sito offre poi una funzionalità aggiuntiva, la dissolvenza all’inizio o alla fine della canzone. Se lo si desidera, per applicare l’effetto sarà sufficiente spuntare Dissolvenza in apertura o Dissolvenza in chiusura.

Tagliare un mp3 tramite programmi per computer

Utilizzare servizi online per tagliare un mp3 può risultare scomodo per coloro che hanno diverse canzoni su cui lavorare e che sarebbero costretti a dover caricare online ciascuna di esse. L’alternativa è quindi scaricare un programma sul computer in modo da poter lavorare anche offline. Uno dei programmi migliori per tagliare un m3 è Free Audio Editor, reso disponibile al download gratuitamente dalla DVDVideoSoft alla pagina dedicata del sito internet. Free Audio Editor è uno strumento per l’editing dei file audio facile da usare e il suo obiettivo principale è proprio eliminare le parti audio che non si vogliono o dividere il file. L’interfaccia del programma è intuitiva e semplice, essa mostra i file audio in forma d’onda, che aiuta gli utenti di qualsiasi livello a modificare l’audio visivamente. Ulteriori funzioni del programma sono:

  • Converte i file audio in molti formati (il programma supporta i formati MP3, WAV, AC3, M4A, MP2, OGG, WMA, FLAC).
  • Sistema il volume dell’audio.
  • Usa tag o selezioni per facilitare il lavoro.

Come usare Free Audio Editor per tagliare un mp3

Free Audio Editor è facile da usare. Per selezionare la canzone basta cliccare su File e Sfoglia, quindi selezionare il file audio desiderato dalla finestra di navigazione. Si potrà quindi navigare all’interno della timeline posta al centro dell’interfaccia per selezionare le parti dell’audio che si vogliono tagliare: basta cliccare sulla forbice e sulla parentesi quadra aperta per scegliere il punto d’inizio, mentre si dovrà cliccare sulla parentesi quadra chiusa per scegliere dove interrompere la selezione. Ottenuta la porzione di mp3 che si vuole eliminare, si potrà cliccare sulla X e poi su salva per ottenere l’audio modificato.



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16 maggio 2016

Come giocare ai giochi Android sul computer

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B2nwyIa0xQL’industria del mobile è in forte espansione, le aziende hanno capito che con essa si possono guadagnare miliardi di dollari e questo comporta un forte incremento nell’offerta di giochi e della loro qualità. Esistono ormai giochi Android che per storia e gameplay sono in grado di competere con molti titoli per console, ma non solo: i grandi produttori stanno mano mano rendendo disponibili i grandi titoli – si pensi, per esempio, a Final Fantasy o Dragon Quest – anche in versione mobile. Il problema, per molte persone, è che una maggiore qualità del gioco richiede anche una maggiore potenza e quindi uno smartphone migliore. Chi quindi possiede uno smartphone di bassa o media qualità non può giocare ai giochi migliori. O forse sì. L’alternativa è utilizzare dei programmi per il computer che emulino i giochi: ecco come giocare ai giochi Android sul computer.

Giocare ai giochi Android sul computer con Nox App Player

Per poter giocare ai giochi Android sul computer si può utilizzare il programma gratuito Nox App Player, creato appositamente per questo. Il programma permette di far funzionare i giochi sul PC e non solo, ma, ad esempio, contiene anche i driver per poter utilizzare un controller. Per iniziare a giocare ai giochi Android sul computer, ecco cosa bisogna fare: come prima cosa è necessario scaricare il programma dal sito ufficiale ed installarlo sul computer. Una volta aperto, si aprirà la schermata principale che conterrà le icone per accedere al Play Store e scaricare giochi, ma anche un file manager e Facebook Lite. Nella colonna verticale saranno poi presenti alcune funzioni: si potrà fare lo shake dello smartphone, fare uno screenshot dello schermo, aprire i file apk, registrare i video o scegliere la funzione multiplayer.

