31 maggio 2015

Ghe Pensi Mi, a Milano nuovo modo di concepire il rapporto tra i cittadini ed il Comune

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Chi ci tiene veramente alla città in cui è nato, farebbe di tutto per prendersene cura e migliorarla. In questo caso, stiamo parlando di Milano e della nuova possibilità offerta ai cittadini di svolgere delle “buone azioni” per la città in modo del tutto interattivo, grazie all’app Ghe Pensi Mi.

L’app Ghe Pensi Mi rappresenta un primo passo verso un’interazione tra comune e cittadini molto più forte e tecnologica, arrivando direttamente al nocciolo delle questioni. In questo caso, il riferimento è sicuramente alle attività di manutenzione degli spazi verdi.

L’app Ghe Pensi Mi si può scaricare in via del tutto gratuita e si riferisce alle zone gioco, alle zone per i cani e a quelle in cui sono presenti delle strutture sportive.

Tramite questo titolo, i cittadini di Milano hanno l’opportunità di avvisare subito della presenza di possibili anomalie o stranezze relative ai vari spazi verdi, che verranno ascoltate immediatamente dal Comune di Milano, che si farà  carico di controllare la situazione relativa alla manutenzione ordinaria.

Sarà lo stesso Comune, in un momento successivo, ad aggiornare il cittadino che ha effettuato la segnalazione sullo stato di risoluzione del problema.

L’app Ghe Pensi Mi si può scaricare sia per dispositivi mobili con sistema operativo iOS che Android: necessita, però, di un sistema operativo che sia almeno Android 4.1.

Quindi, come si osservi un pezzo di vetro, cocci di una bottiglia, una giostra rotta o qualsiasi altro inconveniente all’interno di un’area giochi o di un parco pubblico, ecco che sarà sufficiente prendere in mano il proprio smartphone, mandare in esecuzione l’app Ghe Pensi Mi e poi inviare una segnalazione al Comune comprensiva ovviamente di foto.

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iCoach, l’Unione Europea scende in campo contro il fumo

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Questa volta a scendere in campo contro il fumo e a protezione della salute è stata direttamente l’Unione Europea.

Per quanto smettere di fumare possa sembrare una vera e propria chimera per tante persone, dobbiamo sottolineare come la nuova applicazione lanciata dalle istituzioni comunitarie potrebbe davvero rappresentare un utile alleato per vincere questa sfida.

L’app contro il fumo prende il nome di iCoach ed è stata proposta sia per smartphone che per tablet in ben 23 lingue differenti.

Ovviamente non si tratta di un’idea completamente innovativa, dal momento che questa piattaforma è stata realizzata ben quattro anni fa, all’interno del progetto “Ex smokers are unstoppable”, ma la quinta edizione dell’app è in grado di promettere degli ottimi risultati, in particolar modo nelle persone con un’età compresa tra 24 e 35 anni.

Infatti, pare che addirittura il 30% degli utenti che ha provato l’app iCoach sia riuscita a smettere di fumare.

Il funzionamento è piuttosto semplice: è necessario affrontare un piccolo questionario subito dopo aver fatto il download dell’app.

Il percorso di chi vuole smettere di fumare si articola in cinque fasi, che differisce in base all’intenzione già programmata di raggiungere tale scopo o meno, oppure in relazione ad altri aspetti, come ad esempio l’aver già provato a smettere.

L’app iCoach, per ciascuna fase, ha un programma suddiviso in altri cinque “stadi”, che spesso tengono effettivamente conto dei dati inseriti dall’utente personalizzando il percorso da affrontare.

La leva motivazionale su cui si basa l’app iCoach è semplicemente quella di porre in essere una sorta di competizione con il fumatore, facendo in modo prima di tutto che non si senta solo e poi cercando di pungolarlo nell’orgoglio per raggiungere l’obiettivo finale.

Exsmokers iCoachBrandNewHealth Salute e fitness FreeScarica da Google Play
Exsmokers iCoach (italiano)
BrandNewHealth NV Salute e benessere
Gratuiti Scarica da iTunes

 

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Codici segreti Android. Samsung e HTC compresi.

Come alcuni di voi sapranno, Android funziona in maniera libera ma ha attualmente alcune cose che lo legano al cellulare con il quale è stato comprato. Che questo sia HTC o Samsung, generalmente ci sono dei codici “segreti” che attivano alcune funzioni in particolare per sbloccare informazioni ed altro ancora. Ecco una piccola lista dei codici segreti di cui siamo a conoscenza:

Nota: Alcuni codici possono non funzionare, questo perché dipende dalla versione di Android (Ice Cream Sandwich, Lollipop, Jellybean) o dalla marca del cellulare (Samsung, HTC, Alcatel). Ricordate che questi codici vanno inseriti come se si sta componendo un numero di cellulare.

Vogliamo inoltre specificare che molti di questi codici sono di rilevanza informativa. A parte un paio, che sono veramente pericolosi, che possono eliminare i vostri dati (vengono specificati) perciò dateci sempre la massima cautela.

Codici generici:

*#06# – Questo visualizza L’IMEI del cellulare

*#*#7594#*#* – Attiva la funzione di spegnimento rapido

*#*#4636#*#* – Visualizza informazioni come batteria, Wifi, ect

*#*#7780#*#* – Reset di fabbrica! Non elimina il firmware, ma tutte le apps e così via, compresi i vostri dati personali.

*2767*3855# – Formattazione Firmware! Molto pericoloso, da non usare a cuor leggero.

*#*#273283*255*663282*#*#* – Backup generale dei dati

*#*#1472365#*#* – Test del GPS (naturalmente è consigliato farlo all’esterno)

*#*#1234#*#* – Informazioni miscellanee

*#*#232338#*#* – Accedi all’indirizzo MAC del WIFI (Per modifiche approfondite)

*#*#8255#*#* – Accedete al debug del servizio GTalk

*#*#36245#*#* – Accedete al Debug del servizio Mail

*#*#759#*#* – Setup del Google Partner

Codici specifici per i modelli SAMSUNG

*#*#197328640#*#* – Modalità Test

*#*#0*#*#* – Test dello schermo LCD

*#*#4986*2650468#*#* – Informazioni specifiche del cellulare

##778 (con chiamata inclusa) – Menù EPST

*#*#232339#*#* – Test del WIFI (In alcuni modelli è consigliato che sia connesso ad un hotspot)

*#*#1575#*#* – Test del GPS (Naturalmente è consigliato farlo all’esterno)

*#*#34971539#*#* – Informazioni sulla fotocamera

Codici specifici HTC

*#*#3424#*#* – Modalità Test

##3424# – Modalità Diagnostica

##3282# – Menù EPST

##7738# – Protocollo di revisione

##8626337# – Modalità Vocoder

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Android M, Google rivela tutte le principali novità

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Il marchio di Mountain View, grazie ad Android Lollipop, ha potuto lanciare sul mercato il Material Design e non solo.

Infatti, grazie all’introduzione di Android M, il colosso americano ha voluto rivolgere la sua attenzione verso un ulteriore step in fatto di prestazioni, esperienza d’uso e risoluzione di bug.

