31 agosto 2016

Asus Zenfone 2, menù nascosti, funzioni e codici segreti

asus zenfone 2 codici segreti test

Cari possessori si Asus Zenfone 2, sapevate che anche voi potete in qualche modo sbloccare funzionalità nascosteutilizzare codici e menù segreti che vi offrono delle features extra sul vostro dispositivo?

Entrando nei particolari, l’Asus Zenfone 2 è davvero un ottimo smartphone. Il modello 551ml, in particolare, offre ottime performance grazie ai 4Gb di Ram, e garantisce un ottimo rapporto qualità prezzo difficilmente comparabile con altri device Android.

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Codici e menù segreti

I Menù nascosti ed i codici tanto decantati hanno per l’Asus Zenfone 2 la peculiarità di offrire dei test hardware e di rete, molto completi e dettagliati, difficilmente replicabili da altri dispositivi. Dunque, non aspettatevi misteriose funzionalità o sistemi di overclock (che peraltro, potrebbero essere integrati con smarphone rootati) ma un sistema diagnostico estremamente interessante.

Prima di testare qualsiasi codice, backup ed occhi aperti: potreste causare danni al vostro device, dei quali siete responsabili!

Dove si inseriscono i codici?

Sullo Zenfone 2, i codici devono essere inseriti… nella calcolatrice. In particolare, tutto si attiva da una semplice sequenza alfanumerica:

.12345+=

Scrivendo .12345+= sulla calcolatrice dello smartphone Asus si attiverà il menù SMMI TEST, proposto nell’immagine. Istantaneamente, sono disponibili l’uso percentuale della CPU ed il livello della batteria, nonché i pulsanti per la scelta dei test diagnostici.

Quali sono i test che si possono effettuare?

Possono essere eseguiti i sottonotati test:

bluetooh, wifi; batteria bussola, giroscopio, modem, touch screen, sensore G, flash della camera, tastiera, multitouch, vibrazione, ricevutore, speaker, microfono, camera, frontale e sul retro, display, ciffie, sensore di prossimità, sensore luce, mouse, SD  Card, Sim, NFC Reader.

Sarebbe opportuno effettuare i test prima della scadenza della garanzia: se qualcosa dovesse evidenziare qualche problema, potete rivolgervi all’assistenza.

Ci sono altri codici da poter usare?

Direttamente dalla tastiera, è possibile usare i codici già presenti su altri dispositivi Android e non. Per semplificare inserisco la lista completa, ma diversi tra quelli proposti non funzioneranno sul vostro Asus, in quanto specifici per altri modelli.

  • *#06# – visualizza codice IMEI
  • *#0*# – menù di servizio Samsung Galaxy
  • *#*#4636#*#* – Info sull’utilizzo del telefono e della batteria
  • *#*#34971539#*#* – Info fotocamera
  • *#*#273282*255*663282*#*#* – Backup immediato di tutti i file multimediali
  • *#*#197328640#*#* – Abilita il test mode
  • *#*#232339#*#* – Test Wireless LAN
  • *#*#0842#*#* – Test retroilluminazione e vibrazione
  • *#*#2664#*#* – Test touchscreen
  • *#*#1111#*#* – mostra versione del software FTA (inserendo 1234 appare la versione del firmware del dispositivo)
  • *#12580*369# – informazioni Software e Hardware
  • *#9090# – Configurazione diagnostica
  • *#872564# – log delle porte USB
  • *#9900# – modalità System dump
  • *#301279# – menu di controllo HSDPA/HSUPA
  • *#7465625# – Visualizza lo stato di lock del telefono
  • *#*#7780#*#* – Resetta la partizione /data alle impostazioni di fabbrica
  • *2767*3855# – Formatta il dispositivo con le impostazioni di fabbrica (elimina tutti i dati nel dispositivo)
  • ##7764726 – mostra il menù nascosto di servizio per il Motorola Droid
  • *#*#7594#*#* – Spegnimento forzato del dispositivo
  • *#*#273283*255*663282*#*#* – Effettua un backup veloce di tutti i media
  • >*#*#232338#*#* – visualizza l’indirizzo MAC della scheda WiFi
  • *#*#1472365#*#* – effettua un test veloce sul GPS
  • *#*#1575#*#* – effettua un test avanzato sul GPS
  • *#*#0283#*#* – effettua un loopback test
  • *#*#0*#*#* – avvia un testo del display LCD
  • *#*#0289#*#* – avvia un test Audio
  • *#*#2663#*#* – Mostra la versione del touchscreen
  • *#*#0588#*#* – effettua un test sul sensore di prossimità
  • *#*#3264#*#* – visualizza la versione della RAM
  • *#*#232331#*#* – effettua un test del Bluetooth
  • *#*#232337#*# – visualizza l’indirizzo Bluetooth
  • *#*#7262626#*#* – effettua un test di campo
  • *#*#8255#*#* – controlla il servizio Google Talk
  • *#*#4986*2650468#*#* – mostra informazioni dettagliate sul hardware del dispositivo
  • *#*#1234#*#* – mostra informazioni dettagliate sul firmwaredel dispositivo
  • *#*#2222#*#* – mostra informazioni dettagliate sul hardware FTA del dispositivo
  • *#*#44336#*#* – mostra data di rilascio e informazioni sul sistema installato
  • *#*#8351#*#* – abilita il log per le chiamate vocali *#*#8350#*#* per disabilitare
  • ##778 (+call) – mostra il menù EPST

Li proverete?