Non sempre si può giocare ai giochi Android sul computer

Non sarà sempre possibile giocare ai giochi Android sul computer, perché alcuni videogame, per le loro stesse caratteristiche di gioco, non si prestano a poter essere giocati tramite mouse e tastiera. Tuttavia, grazie alla funzione di simulazione del tocco, sarà possibile impostare il programma per giocare a numerosi titoli.

 



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13 maggio 2016

Come localizzare un iPhone

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find_heroIeri abbiamo visto come rintracciare uno smartphone Android, ma come fare se si possiede un iPhone? Non si ha a disposizione il servizio Gestione dispositivi Android, ma questo non è sicuramente un problema: l’azienda più famosa al mondo non prende sviste così evidenti, così anche la Apple ha i suoi metodi per localizzare un iPhone, vediamo quali.

Localizzare un iPhone con Trova il mio iPhone

Il modo più semplice per localizzare un iPhone è attivare il servizio Trova il mio iPhone, messo a disposizione gratuitamente dalla Apple. Il servizio permette di localizzare un iPhone smarrito usando semplicemente un computer connesso alla rete. Per poter utilizzare il servizio bisogna però che sia stato abilitato durante l’attivazione dell’iPhone dopo l’acquisto. Se ciò non è stato fatto, lo si può fare in qualsiasi momento andando nelle Impostazioni, selezionando poi iCloud -> Trova il mio iPhone e muovendo la linguetta su On. Fatto ciò sarà possibile localizzare un iPhone in qualsiasi momento. Per usare Trova il mio iPhone è necessario collegarsi al sito di iCloud (http://www.icloud.com/) ed effettuare l’accesso inserendo il nome utente e la password dell’Apple ID. una volta entrati nl sito, sarà visibile la sezione Trova il mio iPhone: cliccandoci sopra sarà possibile selezionare l’iPhone che si vuole rintracciare, il quale verrà mostrato poi sulla mappa. Il servizio offre diverse possibilità:

  • Si può far emettere un suono al dispositivo, in modo da ritrovarlo se lo si è perso in ambienti ristretti, come in casa;
  • Si può cancellare da remoto tutti i dati personali presenti sul telefono;
  • Si può attivare la modalità smarrito, attraverso la quale si fa comparire sullo schermo dell’Iphone un numero di telefono che la persona in possesso del telefono può chiamare.

Affinché Trova il mio Iphone riesca a localizzare un Iphone è necessario che sul dispositivo sia attiva una connessione internet; inoltre, se si procede a cancellare tutti i dati personali, non sarà più possibile utilizzare il servizio per rintracciare il telefono.



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12 maggio 2016

Come rintracciare uno smartphone Android

Gestione-Dispositivi-Android

ImmagineNell’era degli smartphone che possono costare fino a 800€, l’eventualità della perdita o del furto del dispositivo può essere un vero danno per il proprietario. Se i dati possono essere comunque salvati grazie alle app di backup, la perdita del dispositivo non è di secondo piano. Per fortuna, come molti sanno, gli smartphone hanno al loro interno il gps, grazie al quale è possibile usare i telefoni come navigatore, ma grazie al quale è possibile anche provare a rintracciare uno smartphone Android in caso di smarrimento.

Rintracciare uno smartphone Android con Gestione dispositivi di Google

Esistono diverse applicazioni, solitamente a pagamento, che consentono di rintracciare uno smartphone Android. Ma prima di correre nel Play Store può essere utile valutare la possibilità di utilizzare la funzione Gestione dispositivi Android di Google, con la quale è possibile controllare la posizione dello smartphone e non solo. La funzione consente anche di:

  • Far squillare lo smartphone, funzione ottima se ad esempio si è perso il cellulare in casa e non si riesca proprio a trovarlo.
  • Bloccare lo smartphone, funzione che impedisce a persone eventualmente entrate in possesso dello smartphone si utilizzare il dispositivo. In questo modo sarà possibile impostare una password che protegge il cellulare.
  • Cancellare i dati dallo smartphone, scelta radicale che può essere necessaria in caso di smarrimento o furto.