Android M, quindi, comporterà un elevatissimo numero di migliorie, ma che non saranno così riconoscibili senza farci molta attenzione: si parte dalla durata della batteria, migliorata per merito dell’introduzione della Doze Mode, che permette all’autonomia di fare importanti passi in avanti grazie al sensore di movimento dello smartphone, che riesce a “capire” il momento in cui il telefono non viene usato da un po’ di tempo.

Con la Doze Mode, però, sia le notifiche che gli allarmi proseguiranno a funzionare.

Il colosso di Mountain View, inoltre, ha voluto modificare anche la possibilità di gestire con maggiore libertà le applicazioni, visto che sarà tutto a discrezione degli utenti, che le potranno controllare direttamente dalle impostazioni.

Android M è già predisposto pure per il nuovo standard USB Type C, che si caratterizza non solo per essere reversibile, ma anche per avere delle dimensioni estremamente ridotte, con un aumento notevole di velocità nella carica della batteria.

Con Android M è più facile notare pure il grande lavoro di Google in tema di collegamenti tra le varie applicazioni, visto che riuscirà ad aprire in automatico i link con l’applicazione più adatta.

Non è finita qui, dato che Google ha svelato un’anteprima di Android Play che consente anche di compiere acquisti tramite il proprio dispositivo mobile senza neppure dover fare la fatica di mandare in esecuzione un’applicazione.

Tra il supporto nativo alle impronte digitali e i passi in avanti con Google Now, Android M si prospetta davvero un piccolo gioiellino.

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Project Tango, Qualcomm e Google svelano il nuovo tablet

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Da pochissimo tempo è stato svelato il piano di Qualcomm, che sta collaborando con il colosso di Mountain View per poter dare vita ad un nuovo dispositivo mobile che prenderà il nome di Project Tango.

Questo nuovo device avrà il chipset Snapdragon 810, al cui interno si trova una CPU octa-core, nonché pure la GPU Adreno 430.

Per il momento, si tratta di un pezzo davvero “da collezione”, dal momento che non verrà lanciato sul mercato, ma verrà diffuso solo tra gli sviluppatori e qualche limitato produttore.

In poche parole, ci troviamo di fronte ad un dispositivo esclusivo di Qualcomm e dei suoi dipendenti, con delle funzionalità del tutto particolari che derivano anche e soprattutto da Google.

Non dobbiamo dimenticare come Project Tango comprenda nel suo raggio di azione sia tablet che cellulari, sfruttando sensori, ma anche programmi e particolari telecamere.

Nel corso della conferenza di San Francisco, Google ha voluto dare un’ulteriore notizia: Project Tango verrà lanciato sul mercato, ma si tratta del tablet.

Infatti, questo nuovo device verrà lanciato sul mercato ad un prezzo pari a 512 dollari: gli utenti avranno la possibilità di acquistarlo direttamente su Google Play.

Il nuovo tablet Project Tango avrà al suo interno anche il chipset NVIDIA Tegra K1, con un display da 7 pollici ed una risoluzione pari a 1080×1920 pixel, nonché 4 GB di RAM ed altri 128 GB di memoria interna.

Il tablet Project Tango avrà pure due fotocamere, nonché un ottimo sensore di profondità, senza dimenticare come supporterà tutti i principali standard di connettività.

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Google Foto, la rivoluzione delle immagini arriva dal colosso di Mountain View

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Le statistiche parlano chiaro, dato che durante il prossimo anno in tutto il mondo saranno ben più di 1000 miliardi le foto e gli autoscatti, con conseguente incremento nel corso dell’anno successivo.

Numeri impressionanti che, però, ci mettono di fronte ad un problema particolarmente noioso, ovvero il rischio che tante immagini possano disperdersi, tra ogni tipo di dispositivo mobile che si usa e che si ha a disposizione.

Esattamente da questo concetto, all’interno del Moscone Center di San Francisco, la conferenza degli sviluppatori del colosso di Mountain View ha voluto annunciare e svelare la nuova app denominata Google Foto.

All’interno di Google Foto, gli utenti avranno la possibilità di memorizzare ogni tipo di immagine e filmato, in maniera tale da tenere sempre organizzato un proprio album dei ricordi e poi effettuare la condivisione di quelli più significativi.

Senza ombra di dubbio, il fatto di essere un archivio completamente gratuito e senza limiti, non ha fatto altro che esaltare l’eco della nuova app Google Foto.

Come sostenuto anche dal supervisore dell’intero progetto, Anil Sabharwal, l’app Google Foto corrisponderà ad uno spazio del tutto sicuro e privato, in cui poter archiviare senza paura alcuna le proprie foto.

Insomma, al posto di mettere le vecchie foto nel cassetto dovrete semplicemente caricarle su Google Foto.

Non solo, dal momento che l’app metterà gli utenti pure nelle condizioni di ottimizzare le immagini e creare degli splendidi collage per rendere ancora più vivi i propri ricordi, raggruppandole anche tramite delle parole chiave o dei luoghi di riconoscimento.

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30 maggio 2015

Come registrare il sonoro del nostro PC. La soluzione.

Anche se è diventata una pratica comune, quanti di noi si sono trovati in difficoltà per riuscire a registrare il suono che proviene dal nostro sistema? Alcuni si ritrovano addirittura a mettere un microfono vicino le casse acustiche, ma non è davvero il sistema più indicato. Ecco perciò che arriviamo in vostro aiuto consigliandovi i sistemi migliori per registrare l’audio del vostro PC.

Controllate se è presente il così chiamato “Stereo Mix” o “Quel che senti”. Questi sono funzioni che vengono spesso integrate con i driver della vostra scheda sonora. La Realtek, ad esempio, usa lo Stereo Mix. La Creative è famosa per aver incluso il “Quel che senti”. Generalmente sui sistemi odierni lo stereo mix resta disattivato per evitare equivoci di vario tipo. Per trovarlo, andate in basso a destra sull’icona del suono, cliccate con il tasto destro e scegliete dispositivi di registrazione. Cliccate all’interno della finestra e scegliete “Mostra dispositivi disabilitati”. Se tra questi vedete Stereo Mix, abilitatelo ed assegnatelo come dispositivo di registrazione predefinita. Oppure, fatelo scegliere al programma di registrazione, ora che è attivo. Se non lo vedete, provate ad aggiornare i driver sonori.

Usate Audacity! Non avete lo stereo mix? Non è un problema. In Audacity potete usare il WASAPI. Aprite il programma e scegliete nel menù a sinistra (Quello a fianco del microfono) la funzione Windows Wasapi. Selezionate nel microfono le vostre casse acustiche o la vostra scheda sonora in generale. Spesso è accompagnato dalla dicitura “Loopback”.

Se proprio tutto fallisce, provate con un cavo audio usato per le prolunghe. Esatto: un uscita va nell’entrata MIC, o Microfono (Di colore celeste, ma può cambiare in base al PC) della vostra scheda sonora, l’altro va all’uscita casse della vostra scheda sonora (Conosciuto come WAVE OUT, e di colore verde). Non sentirete più nulla, ma registrerete sicuramente tutto!

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E’ possibile apportare una modifica alla PS4?

modifica alla PS4

Si può effettuare una modifca alla PS4?

In un recentissimo articolo (cliccate qui se vi interessa leggere il post cui ci stiamo riferendo), abbiamo effettuato una ricerca sul web e cercato di capire se, al momento, fosse possibile effettuare una modifica alla tanto amata Xbox One.