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28 agosto 2016

Chromebook, 5 cose che non pensavate potesse fare

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Chrome-OS-app-AndroidI Chromebook sono i netbook con il sistema operativo Chrome OS, creato dal gigante Google per fornire dei computer veloci e pratici a chi non necessita di un computer particolarmente potente. Eppure, se l’idea iniziale del chromebook era enfatizzare la velocità a discapito della potenza, con i nuovi modelli e i nuovi aggiornamenti del sistema operativo, queste macchine sono in grado di eseguire operazioni anche particolarmente difficoltose, che prima si pensava non fosse possibile.

Chromebook sarà in grado di far funzionare Photoshop

Nonostante lo scetticismo di alcuni, con i nuovi Chromebook è possibile modificare immagini utilizzando il pesante Adobe Photoshop. Google ha, infatti, recentemente annunciato che renderanno Phoshop un’app utilizzabile online e sarà quindi possibile utilizzare il programma di foto editing anche su Chrome OS. L’aspetto negativo della cosa è che per usare Photoshop sarà per forza necessario avere una connessione ad internet, ma con la diffusione odierna del Wi-Fi questo non dovrebbe essere un problema insormontabile. È interessante notare, poi, che quando si utilizzeranno funzioni più di Adobe particolarmente dispendiose di energia, queste non intaccheranno la batteria del portatile ma potranno essere portate avanti utilizzando i server di Adobe. Inoltre Google fornirà l’integrazione a Google Drive, in modo che sarà possibile salvare i propri lavori in cloud.

Chromebook fa girare tutte le app Android

Un’altra operazione davvero interessante che Chromebook può svolgere è far girare quasi tutte le app per Android. Google sta lavorando per rendere tutte le app Android compatibili con Chrome OS e ha già rilasciato alcune app di Android in grado di funzionare su Chrome, ma già ora, tramite alcuni espedienti, è possibile utilizzare praticamente tutte le app del sistema operativo mobile più diffuso al mondo direttamente dal laptop. Questo significa che ora è possibile usare anche Skype su Chromebook.

Chromebook funziona anche offline

Sì, su Chromebook è possibile lavorare anche offfine. È possibile scrivere email con Gmail, guardare il calendario su Google Calendar, ma anche modificare i documenti presenti in Google Drive. Tutto senza connessione a internet. Nonostante quanto si pensi, infatti, sui Chromebook è possibile scaricare ebook, musica, video e pdf e vederli successivamente offline. Si possono usare applicazioni come Google Keep per prendere note, usare altre app, acquistare telefilm e film da Google Play Movies per poi guardarli offline quando si preferisce. Molti rinunciano a questo portatile perché pensano che sia sempre necessaria una connessione ad internet, ma non è vero. E se è invece vero che per molte funzioni la connessione è, sì, necessaria, lo stesso vale anche per altri sistemi operativi come Windows e Linux.

Su Chromebook si può usare Office

Su Chromebook non è presente la versione desktop completa di Windows Office, ma a meno che si faccia determinati lavori, non è importante avere le funzionalità più complesse. Microsoft, infatti, offre una versione di Office completamente gratuita, Office Online, completa di Word, Excel e PowerPoint. Questi servizi online offrono tutte le principali funzionalità delle versioni desktop e sono presenti anche come all nel Chrome Store. Inoltre sono continuamente aggiornate e sono di molto migliorate rispetto alle prime versioni.

Installare un altro sistema operativo su Chromebook

Una delle funzionalità migliori di Chrome OS è che permette di attivare la modalità sviluppatore. Tramite la modalità, chi ne capisce un po’ di computer può procedere all’installazione di un vero e proprio sistema operativo come Linux, che può affiancare quello natio di Chromebook. In questo modo è possibile scegliere il sistema alternativo per svolgere operazioni tradizionali non possibili su Chrome Os, ma non solo: si potranno installare anche applicazioni per Linux come Skype, Minecraft e tanto altro.



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26 agosto 2016

Evitare che Whatsapp dia il numero a Facebook tramite aggiornamento dei termini

Whatsapp A molti che oggi abbiano aperto Whatsapp sarà comparso un messaggio in cui la compagnia avvisava di modifiche nelle policy e termini sulla privacy. Se ancora non avete accettato, leggete qui prima di farlo.