Come funziona Gestione dispositivi per rintracciare uno smartphone Android

Per utilizzare questa utilissima funzione messa a disposizione da Google è necessario registrarsi al sito http://ift.tt/1bcw4W0 e attivare il servizio dallo smartphone. Per attivarlo è necessario entrare nelle impostazioni Google, accessibili in due modi, a seconda dello smartphone Android che si possiede. Alcuni smartphone presentano un’icona separata chiamata “Impostazioni Google” all’interno del menu; qualora non fosse presente, bisognerà andare nelle impostazioni normali -> Gestione applicazioni -> Google. Ora, quale che sia il metodo scelto per accedere, arrivati a questo punto la finestra sarà uguale per tutti: accedere all’area Sicurezza e attivare la voce Localizza questo dispositivo da remoto nel menu di Gestione dispositivi Android. Una volta fatto ciò sarà sufficiente andare all’indirizzo riportato sopra per rintracciare uno smartphone Android o eseguire una delle tre opzioni proposte da Google.

Utilizzare applicazioni per rintracciare uno smartphone Android

Se non si vuole che Google monitori costantemente la posizione del proprio smartphone, o per qualsiasi altro motivo che sia, esistono diverse alternative per rintracciare uno smartphone Android. All’interno del Google Play Store sono disponibili diverse applicazioni che fanno il loro lavoro con molta precisione e tra queste troviamo Antivirus e Sicurezza – Lookout. Il programma offre un range completo di servizi di sicurezza per lo smartphone: funziona come antivirus, consente di effettuare il backup dei dati e permette anche di rintracciare uno smartphone Android in caso di smarrimento o furto. L’app è disponibile sia gratis che a pagamento con la versione Premium, versione di cui si possono testare tutte le qualità gratuitamente per due settimane. Per rintracciare uno smartphone Android con Lookout installare l’applicazione e aprirla. Premere su Get Started, poi Next e cliccare su New User, completando il modulo per creare il proprio profilo. Una volta terminato bisogna premere su Start lookout -> No thanks -> Done -> Launch Premium e l’app sarà attiva sul cellulare. Per provare la validità dell’app e se effettivamente rileva lo smartphone basta andare sul sito internet del programma http://ift.tt/fe65zG accedere con i dati del profilo creato precedentemente e cliccare su Find my phone -> Locate -> Next -> inserire il numero della SIM inserita nel cellulare che si vuole rintracciare e cliccare di nuovo su Locate.



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11 maggio 2016

I migliori smartphone del 2016 (ad oggi)

landscape-1449608189-best-smartphones-2015Siamo quasi a metà anno e con le grandi release che si dividono tra la primavera e l’autunno possiamo già tirare le somme di questi primi mesi del 2016. Quali sono i migliori smartphone del 2016? Quali acquistare se si vuole cambiare il proprio telefonino? Ecco la lista di quelli che per noi sono i migliori smartphone del 2016 finora.

La lista dei migliori smartphone del 2016

Cominciando dall’ultimo posto abbiamo:

Iphone SE: con l’ultimo smartphone la Apple ha voluto riproporre il vecchio design dell’Iphone 5 per i nostalgici dei modelli più piccoli del melafonino. Dal punto di vista tecnico l’Iphone SE non è proprio il massimo ed è anche meno funzionante del precedente Iphone 6, con uno schermo di vecchia generazione di soli 4 pollici. Lavora a suo vantaggio sicuramente la potenza del processore e il prezzo inferiore, per cui può essere una valida alternativa per tutti coloro che amano gli schermi di dimensioni ridotte.

Nexus 6P: qui passiamo dai 4 pollici dell’Iphone ai 5.7 pollici del phablet di Google. Il Nexus 6P, prodotto da Google e Huawei, merita di essere inserito tra i migliori smartphone del 2016 I motivi non sono difficili da intuire: innanzitutto Android viene sviluppato utilizzando proprio questo smartphone, che ha una compatibilità massima con il sistema operativo e riceverà aggiornamenti per diversi anni a venire. i 3gb di Ram, la batteria da 3,45 mAh, il display QHD e il lettore di impronte sono altri ottimi motivi per acquistare lo smartphone.