Quest’oggi, per coloro che all’Xbox abbiano preferito l’altrettanto apprezzata Play Station, cercheremo di capire se, allo stesso modo, sia possibile apportare una modifica alla PS4, console diffusissima e acquistata da un numero davvero rilevante di utenti.

Se per quanto riguarda l’Xbox, siamo riusciti a reperire un numero abbastanza limitato di informazioni, per ciò che concerne la modifica della PS4 possiamo forse dare una risposta affermativa. Continuate a leggere e vi diremo di più!

A quanto pare, quella di effettuare una modifica alla PS4 è una reale possibilità

Stando alle ricerche effettuate sul web, effettuare una modifica alla PS4 potrebbe essere seriamente possibile.

A prendere i meriti della cosa sembrerebbe esser stato Reckz0r e, per chi fosse interessato, seguendo questa pista, non dovrebbe esser difficile raggiungere l’obiettivo.

Ovviamente, come spiegavamo per quanto riguarda l’Xbox One, vi invitiamo a soppesare per bene i pro e i contro della modifica alla PS4. Per i vantaggi acquisiti, infatti, esistono anche dei rovesci della medaglia tra i quali, probabilmente, la perdita della garanzia sul vostro dispositivo.

Altre soluzioni per arrivare alla modifica all’Xbox One

Oltre a quanto diffuso da Reckz0r, un’altra possibilità di eseguire la modifica alla PS4 arriva da siti specifici che si impegnano ad effettuare per voi la suddetta operazione.

Il servizio, ovviamente, è a pagamento e, come per tutte le cose, se decidete di affidarvi a una soluzione quale quella appena indicata, controllate bene che il sito a cui affidereste la modifica alla PS4 sia serio ed affidabile.

A questo articolo, e al blog in cui è contenuto, non può essere attribuita alcuna responsabilità per danni conseguenti alla modifica.

 

 

 

 

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La classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark: i migliori smartphone

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La classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark: quali sarebbero i migliori smartphone del momento

Per gli amanti degli smartphone, o per coloro che intendessero acquistarne a breve uno nuovo, la classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark potrebbe essere certamente di estremo interesse.

Nel presente articolo, dunque, riporteremo la suddetta graduatoria e speriamo (ma la scelta finale spetta a voi e a quelli che sono i vostri personalissimi criteri di valutazione) di semplificare in qualche modo la scelta del vostro prossimo acquisto (o di soddisfare semplicemente la vostra curiosità).

Detto ciò, per conoscere la suddetta classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark, saltate al prossimo paragrafo e continuate a leggere!

Ecco la classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark!

Questi, dunque, i risultati della classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark:

1) Samsung Galaxy S6

2) Samsung Galaxy S6 Edge

3) HTC One M9

4) Samsung Galaxy S5 Snapdragon 805

5) Meizu MX4

6) Google Nexus 6

7) Samsung Galaxy Note 4

8) Motorola Droid Turbo

9) LG G Flex 2

10) OnePlus One

Dal primo all’ultimo (e siamo curiosi di conoscere il vostro parere) abbiamo riportato i risultati della classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark. Tali risultati ovviamente fanno riferimento a quelli che sono i primi tre mesi dell’anno corrente.

E voi che ne pensate della classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark sui migliori smartphone di inizio anno?

Sui primi due gradini del podio, la classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark mette due Samsung (il Galaxy S6 e il Galaxy S6 Edge). Medaglia di bronzo per HTC One M9, seguito da un altro Samsung ( il Galaxy S5 Snapdragon 805) e dal Meizu MX4.

La seconda parte della classifica è padroneggiata dal Google Nexus 6, dall’ennesimo Samsung (il Galaxy Note 4) e dal Motorola Droid Turbo.

Agli ultimi due posti (ma stiamo comunque parlando dei migliori smartphone di inizio anno), la classifica 2015 secondo AnTuTu Benchmark vede l’LG G Flex 2 e l’OnePlus One.

E voi? Che ne pensate? Siete d’accordo con la graduatoria? Dateci un’occhiata e, se vi va, metteteci al corrente delle vostre impressioni!

 

 

 

 

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29 maggio 2015

La modifica all’Xbox One: è possibile?

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Un cruccio per molti: l’effettiva modifica all’Xbox One

Per i tanti possessori della mitica Xbox, quella di effettuare una modifica all’Xbox One è senza dubbio una possibilità allettante.

Per tale ragione, proveremo quest’oggi a scoprire se sia possibile raggiungere tale obiettivo, se sia effettivamente disponibile e cosa, di conseguenza, si dica al riguardo.

Ovviamente, a prescindere da quanto riportato di seguito, vi consigliamo di muovervi solo se vi sentite seriamente sicuri nei riguardi delle mani a cui affiderete il vostro dispositivo. A questo articolo, e al blog in cui è contenuto, non può essere infatti attribuita alcuna responsabilità per eventuali problemi scaturiti dall’eventuale modifica dell’Xbox One.

Detto ciò, e fatta la dovuta premessa, continuate a leggere e ne saprete di più.

E’ davvero possibile effettuare una modifica all’Xbox One?

Apportare una modifica all’Xbox One sembrerebbe un’operazione possibile a livello teorico, ma nella realtà non facilmente accessibile.

E’ nostro dovere dirvi, comunque, che nel momento in cui andate ad effettuare una qualsivoglia modifica, la garanzia di cui disponete sul prodotto viene meno e, in caso di problemi futuri, non potrete più beneficiarne.

Se la cosa non vi spaventa, o per qualunque motivo la vostra consolle non sia già più in garanzia, saltate al prossimo e ultimo paragrafo e vi spiegheremo se, stando alle notizie raccolte in rete, si possa realmente procedere per apportare una modifica all’Xbox One.

Qualche news sull’eventuale modifica all’Xbox One

Fino a pochi mesi fa, apportare la suddetta modifica all’Xbox One non era possibile. Voci di corridoio, però, annunciavano per fine 2014-inizio 2015 l’arrivo di un sistema per poterla finalmente effettuare.

Spaziando in rete, ad ogni modo, abbiamo raccolto poche conferme o dritte da seguire in merito. Nonostante ciò, qualche sito promette di poter effettuare la modifica all’Xbox One senza problemi.

Detto ciò, sta a voi decidere se fidarvi o meno di tale opportunità, soppesando per bene i pro e i contro della modifica e scegliendo, per tale proposito, un servizio preparato e competente.

 

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28 maggio 2015

Periscope per Android: lo trovate su Google Play

Periscope per Android

Periscope per Android: che cos’è e come funziona

Amatissimo e per lungo tempo atteso dai possessori di un dispositivo Android, Periscope è finalmente disponibile su Google Play.

Ma in cosa consiste, esattamente, Periscope per Android? Come funziona e com è possibile installarlo sul proprio smartphone?

Ne parleremo in questo articolo, così che anche voi possiate conoscerlo meglio prima di fruirne e disporne.

Tanto per cominciare, dunque, iniziamo col descrivere questa fantastica applicazione il cui scopo peculiare è quello di garantirvi la diffusione, tra i vostri contatti e tra gli utenti che li visualizzeranno, di video in streaming.