Iphone 6S/6S Plus: prodotti di punta di casa Apple sono delle potenze. I due smartphone hanno grandi fotocamere, con quella dell’6S leggermente migliore. inoltre l’S6 Plus ha un’ottima capacità di durata della batteria e uno schermo FULL HD che mostra colori vividissimi. Contro i 5.5 pollici dell’6S Plus, l’6S presenta un più piccolo schermo da 4.7 pollici con risoluzione da 1334×750 pixel, 2GB di RAM e una fotocamera posteriore da 12MP. La più grande pecca è sicuramente l batteria, di soli 1,715 mAh, che non garantiscono molte ore di autonomia.

LG G5: il nuovo LG è un telefono di tutto rispetto. Schermo da 5.3 pollici per una risoluzione da 2560×1440 pixel, 4GB di Ram, batteria da 2800mAh rimovibile e due fotocamere da 16 e 8MP. Il G5 si presenta come fortemente innovativo, con la possibilità di rimuovere e aggiungere moduli al dispositivo.

Sony Xperia Z5: smartphone di punta, flagship della Sony con un prezzo più contenuto degli altri top di gamma, merita attenzione grazie alla sua ottima fotocamera e l’impermeabilità all’acqua. Lo smartphone ha una ram da 3GB, una batteria da 2,900 mAh e una fotocamera principale da ben 23MP, che conta anche sul più veloce autofocus in circolazione. Il processore Snapdragon 810, il sensore delle impronte e l’impermeabilità completano il quadro e fanno capire perché questo dispositivo sia incluso nella lista dei migliori smartphone del 2016.

HTC 10: l’ultimo modello arrivato in casa HTC ha un be design, una fotocamera di tutto rispetto e una migliore durata della batteria. Il vero punto di forza, però, è il comparto audio, che grazie alle cuffie date in dotazione offre un suono in altissima definizione.

Samsung S7/S7 Edge. Ma al primo posto tra i migliori smartphone del 2016 non potevano che esserci loro, il Samsung S7 e l’S7 Edge, con quest’ultimo leggermente superiore al primo. I due telefoni offrono, in ordine, uno schermo da 5.1 e 5.5 pollici, risoluzione da 1440×2560 pixel, 4GB di Ram, batterie da 3000 e 3600 mAh e infine fotocamere posteriori da 12MP con un’ampia apertura dell’obiettivo che permette di scattare ottime foto.



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10 maggio 2016

Come tagliare i PDF

amazonkindledeviceIl formato PDF è ormai il formato dei file testo più diffuso nell’ambito lavorativo e non solo. Capita spesso che in ambito lavorativo si renda necessario dover tagliare un file PDF ma non si vogliano acquistare i programmi così tanto pubblicizzati sui motori di ricerca e che non costano neanche poco. Per fortuna esistono oggi degli ottimi programmi gratuiti che assolvono questo compito, per cui ecco come tagliare i PDF.

Come tagliare i PDF con programmi gratuiti

Che si utilizzi un Windows, un Mac o un Linux esistono molti programmi gratuiti che consentono di tagliare i PDF, vediamone alcuni:

  • Briss è un ottimo programma gratuito per tagliare i PDF disponibile sia per Windows, Mac e Linux. Il programma piuttosto intuitivo e non presenta particolari funzionalità aggiuntive, ma fa bene il suo lavoro di tagliare i PDF e di ottimizzarli alla visualizzazione su dispositivi mobili come tablet o ebook readers. Per utilizzare Briss è sufficiente collegarsi al sito internet e scaricare il file zip. Dal pacchetto di archiviazione aprire il file eseguibile briss-0.9.exe (o .jar, a seconda del sistema operativo che si usa) e far partire l’installazione. Per tagliare i PDF basterà cliccare su File -> Load File e selezionare il documento PDF che si vuole tagliare. A questo punto basta selezionare l’area del documento che si vuole tagliare e ciccare su Crop PDF.
  • K2pdfopt. Altro programma gratuito per tagliare i PDF, disponibile per Windows/Mac/Linux. K2pdfopt è stato creare per ottimizzare i PDF per la visualizzazione sui dispositivi mobili ed è, per certi versi, migliore di Bliss. Per scaricare il programma basta andare sul sito ufficiale, inserire il codice di verifica che sarà indicato nella barra laterale sinistra e scegliere poi la versione del programma da scaricare in base al sistema operativo posseduto. Una volta installato il programma, ecco come fare per tagliare i PDF. Cliccare su Add file per scegliere il documento, selezionare il dispositivo su cui sarà usato il PDF tagliato selezionando la voce Device e impostare i parametri secondo le proprie esigenze e impostare i parametri secondo le proprie esigenze.


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7 maggio 2016

I migliori programmi per registrare lo schermo di un Mac

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capto-for-mac-450x281La tecnologia è diventata così integrale nelle procedure giornaliere di tutti, che la proliferazione delle informazioni circa quella tecnologia è praticamente diventata fondamentale allo stesso livello. Capita spesso di guardare gente usare una determinata tecnologia – che sia un programma per computer, un videogame o altro – da un lato istruendoci, dall’altro divertendoci. Ma cosa impedisce di fare lo stesso? Che sia un tutorial, una guida a un gioco o un video in cui si spiega come risolvere problemi vari, tutto quello che occorre è un buon programma che ci permetta di registrare gli schermi dei computer. Oggi vediamo i migliori programmi per registrare lo schermo di un Mac.

L’elenco dei migliori programmi per registrare lo schermo di un Mac

Tra i migliori programmi per registrare lo schermo di un Mac abbiamo:

  • Capto. Questo programma consente in maniera molto semplice di registrare lo schermo di un Mac o di un dispositivo iOs a 60 frame per secondo. Sarà poi possibile separare l’audio e il video e caricare registrazioni esterne, ottenute con altri metodi, si pensi ad esempio a registrazioni della propria voce fatte con un microfono. Capto, inoltre, offre un sistema di gestione file davvero valido, in grado di essere paragonato anche a quelli più famosi dei programmi Adobe, ottimo per la produttività. Capto può essere acquistato a 33,99€ con la possibilità di essere usato su due Mac diversi, oppure a 22.99€ nella modalità Student/Educator che permette di usare il programma su un unico dispositivo e infine a 82.99€ nella versione Family Pack, che consente di usare il programma su cinque Mac diversi.
  • ScreenFlow. Il programma è un ottimo software per registrare lo schermo che consente anche di registrare dispositivi iOs, proprio come fa Capto. Rispetto a quest’ultimo, però, ScreenFlow può risultare meno intuitivo ed è sicuramente più costoso: può essere acquistato a 99€. Il prezzo può essere giustificato dal fatto che il programma fornisce tutti gli strumenti per produrre video di qualità professionale.
  • Quickcast. Per tutti coloro che non hanno particolari esigenze e magari vogliono semplicemente registrare qualcosa da mostrare ai propri amici, Quickcast può essere l’alternativa migliore tra i migliori programmi per registrare lo schermo di un Mac. Non ha le stesse caratteristiche degli altri due programmi, ma ha un grande vantaggio: è completamente gratuito.
  • Camtasia for Mac. A metà strada tra Screenflow e Capto, Camtasia for Mac è un buon programma che permette di catturare video in maniera professionale ma è anche molto user-friendly, cioè è molto semplice da usare anche per coloro che non sono esperti del settore. I video possono essere esportati con un semplice click, inoltre si possono aggiungere anche registrazioni aggiuntive ottenute tramite periferiche esterne come fotocamere e microfoni. Ottima anche la funzione SmartFocus, che permette di zoomare in maniera intelligente sul playback sulla ase di dove il cursore stava operando durante la registrazione dello schermo. Camtasia for Mac è disponibile al prezzo di 92,37€, con la possibilità di provare il programma tramite free trial prima dell’acquisto.
  • Quicktime Player. Forse non tutti lo sanno, ma anche Quicktime Player, presente in tutti i Mac in circolazione, consente di registrare gli schermi. Certo, la qualità delle registrazioni non è molto alta, ma è possibile eseguirla in maniera gratuita, per cui Quicktime può essere la soluzione perfetta per coloro che non hanno particolari esigenze tecniche di registrazione. Tutto quello che bisogna fare per iniziare una nuova registrazione con Quicktime è semplicemente cliccare su File nella barra superiore e poi su New Screen Recording (Nuove registrazione schermo). Si aprirà un’interfaccia in cui si potrà scegliere l’input audio e poi si potrà cominciare.