Molte, ovviamente, sono le opzioni a disposizioni di chi installerà Periscope per Android! Nell’indicarvele, facciamo riferimento a quanto riportato sulla pagina che Google Play dedica all’applicazione. Per saperne di più, saltate al prossimo e ultimo paragrafo di questo articolo.

Numerose, le opzioni possibili per chi installa Periscope per Android

Prima di descrivere quelle che sono le numerose opzioni di Periscope per Android, avvisiamo gli utenti di come l’App non sia compatibile con tutti i dispositivi possibili (controllate prima di provare a scaricarla), di come sia necessario disporre di Android 4.4 e versioni successive e di come le dimensioni dell’app siano pari a 8.1 M.

Detto ciò (altre info le trovate ovviamente su Google Play), chi sceglierà di affidarsi a Periscope per Android, potrà beneficiare di varie opzioni. Tra queste, la possibilità di trasmettere il vostro video a un pubblico di privati (solo persone da voi accuratamente selezionate), la funzione Replay (per quegli utenti che, successivamente, volessero riguardare il contenuto), la ricezione di “cuori” da parte di coloro che apprezzeranno il media, una gestione accurata delle notifiche e molto altro ancora.

Insomma, per chi ama dilettarsi con le funzioni messe a disposizione da Periscope per Android, quella di installare l’app potrebbe rivelarsi certamente una buona scelta!

In più, è un’app di Twitter e la cosa, senza dubbio, è sinonimo di garanzia!

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Il Mac non parte: ecco cosa possiamo fare

L’incubo di vedere il proprio PC rifiutarsi di partire è presente ovunque, anche quando si parla di Mac. Stando a quanto possiamo vedere, un portatile o Pc fisso Mac può non partire per vari motivi, a volte anche stupidaggini. Andiamo passo passo perciò a guardare cause e soluzioni.

Avete controllato se l’alimentazione è a posto? A volte l’alimentatore può essere il problema, magari è stato danneggiato. Provate a cambiare qualche filo o presa e vedete se la situazione cambia.

Provate a rimuovere ogni cavo e a reinserirlo, o nel caso rimuovere i cavi di componenti non vitali: magari stanno interferendo in qualche modo con il Mac.

Provate a far “scaricare” un po’ il vostro Mac. Con i portatili senza la batteria rimovibile, tenete premuto il tasto d’accensione per una decina di secondi, quindi lasciate a ripremete. Se si può rimuovere la batteria, fatelo: aiuta parecchio a resettare molte delle funzioni interne. Stessa cosa per un fisso Mac: tenete premuto il tasto d’accensione con l’alimentatore staccato.

Resettate il Firmware…da fare come una delle ultime operazioni! Proprio quando il Mac non ne vuole sapere d’accendersi proprio! Tenete premuto il tasto Opzione, Shift e Control alla sinistra della vostra tastiera, insieme al tasto d’accensione del Mac. Dopodiché, lasciate il tutto e premete il tasto d’accensione. I Mac con la batteria integrale hanno primariamente questa funzione.

Se il vostro Mac s’accende ma ha problemi al disco, provate a premere Command + R all’avvio: questo vi porta alla modalità di recupero (recovery) del vostro sistema. Potete trovare anche un utilità chiamata utilità disco che vi permetterà di riparare eventuali danni al vostro HDD.

Se tutto non funziona, non vi rimane che provare il ripristino. Trovate il modo più facile per connettere il Mac ad internet, entrate in modalità Recovery e lanciate l’opzione “Reinstalla OSX” il quale naturalmente vi porterà tutto all’ultima versione, ma senza più le vostre impostazioni.

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26 maggio 2015

Windows impiega più tempo per le pass errate. La spiegazione.

La Microsoft ha sempre nell’interesse quello di aiutare noi e la nostra sicurezza. Quando infatti prendiamo per definizione l’uso della password, sappiamo bene che esistono una serie di contromisure per evitare che la nostra parola segreta venga indovinata o svelata. E’ anche vero che esistono strumenti capaci di modificare immediatamente la password, ma c’è attualmente una funzione in più che pochi conoscono che interviene per proteggere il nostro account da persone indesiderate.

 

Da qui viene la domanda effettiva: “Perché Windows, quando sbaglio password, ci mette più tempo?” solitamente quando mettiamo la password giusta il sistema operativo ci fa entrare subito, ma c’è un piccolo fattore da prendere in considerazione. Se infatti la sbagliamo, e la sbagliamo sempre di più, Windows prenderà sempre più tempo per darci il messaggio che la password è sbagliata. Alcuni pensano che il sistema operativo ci mette così tanto perché cerca all’interno del database, denominato anche SAM, la parola chiave che abbiamo inserito. Sbagliato.

La pratica è conosciuta come Tartapping. Letteralmente, come scrivere nella pece: il sistema operativo cerca di scoraggiare l’inserimento aggressivo di password in maniera continua, specialmente se messo contro sistemi di Bruteforce, rallentando l’arrivo del messaggio che ci dice della password errata. Forse per alcuni questo è piuttosto rudimentale, ma per chi non sa proprio nulla e vuole fare qualche tentativo a capire la password avrà un sacco di tempo da perdere e pazienza da impiegare.

Perciò alla fin fine bisogna dire che la Microsoft ha fatto i suoi tentativi per proteggere gli account, anche se ugualmente molto  criticati come tentativi. Alla fin fine alcuni sistemi permettono anche il blocco temporaneo dell’account per vari tentativi andati a vuoto. Specialmente con il nuovo sistema di Windows con l’accesso quasi obbligatorio ad un account Microsoft, il quale ripetuto tentativo errato d’accesso può risultare in un blocco e la chiamata tramite SMS del proprietario effettivo.

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25 maggio 2015

I vantaggi di Windows 10. Esaminiamo le novità.

Windows 10 si fa sempre più vicino, ma cercare di capire quali sono ancora i vantaggi di questo sistema operativo è difficile. E’ un altro flop? E’ un Windows 8 migliorato? Insomma, alla fin fine delle situazioni, solo quelli che al momento stanno provando il Technical Preview possono testimoniare come ci siano miglioramenti e non. Senza che prendete il rischio però, possiamo dirvi alcune delle cose che sono state inserite in questo nuovissimo sistema targato Microsoft.

 

Il massimo delle prestazioni dal minimo…Windows 10 promette molto bene per una singola cosa: l’adattamento. Sembra infatti che questo sistema operativo finora giri praticamente su pc anche molto datati, capace così di poter infilarsi ovunque. Questo è dato da molti fattori, compresa anche la funzionalità dell’ecosistema universale (Smartphone / PC / Xbox One) che la Microsoft sta dando a questo sistema operativo. Se il vostro PC è molto vecchio, potete certamente dargli un tentativo con questo.

Il menù start è tornato…e stavolta in grande stile! Ascoltando le proteste maggiori dirette al vecchio sistema operativo, la Microsoft ha deciso di dare al menù start un altro tentativo, aggiungendoci un ibrido con il metro. Qualche volta hanno di nuovo toppato, fra una modifica ed un’altra del Technical Preview, ma sembra che con l’ultima patch la situazione si sia equilibrata.

Cortana…è veramente molto utile! Sembra che questa assistente digitale si sta facendo strada fra i forum e la gente soddisfatta di tutto il mondo. Non è ancora capace di funzionare veramente in ogni lingua, ma si sta dando molto da fare. Se siete pronti a dirigere il vostro PC con la voce, Cortana è ciò che dovete scegliere.

Le App Metro hanno uno scopo…perché utilizzarle solo attraverso Metro? Adesso funzionano anche da Desktop, grazie alla funzione ibrida! Finiranno perciò per avere più d’un utilizzo, non solo dall’odiata partenza e start alternativo di Windows 8.

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Come scaricare musica mp3 gratis sul proprio smartphone

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Prima di suggerirvi le migliori applicazioni per scaricare musica mp3 sul proprio smartphone, dobbiamo sottolineare come sia fondamentale rispettare sempre le disposizioni di legge in merito al diritto d’autore.

La prima applicazione per scaricare musica mp3 che vi proponiamo prende il nome di Download Free Music: si tratta di un titolo molto semplice da utilizzare e che si può scaricare in via del tutto gratuita, anche se comunque vi farà innervosire e non poco con la sua enorme pubblicità.

Download Free Music permette di scovare canzoni facilmente e poi visualizzare in modo altrettanto semplice i risultati, decidendo se ascoltarla in straeming, condividerla oppure effettuarne il download.

Un’altra applicazione particolarmente diffusa per scaricare musica mp3 è Music Maniac, che però si è tramutata nel corso degli ultimi tempi in un titolo per la radio, ma che offre comunque la possibilità di effettuare il download di canzoni dall’Amazon MP3 Store.

Tra le altre applicazioni che possono essere utilizzate per scaricare musica mp3 troviamo sicuramente Tunee Music, che si caratterizza per avere un’interfaccia decisamente essenziale, pulita ed intuitiva. Dall’interfaccia gli utenti possono scegliere due attività: riproduzione delle canzoni in streaming oppure download diretto sul proprio smartphone.

Tra le varie alternative per scaricare musica mp3 troviamo MP3 Music Download: si tratta di un’app con un’interfaccia moderna e lineare, che però porta un po’ troppa pubblicità.

L’ultima soluzione che vi proponiamo per scaricare musica mp3 è quella che prende il nome di MusicLab Mp3 Music Downloader: si tratta di un’app del tutto gratuita, che consente sia di ascoltare che di scaricare canzoni gratuitamente, ma che offre anche diverse funzionalità “secondarie” interessanti.

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Instagram, pronto il nuovo servizio Highlighs per attirare più utenti

 

Instagram

Instagram sta vivendo un periodo in chiaroscuro e le sta tentando tutte pur di risollevarsi: ecco spiegato il motivo per cui l’ultima trovata riguarda le email ed è il sistema che ha come obiettivo quello di raccogliere maggiori consensi intorno a questa famosa applicazione.

In base alle indiscrezioni che sono state diffuse da , un portale che si occupa di social network, Instagram avrebbe dato il via all’invio ad alcuni utenti di una email che prende il nome di “highlights”.

Questa email avrebbe numerosi punti in comune con “Il meglio di” Twitter, in cui vi è una sorta di riassunto delle ultime condivisioni.

Si tratta di una mail che verrebbe inviata sopratutto a quegli utenti che non accedono molto frequentemente all’app: grazie ad Highlights, il social network adesso sotto le ali di Facebook, ha intenzione di informare gli utenti tutte ciò che si potrebbero perdere non eseguendo frequentemente l’accesso.

Insomma, in poche parole il nuovo servizio Highlights altro non sarebbe se non una sorta di newsletter che comprende tutte le varie foto più apprezzate e cliccate degli amici che seguiamo.

Ovviamente, si tratta di una trovata commerciale per Facebook, che ha come unica mira quella di aumentare considerevolmente gli introiti: è sufficiente sottolineare come maggiore sarà il numero di click su Instagram e maggiore sarà anche il profitto per il colosso americano.

Si tratta della prima volta che Instagram impiega un servizio via email per fare in modo di attirare utenti sull’applicazione: per il momento, però, non si sa ancora il periodo effettivo in cui verrà lanciata questa nuova funzionalità.

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24 maggio 2015

Usi alternativi Smartphone. Il coltello svizzero tecnologico.

Quando guardiamo uno Smartphone quasi immediatamente ci viene in mente l’utilizzo generale che possiamo fare: messaggistica istantanea, navigazione, telefonate e videotelefonate. Ma il nostro cellulare intelligente può fare ancora di più ed anche meglio di alcuni dispositivi dedicati allo scopo. Guardiamo gli usi alternativi che possiamo fare per il nostro amato cellulare, in particolare utilizzando Android.

Lettore Ereader

Esistono ancora degli Ereader, che sono essenzialmente dei lettori di libri digitali. Ci sono molti programmi disponibili sulla rete come Aldiko e Amazon Kindle che ci permette di comprar e leggere tutti i libri che abbiamo mai desiderato.  Al giorno d’oggi gli schermi sono abbastanza grandi e dettagliati per questo scopo.

Webcam (Online ed Offline)

Forse poco ortodosso per l’uso da Webcam da PC, ma ci sono programmi che ci permettono di usare il nostro cellulare come Webcam a distanza, con usi che possono essere davvero molteplici. IP Webcam è certamente il programma che fa per noi, basta saperlo utilizzare.

Salute e Fitness

Non bisogna per forza comprare un Gear o un Apple Watch per capire quando bisogna correre o camminare. Il nostro cellulare anche se più grande può sostituire in buone parti lo scopo. Se dovete controllare quanti fare al giorno o che dieta seguire, potete provare Google Fit, Run Keeper o Strava Running & Cycling.

Radio

Sembra un funzione a dir poco estranea al giorno d’oggi e probabilmente qualsiasi cellulare può farlo, solo che è disabilitato in parecchi per parecchie questioni legali. Tuttavia potete installare varie radio che sfruttano la vostra connessione, come TuneIn Radio!

Scrivere documenti

E’ una faccenda che richiede molta pratica, ma potete scrivere sul vostro dispositivo Android come fosse un normale computer. Non è difficile infatti trovare Word per Tablet (o dispositivi compatibili) o altri programmi come Ai Writer, Zoho e il classicissimo Google Docs. E naturalmente potete leggere anche tutti i documenti che volete con questi programmi!

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23 maggio 2015

Usare le connessioni sicure. Ecco il rimedio perenne.

Ogni volta che navighiamo su internet ci ritroviamo sempre e comunque con diversi tipi di connessioni, anche se ci sembra di navigare in una maniera diretta e perlopiù statica. Fra le tante cose che dobbiamo considerare ci sono le connessioni normali e le connessioni sicure. Le connessioni sicure fanno parte di alcuni siti, come Facebook, che gestiscono le connessione in una maniera differente dal normale. Viene filtrata, controllata e quindi lasciata passare attraverso dei server diversi.

Come mai allora tutti non hanno una connessione sicura, ovvero HTTPS? Naturalmente per rendere fluida la navigazione, bisogna dividere la connessione normale con quella sicura. Sfruttando solamente la connessione sicura, si rallenta la navigazione. L’unico sistema è avere molto server che s’occupano di questa connessione, aumentando esponenzialmente i costi da sopportare.