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5 maggio 2016

MultCloud, l’app che gestisce tutti i tuoi servizi cloud

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MultiCloud-SecurityRecentemente abbiamo parlato dei principali servizi cloud cercando di aiutare nella scelta di quale utilizzare in base ai propri bisogni. Capita spesso però che una persona decida di utilizzare contemporaneamente più servizi cloud approfittando degli account gratuiti attraverso i quali si ottengono numerosi giga di spazio gratis senza l’obbligo di dover pagare un abbonamento. In questi casi può essere difficoltoso organizzare in maniera corretta tutti i file salvati, cercando di non confondere i servizi e quindi riuscire a trovare immediatamente i file di cui si ha bisogno. In queste situazioni può essere utile usare un servizio come Multcloud, che ha come obiettivo quello di organizzare i servizi cloud utilizzati dall’utente, inserendo tutti gli account in un’unica applicazione e rendendo quindi molto più semplice organizzare e trasferire i file anche tra i vari servizi cloud.

Come funziona MultCloud

Vediamo come funziona MultCloud. Multcloud collega dischi virtuali in cloud e consente da un lato di ottenere una gestione centralizzata di tutti gli account cloud di cui si possiede e dall’altro di trasferire i file da un servizio cloud all’alltro. MultCloud mette a disposizione un determinato quantitativo di banda che consente di trasferire:

  • 1 Terabyte di dati nella versione gratuita;
  • 10 Terabyte se si effettuano alcune operazioni che consistono sostanzialmente nel condividere il servizio tramite social network;
  • Traffico dati infinito se si sceglie la versione a pagamento che costa 4,99€ al mese o 42€ annui.

 

Come aggiungere un servizio cloud a MultCloud

Come prima cosa, dopo essersi iscritti, è necessario aggiungere i servizi cloud al programma. Per farlo, procedere a fare log in poi, dalla pagina principale del sito scegliere Connect Your First Cloud Service oppure Add Cloud Drivers dalla colonna a sinistra. Nella pagina successiva vi sarà l’elenco dei principali servizi di cloud disponibili, come Dropbox, Drive, OneDrive ecc. Selezionate uno dei vostri servizi e cliccate su Next: si aprirà una nuova pagina in cui si può scegliere il nome dell’account0 che comparirà quando si usa MultCloud. Si potrà anche decidere di non inserire un nick, nel qual caso verrà semplicemente utilizzato il nome del servizio. Fatto ciò, sarà richiesto di inserire i dati di accesso per il servizio cloud e MultCloud procederà al collegamento. Finito con il primo servizio sarà possibile aggiungere gli altri semplicemente cliccando su Add Cloud Drivers e seguendo la stessa procedura vista pocanzi.

Come rimuovere un servizio cloud o caricare file in MultCloud

Se si ha la necessità di eliminare un servizio cloud dalla lista di MultCloud tutto quello che bisogna fare è cliccare con il tasto destro del mouse sul nome del servizio che compare nella colonna di sinistra, nell’elenco dei servizi collegati e poi scegliere l’opzione Remove.

Se invece si vuole caricare un file online utilizzando MultCloud, sarà sufficiente selezionare il servizio cloud che si preferisce, come ad esempio Dropbox, e premere poi sul pulsante Upload che comparirà nella barra superiore. Si aprirà una pagina pop-up all’interno della quale possono essere trascinati i file che si vogliono caricare, a meno che non si clicchi su Add, nel qual caso si dovrà selezionare i file dalla finestra di collegamento che verrà aperta. Comparirà una barra che mostrerà il progresso dell’upload sull’angolo in basso a destra della finestra: quando la barra scomparirà, l’upload sarà completato.

 



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4 maggio 2016

Eliminare pubblicità e acquistare gratis app con Lucky Patcher

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luQualche giorno fa abbiamo parlato di Lucky Patcher all’interno dell’articolo dedicato a come ottenere gli acquisti in-app gratis, ma l’applicazione fa molto altro. Chiunque possiede uno smartphone Android, infatti, può utilizzare il programma per eliminare le pubblicità dalle applicazioni, modificare i permessi o ottenere le licenze a pagamento delle applicazioni in maniera gratuita. Vediamo come eliminare pubblicità e acquistare gratis app con Lucky Patcher.

Come eliminare pubblicità e acquistare gratis app con Lucky Patcher

Eliminare pubblicità e acquistare gratis app con Lucky Patcher è piuttosto semplice, non richiede particolari conoscenze ma necessita obbligatoriamente che si siano ottenuti i permessi di root sul dispositivo Android. Per chi non sapesse ancora come ottenere i permessi di root, qui può leggere tutto ciò di cui c’è bisogno di sapere. Una volta assicuratosi di avere i permessi di root sullo smartphone si può procedere: come prima cosa bisogna scaricare e installare l’app. anche in questo caso il programma non è disponibie sul Play Store, ma troverete il link in fondo all’articolo. Assicuratevi che sia attiva l’opzione per installare le applicazioni da sorgenti sconosciute e procedete. Una volta installato, sarà necessario riavviare il dispositivo. Una volta riavviato, si apra l’applicazione per riuscire a eliminare pubblicità e acquistare app con Lucky Patcher. Si proceda a fare la scansione del dispositivo, dopodiché Lucky Patcher contrassegnerà tutte le app installate con una delle seguenti etichette:

  • License Verification Found: questa indica che Lucky Patcher ha trovato la licenza dell’applicazione;
  • Google ADS Found: indica che sono state trovate pubblicità all’interno dell’applicazione;
  • Not found: in questo caso Lucky Patcher non può far nulla, o perché l’app non è compatibile o perché non v’è nulla da risolvere.

Vediamo ora per gradi come comportarsi.

Se si vuole eliminare la licenza con Lucky Patcher, tutto quello che occorre fare è tenere pigiato sull’app per la quale si vuole eliminare la licenza e poi scegliere Remove license verification; successivamente scegliere Auto e attendere che il programma finisca l’operazione. Una volta terminata, si potrà verificare se l’operazione è andata a buon fine utilizzando l’applicazione in questione. Per rimuovere i banner pubblicitari, invece, bisognerà scegliere Remove Google Ads.

Lucky Patcher è scaricabile qui.

ATTENZIONE: questo articolo è scritto a fini puramente informativi. Né l’autore, né il sito si assumono  responsabilità per eventuali comportamenti illeciti dei lettori.



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3 maggio 2016

Come ottenere i permessi di root

android-rootGli smartphone Android sono conosciuti per la loro versatilità e per la possibilità di essere personalizzati a proprio piacimento dagli utenti in maniera molto più profonda di quanto avvenga con i dispositivi Apple. Anche i device Android, però, hanno dei limiti: per questioni di sicurezza il team di Google impedisce di poter apportare delle modifiche troppo profonde al sistema per evitare problemi anche gravi. Questo divieto non è però assoluto, ma può essere aggirato ottenendo i permessi di root, ovvero ottenendo dei privilegi di sistema che consentono di eliminare le restrizioni. Prima di procedere a mostrare come ottenere i permessi di root è bene ricordare che seppur difficilmente, l’operazione potrebbe danneggiare il dispositivo. Inoltre, lo sblocco del device potrebbe farvi perdere la garanzia nei confronti del produttore. Detto questo, ecco come ottenere i permessi di root.