Ma se vogliamo sfruttare solo le connessioni sicure presenti nei server per migliorare la nostra sicurezza? Google sta lavorando da tempo per cercare d’incoraggiare tutti i possessori di siti web a passare ad una connessione integrale HTTPS, ma naturalmente è difficile prendere in considerazione il tutto per i costi d’affrontare. E così, ecco che viene fuori una soluzione efficace che può risolvere al momento il problema a tutti: un estensione capace di sfruttare le connessioni sicure dove vengono rilevate.

L’estensione si chiama HTTPS Everywhere per Chrome (http://ift.tt/ikUzXd ) e non appena viene abilitato forza l’uso delle connessioni sicure. Altrimenti, potete entrare all’interno di Chrome  ( attraverso l’indirizzo chrome://net-internals/ ) e selezionare HSTS all’interno del menù. Questa è una soluzione molto “manuale” però, dato che dovete inserire ogni dominio manualmente sul quale volete sfruttare la connessione sicura.

Altrimenti potete usare altre due estensioni capaci di porre rimedio. Uno è KB SSL Enforcer (http://ift.tt/1FiSo2Z ) e l’altro è Use HTTPS (http://ift.tt/1F5BD8a ). Entrambi hanno le loro potenzialità e funzioni utili per le connessioni sicure, quindi buona sperimentazione!

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Flow, le e-mail di Outlook si scambieranno molto più velocemente

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Il colosso di Redmond avrebbe intenzione di lanciare sul mercato una nuova applicazione per dispositivi con sistema operativo iOS che possa offrire agli utenti la possibilità di iniziare una chat sfruttando dei semplici messaggi di posta.

Questa nuova applicazione sviluppata da Microsoft prenderebbe il nome di Flow, secondo le ultime indiscrezioni che stanno girando su Twitter, e con ogni probabilità dovrebbe essere integrata all’interno di Outlook: in questo modo, gli utenti avrebbero la possibilità di scambiarsi molto velocemente delle email tramite i propri iPhone, esattamente come avviene con i tradizionali sistemi di messaggistica istantanea.

Il colosso di Redmond, almeno per il momento, non ha voluto né dare conferme né smentire queste voci.

 

 

Come funzionerà questa nuova applicazione

Secondo quanto trapelato su Twitter pare che per il funzionamento della nuova applicazione denominata Flow il solo requisito da soddisfare dovrebbe essere quello di fornire l’indirizzo email. Ecco spiegato il motivo per cui, di conseguenza, tutte le varie conversazioni verranno visualizzate direttamente anche all’interno di Outlook, con un utilizzo combinato di entrambe le app.

All’interno di Flow gli utenti troveranno solo le conversazioni e non anche lo storico delle email contenute nella casella di posta.

 

 

Sulle orme di Qik per Skype

L’app Flow potrebbe svolgere il medesimo ruolo che si è ritagliato Qik per Skype: infatti, grazie a Qik, gli utenti hanno la possibilità di provvedere all’invio di messaggi video, semplicemente sfruttando il numero di telefono.

In questo senso, Flow permetterebbe delle chat molto più rapide in confronto alle tradizionali email.

Come si può facilmente intuire, nonostante le indiscrezioni parlino solamente di una versione per iOS, molto probabilmente dopo qualche mese sbarcherà anche una variante per Android e Windows Phone.

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Playboy Now, la riscossa mobile di Playboy in una veste impensabile

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C’è sempre una seconda volta, dicono. E’ un po’ quanto è accaduto anche a Playboy che fa il suo secondo esordio nella storia sui dispositivi mobili.

E’ passato solamente qualche anno dal lancio di un’applicazione dedicata per dispositivi iPad, ma finalmente Playboy ritorna sulla scena mobile in una veste del tutto modificata e migliorata.

 

 

Siamo sicuri che sia davvero un’app di Playboy?

L’app di cui stiamo parlando prende il nome di Playboy Now: si tratta di una variante estremamente semplificata del sito ufficiale della celebre pubblicazione senza veli, ma ovviamente all’interno di questo titolo si troveranno solo ed esclusivamente dei contenuti non eccessivamente sensuali.

Di conseguenza, stop alle playmate su Playboy Now, senza dimenticare come siano stati coperti anche tutti gli altri riferimenti al nudismo, come seni e natiche: una sorta di censura della stessa natura di Playboy.

 

 

I motivi di una scelta “contro-natura”

Il motivo di tale scelta è senz’altro derivato da un aspetto pratico: stiamo facendo riferimento alle condizioni d’uso dei negozi come iTunes e Google Play, che in breve tempo avrebbero sanzionato l’applicazione come non idonea.

In realtà, però, non è l’unica motivazione che ha spinto Playboy alla realizzazione di un’applicazione limitata di molti suoi contenuti storici: la tattica di fondo è quella di modernizzare completamente il brand, anche in considerazione delle ultime innovazioni che sono state introdotte pure sul sito ufficiale, la cui home page è diventata in breve tempo più un raccoglitore di news e curiosità, che una pagina dedicata alle varie modelle, per cui invece è stato creato uno spazio apposito, con contenuti evidentemente più sensuali e spinti, lanciando il sito playmates.com.

Una nuova era mobile anche per Playboy, insomma.

Playboy NOW: Playboy’s official men’s guide to life, entertainment, style (and of course girls)
Playboy Enterprises International, Inc. Intrattenimento
Gratuiti Scarica da iTunes

 

 

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22 maggio 2015

l’iPhone non s’accende più. Ecco le soluzioni.

Un giorno come un altro: prendiamo il nostro smartphone o tablet creato dalla fantastica Apple e quando teniamo premuto il tasto d’accensione notiamo una preoccupante cosa…non s’accende. Il nostro costoso dispositivo tecnologico non ne vuole sapere, e subito si scatena il panico. E’ forse rotto? Devo portarlo ad un centro Apple? Forse no, probabilmente c’è ancora qualche soluzione. Ecco cosa possiamo dirvi in merito per cercare di far ripartire un cellulare Apple che sembra morto.

Tenetelo sotto carica per un po’…può darsi che la batteria sia attualmente talmente scarica che nemmeno il cellulare ce la fa a dirlo. Per questo motivo dobbiamo cercare di ricaricarla, e dato che molti dei cellulari Apple sono integralmente costruiti la nostra unica soluzione è tentare di ricaricare la batteria tramite l’alimentatore ufficiale. Dategli circa una mezz’ora di carica e poi riprovate l’accensione.

Provate a tener premuto il tasto d’accensione più il tasto Home. Questa è un operazione conosciuta come l’Hard reset, una procedura che ripulisce interamente la memoria temporanea del cellulare e lo forza a riavviarsi. A cellulare spento, tenete premuta questa combinazione finché non vedete il logo dell’Apple sullo schermo, dopodiché lasciate. Il cellulare ricaricherà tutto dall’inizio e con più calma, evitando un avvio rapido. Se il cellulare non risponde al comando, provate sempre a ricaricarlo prima. Se tutto fallisce, c’è sempre…

Il Recovery Mode. Questa modalità necessita un PC con iTunes installato. A volte questa necessità è dichiarata dal cellulare stesso, che s’avvierà completamente da solo in recovery mode con tanto d’icona del cavo USB e iTunes. Se invece non lo fa da solo, tenete premuto il tasto Home e connettete il filo USB mentre iTunes è avviato. Se tutto andrà per il verso giusto il programma dirà d’aver individuato un dispositivo in modalità Recovery e chiederà d’aggiornare o ripristinare il sistema operativo. Lasciatelo fare. Ricordate che fare ciò però può compromettere i vostri dati e se avete un Jailbreak, può causare danni maggiori.

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21 maggio 2015

Home, la nuova app di Apple per gestire la propria abitazione smart

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Nel corso della prossima WWDC di giugno, ecco che la casa di Cupertino potrebbe definitivamente togliere i veli al nuovo sistema operativo, iOS 9.

Cominciano ad emergere le prime indiscrezioni relative alle nuove funzionalità connesse ad iOS 9: tra gli altri aspetti, molti rumors si stanno concentrando sulla smart home.

Come potrà il nuovo sistema operativo iOS 9 incidere anche in ambito casalingo?

Qui i rumors si sprecano da tanto tempo, ma nelle ultime ore sono arrivate diverse conferme su una misteriosa app denominata “Home”, che metterà gli utenti nella condizione di poter tenere sotto controllo ogni tipo di dispositivo smart che si trova in casa.

Gestire l’intera abitazione grazie ad una sola applicazione completamente in modalità wireless. Un gran passo avanti per Apple: sempre secondo gli ultimi rumors, l’app Home dovrebbe comprendere solamente delle funzionalità basiche, che prevederebbero di differenziare l’appartamento in varie stanze, prendendo come riferimento l’Apple TV.

Dagli Usa emergono anche le prime caratteristiche dell’app Home

Questa nuova applicazione legata a doppio filo con il nuovo sistema operativo iOS 9 dovrebbe essere in grado di tenere sotto controllo ogni dispositivo sfruttando l’Apple TV, ma consentirebbe tali operazioni con una sorta di rappresentazione virtuale delle varie stanze che compongono l’appartamento, in modo tale da favorire una migliore organizzazione.

Ovviamente, la nuova app Home avrebbe la capacità di riconoscere e di configurare ogni tipo di dispositivo HomeKit che si trova in casa.

A quando il lancio?

Come si può facilmente intuire, per il momento tutto rimane in alto mare, anche perché rimaniamo nel campo delle supposizioni e dei rumors, ma l’arrivo di una nuova Apple TV confermerebbe anche l’esistenza dell’app Home.

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Perché non usiamo gli Hard Disk da 10.000 RPM?

Nonostante le SSD sono presenti da qualche tempo, gli HDD continuano ad essere una scelta popolare per un fattore costo e dimensioni. Certo, non hanno prestazioni che si possono definire superiori alle SSD, ma c’è chi continua a sperimentare con questa tecnologia. Fra le tante cose che popolano ancora i dischi rigidi, troviamo quelli che possono raggiungere una velocità di 10.000 RPM, molto di più d’un normale HDD e sostanzialmente anche di più d’uno fatto per le prestazioni.

Come mai allora non sono ancora popolari, e perché il loro prezzo sembra essere…interessante su molti siti di compravendita online? La risposta è semplice: sono al momento poco pratici per l’uso che se ne deve fare. Cominciamo col dire che questi Hard Disk sono in realtà come delle macchine truccate: normalmente funzionali ad una certa velocità, ma portati ai limiti delle capacità per permettere di raggiungere la velocità necessaria. All’inizio può sembrare strano che questo HDD ha una dimensione d’un 2.5” per Notebook e che è montato in blocco metallico da 3.5”, ma questo è giustificato dal fatto che 10.000 RPM in un tale dispositivo creano davvero molto calore.

E’ infatti molto pericoloso per installare questo HDD in un portatile senza prima aver provveduto ad una dissipazione adeguata. Con la grande quantità di calore che genera, ha bisogno di qualcosa per raffreddarsi, altrimenti si rompe. E’ inoltre molto rumoroso e nonostante il grande blocco metallico che fa da dissipatore, non si hanno grande aspettative di durata.

Al giorno d’oggi le SSD hanno raggiunto costi quasi accettabili, anche se non possono ancora raggiungere grandi dimensioni e rimanere economici. Tuttavia, sono ancora molto più veloci di HDD da 10.000 RPM e non generano né calore eccessivo né un fracasso. Probabilmente la comprova che i dischi rigidi verranno perlopiù utilizzati per l’archiviazione e non più per qualcosa di prestazionale: a quello ci penseranno i Solid State Drive.

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20 maggio 2015

Smartphone Android che non s’accende più: ecco cosa fare.

Anche i cellulari Android possono avere problemi. In particolare, può capitare quella volta che prendiamo il nostro Smartphone o Tablet Androd e, al tentativo d’accensione, questo non voglia proprio saperne di partire. Anzi, rimane proprio a schermo nero! Per fare ciò, il problema può essere lieve o grave, non è mai del tutto certo. Perciò, ecco delle soluzioni che possiamo attuare per il nostro bravo cellulare con il robottino verde:

A volte può capitare che la batteria scenda troppo in basso. Tenete il cellulare in carica con l’alimentatore da spina per una mezz’ora. Potete provare con qualche cavo differente per vedere se il problema persiste o meno.

Provate a rimuovere la batteria o fare un hard reset. Rimuovete la batteria, tenete premuto il tasto d’accensione, poi rimettete la batteria. In caso contrario, provate a tener premuto il tasto d’accensione per una buona manciata di secondi, 20 o 30 basteranno.

Provate a fare il ripristino da recovery. Questo purtroppo non possiamo descriverlo con precisione dato che le combinazioni di tasti che legano questa faccenda possono essere tanti e diversi. Nonostante ciò controllate se è possibile fare il reset da recovery e quel che serve. Fate attenzione però: può darsi che ciò includa una pulizia completa della memoria del vostro cellulare.

Fate un Reset di fabbrica. Simile al recovery mode, ma stiamo parlando di quello con tanto di menù fornito dal sistema. Stessa cosa per la faccenda dei tasti. A volte è Home + volume su e a volte è un’altra combinazione. L’importante però è riuscire a capire quale, per poi navigare all’interno del menù e fare un reset di fabbrica. Anche in questo caso, programmi che non salvano sulla MicroSD o su un Cloud si ritroveranno completamente ripuliti. Potete provare anche a fare un Wipe della cache per vedere se ciò sblocca l’avvio del vostro cellulare.

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19 maggio 2015

Gli alimentatori Notebook succhiano sempre corrente?

Solitamente per risparmiare sulla bolletta elettrica alcuni passano dal PC fisso a quello portatile per molte ragioni. Prima di tutto un Notebook consuma circa il 60 se non addirittura il 70% in meno d’un computer fisso. Inoltre, non ha bisogno di casse acustiche separate, un monitor ed altro ancora che hanno bisogno d’un alimentazione separata. E’ un tutto in uno di tecnologia che ha solamente bisogno d’un alimentatore per funzionare in modo adeguato. Ma è anche questa una domanda che si fanno alcuni…

L’alimentatore del nostro Notebook pompa comunque energia mentre il portatile è spento e con la batteria carica al massimo? Sta sempre trasformando i suoi 19,18 o 14 volts continuamente anche quando non sto utilizzando il PC, sprecando così corrente? La risposta se vogliamo è facile, anche se dipende di situazione in situazione. Prendiamo in esempio un Mac, uno degli ultimi: cosa succede quando il portatile è spento e la batteria è completamente carica?