Come ottenere i permessi di root con un’app

Tendenzialmente ogni smartphone Android ha un metodo per ottenere i permessi di root, ma esistono dei metodi “universali” che possono essere usati da qualsiasi dispositivo. Il primo metodo può essere quello di scaricare sul dispositivo un’applicazione, installarla ed usarla poi per ottenere il root. Queste app solitamente non si possono trovare sul Google Play Store, ma vanno scaricate separatamente. Per questo motivo sarà necessario assicurarsi che sia attiva l’opzione per installare applicazioni da sorgenti esterne (Impostazioni del dispositivo -> Sicurezza -> attivare Sorgenti sconosciute).

Quali app scaricare per ottenere i permessi di root

Una prima ottima app in grado di ottenere i permessi di root è Framaroot. L’app è compatibile con tantissimi modelli di smartphone Android, per una lista completa e per verificare se ne fa parte anche il vostro dispositivo, guardare qua. Se il vostro smartphone non dovesse essere compatibile con Framaroot potete provare con Kinguser, che supporta tantissimi modelli di Samsung, LG, Nexus, Sony, Huawei. Qui la lista dei dispositivi compatibili, divisi per brand. Infine, con Saferoot non sarà necessario installare il programma, ma semplicemente estrarre il file install.bat dall’archivio zip. Cliccate qui per verificare la compatibilità con i dispositivi.

Una volta installata una di queste app, ottenere i permessi di root sarà semplicissimo, basterà pigiare sul tasto indicato e il gioco è fatto.



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2 maggio 2016

Come usare Tinder senza Facebook

come-funziona-tinder

TinderFacebook è diventato fondamentale in praticamente tutti i siti, applicazioni, piattaforme social ecc. è difficile che si visiti un sito senza che abbia i pulsanti del “like” o del “condividi”. Se da un lato tutto questo è comprensibile, in quanto i siti vogliono generare traffico, è anche vero che ormai si è andato oltre e molti siti richiedono il profilo Facebook per accedere al sito. Esistono sicuramente degli aspetti della vita privata che però una persona può voler tenere, appunto, privata, come può avvenire per l’uso di Tinder, l’app per cercare nuovi partner. Esiste quindi un rimedio? Si può usare Tinder senza Facebook?

Perché Tinder obbliga ad usare Facebook?

Prima di vedere come usare Tinder senza Facebook, può essere utile capire perché l’app richiede l’accesso tramite il social network. Tinder utilizza Facebook innanzitutto per una questione di sicurezza: è difficile che una persona crei un profilo falso solo per iscriversi a Tinder e quindi la compagnia può approfittare di una sorta di controllo preventivo sul fatto che chi usa l’app sia una persona reale e perseguibile. Questo può essere usato anche come forma di garanzia per incentivare le persone ad iscriversi, infondendo sicurezza. Inoltre, l’uso di Facebook consente di utilizzare le foto caricate sul social network senza che sia necessario caricarne di nuovo. Questo facilita il processo di iscrizione dell’utente. Per tutti questi motivi Tinder ha deciso che per utilizzare l’app fosse necessario essere iscritto a Facebook, ma per fortuna esistono dei modi per aggirare il problema.

Esiste quindi un modo per usare Tinder senza Facebook?

Alla versione 5.0.5 non esiste ancora un metodo ufficiale per usare Tinder senza Facebook, ma si possono prendere degli accorgimenti per minimizzare l’invasione della privacy. Innanzitutto si può aumentare la privacy su Facebook. Dal sito, se si clicca sull’icona del catenaccio e poi su “vedi altre impostazioni” si apriranno tutte le impostazioni sulla privacy, compresa la sezione Applicazioni. da questa sezione si può individuare Tinder e assicurarsi che la visibilità sia impostata su Solo io. In questo modo Tinder non potrà pubblicare niente sul profilo e nessuno potrà vedere che si usa l’app.



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