La risposta è che l’alimentatore si porta ad un livello di voltaggio talmente minimo da sembrare assente. Insomma, il giusto livello d’alimentazione che serve giusto ad accendere il LED (se vi è uno) e far capire al portatile la presenza d’un alimentatore. E’ stato fatto l’esempio del Mac però per un semplice motivo: non tutti i portatili hanno questa fortuna. Si tratta infatti d’una funzione che è inclusa in molti modelli odierni, ma non presente ugualmente in tanti altri.

Capirlo è un po’ un impresa, dato che non viene detto spesso. La certezza che abbiamo però è che molti portatili d’ultima generazione, compresi anche quelli che portano una batteria integrale (ovvero montata fissa nel portatile) hanno questa funzione, anche per far vivere più a lungo la batteria nel tempo. Per certezza, gli alimentatori compatibili e quelli economici non hanno questa utile funzione che può giovare parecchio al portatile (e giusto d’un poco sulla bolletta).

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18 maggio 2015

Trucchi da Browser. Qualche consiglio.

Navigare agilmente su Internet è certamente uno dei requisiti più importanti dei nostri giorni. Ogni browser ha infatti delle funzioni interne per permetterci una navigazione più agiata, ma non tutti ne sono al corrente. Ecco una buona lista delle funzioni integrate nei browser e le loro scorciatoie per accedervi:

CTRL+TAB – Seleziona la scheda a destra

CTRL+SHIFT+TAB – Seleziona la scheda a sinistra

CTRL+W – Chiude la scheda

Queste sono importanti funzioni per cambiare velocemente schede e chiuderle. Funzionano universalmente su molti Browser.

 

E’ possibile far ricordare al browser le schede aperte, così che quando aprite nuovamente Chrome o Firefox, le ritrovate subito pronte all’uso. Potete attivare la funzione nelle impostazioni d’entrambi i browser. Ad esempio in Chrome lo trovate sotto “All’avvio” con “Continua da dove eri rimasto” come opzione. Ricordate naturalmente che attivare questa funzione influisce sulla velocità d’avvio del vostro browser e sullo spazio che utilizza. Chrome ha ovviato questo problema con l’ultima versione, nel quale s’imposta nel Background.

Sapete che potete dividere le schede trasformandole in finestre? Per fare questo basta trascinarle fuori, tenendo cliccato sulla scheda. Verranno automaticamente convertite in finestre. Ciò non incide nelle prestazioni del Browser dato che gestisce la memoria allo stesso modo delle schede.

Alcuni Browser permettono di “bloccare” le schede, riuscendo così a diminuire lo spazio occupato all’interno della finestra e di tenere allo stesso tempo attiva la scheda. Cliccate con il tasto destro sulla scheda e quindi su “Blocca Scheda”.  Questa funzione è principalmente attiva in Chrome ma è disponibile anche in altri.

Una funzione conosciuta, ma non ancora da tutti. Se chiudere per sbaglio una scheda potete riaprirla usando la scorciatoia CTRL+SHIFT+T. Potete cliccare anche su una scheda qualunque e andare quindi su “Riapri schede”.  E’ una funzione a volte criticata perché ogni browser tiene in memoria queste schede, appesantendosi e richiedendo un riavvio del programma per alleggerirsi.

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17 maggio 2015

Trivia Crack, il gioco a quiz che sta realizzando record su record

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Trivia Crack si caratterizza per essere un’applicazione di cultura generale: si tratta di un gioco a quiz che ha raccolto e sta raccogliendo un successo davvero incredibile. Per avere una minima idea del consenso che abbia raccolto tra gli utenti, è sufficiente sottolineare come il numero di download si aggiri intorno ai 130 milioni, almeno in base a quanto è stato rilevato dal Wall Street Journal.

Un successo che è arrivato prepotentemente nel corso dell’ultimo mese, visto che nel giro di trenta giorni ha aggiunto ben 30 milioni di download, segnale che sta raccogliendo consensi sia su Google Play che su iTunes.

Trivia Crack ha stabilito un nuovo piccolo record, visto che è il titolo rimasto più a lungo in prima posizione nella classifica delle app con più download negli Usa, conservando la testa per ben 66 giorni.

Il primo lancio di Trivia Crack risale a due anni fa, anche se ha fatto una gran fatica ad affermarsi, almeno fino al momento della svolta, che è coinciso con l’inserimento della modalità grazie alla quale gli utenti hanno la possibilità di inviare le proprie domande, che in questo modo rientrano a pieno diritto all’interno del database del gioco.

Questa mossa ha permesso a Trivia Crack di raggiungere un successo clamoroso, visto che Etermax, l’azienda che l’ha sviluppata, riceve più di un milione di domande ogni giorno dagli appassionati, ma solo quelle domande che abbiano ricevuto un’approvazione da come minimo dieci utenti possono essere inserite nel database.

Un gioco a quiz che sta facendo faville e che mantiene altissimo l’onore di questa particolare categorie di applicazioni, che già con QuizUp e QuizCross avevano trovato terreno fertile tra gli utenti di tutto il mondo.

Trivia CrackEtermax Cultura generale FreeScarica da Google Play
Trivia Crack
Etermax Giochi
Gratis Scarica da iTunes

 

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Terrore da Google Glass, una rivisitazione oggettiva.

E’ da qualche tempo che ci ritroviamo sempre la stessa domanda quando si parla delle Google Glasses: Sono sicuri? Vale ancora la pena guardare avanti nel procurarsene un paio? La produzione è stata fermata per un po’, ma Google ha deciso di produrne una seconda versione. C’è davvero tanta paura attorno a questo prodotto, specialmente quando si parla della Privacy. Già in America sono stati introdotte nuove leggi per combattere eventuali eventi di pirateria o di stalking, ma guardando bene il prodotto non c’è davvero molto di cui preoccuparsene. Ecco i motivi:

 

Non sta sempre registrando. Le Google Glasses non sono videocamere in miniatura, sono degli assistenti/sostituti degli Smartphone in alcune funzioni. Questo significa che spesso e volentieri non sta registrando e chi c’è l’ha lo sta utilizzando per guardare contatti ed email.

La batteria non è nemmeno capace di mantenere una funzione continuata di ripresa video: riesce infatti a raggiungere appena la mezz’ora prima di richiedere una ricarica. Questo include anche il fatto che le Google Glasses possono fare video solamente a spezzoni di 10 secondi per volta. Anche se vi fossero Apps per personalizzare questa durata, la scelta è decisamente scomoda per chi vuole fare video di lunga durata. Per questo non lo si vede molto in giro. Batterie modificate per lo scopo non ce ne sono e possono pesare troppo per far sembrare gli occhiali comodi.

Come se non bastasse, chi vuole fare video deve farlo in maniere tutte molto chiare. Bisogna dire “Ok Glasses, scatta una foto” ad alta voce, oppure premere il tasto o fare l’occhiolino nel modo giusto. Inoltre, ha una luce che avvisa in modo silenzioso che una registrazione è in corso.

 

Al momento in Italia è seriamente raro vedere qualcuno con le Glasses. Tuttavia, il secondo paio potrà essere più accessibile e rendere la sua espansione maggiore. Del resto non bisogna aver paura, bisogna veramente puntare il dito sugli occhiali di tante altre marche che svolgono lo scopo di registrazione video come obiettivo principale.

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