Molti ricorderanno che nei mesi scorsi, Facebook ha acquistato il servizio di messaggistica per la cifra altissima di 19 miliardi di dollari, per la creazione di una partnership che, a detta di Koum, il fondatore dell’app, non avrebbe avuto impatti negativi sulla visione e sui principi dell’azienda. Ciò nonostante, qualche giorno fa, Whatsapp ha reso noto che condividerà i numeri di cellulare degli utenti proprio con Facebook, cosa che comporterà sostanzialmente due conseguenze: da un lato Facebook avrà uno strumento in più per mirare le sue pubblicità, e dall’altro si renderà possibile l’invio di messaggi di notifica da parte di società come banche o compagnie aeree. Per molti questo servizio aggiunto può risultare superfluo e sicuramente non abbastanza per condividere il proprio numero con Facebook, per cui ora vediamo come fare ad evitare che Whatsapp dia il numero a Facebook.

Per evitare la condivisione del numero bisogna guardare bene l’avviso di Whatsapp

Esistono due metodi per evitare che Whatsapp dia il numero a Facebook. Ovviamente Whatsapp necessita di avere il permesso di ciascuno per poter condividere i numeri di telefono con Facebook ed è per questo che stanno comparendo a tutti quei messaggi di aggiornamento dei termini della privacy, che in realtà nascondono proprio l’obiettivo principale di ottenere l’autorizzazione per il numero. Il primo modo per evitare che Whatsapp dia il numero a Facebook consiste nello scorrere il messaggio di avviso e scegliere la voce “Leggi di più sugli aggiornamenti dei nostri termini e della privacy policy”. Sulla nuova schermata che si apre, basterà spuntare la voce relativa a Facebook e il gioco è fatto, il servizio di messaggistica non potrà condividere il numero con il social network.

Si hanno 30 giorni per evitare di che Whatsapp dia il numero a Facebook

Se invece si sono già accettati i termini di utilizzo, ignari di quello che avrebbe comportato, non tutto è perduto perché esiste un metodo per evitare che Whatsapp dia il numero a Facebook anche se si è già accettato. Whatsapp concede, infatti, trenta giorni per poter cambiare idea e rimuovere il consenso. Per farlo, basta andare in Impostazioni -> Account -> Condividi info account e qui togliere la spunta di fianco.



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24 agosto 2016

ZeXtras Suite, per ottenere il massimo da Zimbra

Sicuramente molti di voi hanno già sentito parlare di Zimbra Collaboration, l’ottimo software applicativo di gruppo. ZeXtras Suite si rivela un fantastico sistema modulare in grado di espandere al massimo le possibilità offerte da Zimbra Collaboration Open Source, garantendo la possibilità di utilizzare funzionalità di livello enterprise a prezzi decisamente concorrenziali.

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In particolare, di fatto, probabilmente al momento si rivela la migliore soluzione per poter usare al meglio la versione open source di Zimbra Collaboration, per una serie di validi motivi: innanzitutto, è possibile acquistare ed utilizzare solo i moduli di effettiva necessità, come ad Esempio il modulo backup o mobile.

Dunque, massima libertà e soprattutto massima convenienza: i prezzi, infatti, si rivelano decisamente concorrenziali e la facoltà di scegliere se acquistare o meno ogni singolo modulo. Si può, ad esempio, scegliere il modulo Backup o Mobile di ZeXtras Suite, mantenendo la versione open source di Zimbra, o anche una versione network standard.

Per avere un’idea delle potenzialità del tool, è possibile dare un’occhiata al canale Youtube di ZeXtras Suite: http://ift.tt/2bjdDE7, ove poter visualizzare il video introduttivo e numerosi e dettagliati tutorial. Questa è invece la pagina ufficiale di Zextras, per tutti i dettagli, nonché per procedere all’acquisto.

I moduli di ZeXtras

I moduli disponibili sono i seguenti:

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Backup, per il backup completo, ed in tempo reale, per Zimbra. Ricordiamo che un backup in tempo reale garantisce una perdita di dati praticamente nulla, e non è paragonabile ai backup giornalieri o settimanali, che potrebbero comunque creare delle difficoltà.

ZeXtras-Mobile

Mobile si occupa della sincronizzazione di email e calendario, facendo uso del protocollo Exchange ActiveSync, utilizzando l’ultima versione 14.1 che garantisce la massima sicurezza.

ZeXtras-Chat
Chat, che ottempera ad una delle lacune di Zimbra 8 la quale, a differenza della versione 6 e 7, ha pensato bene di eliminare la chat. Messaggistica in modalità Client/Server impostata senza difficoltà.

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Powerstore, che implementa un comodo sistema di compressione che riduce in maniera sostanziale lo spazio occupato dai dati.

ZeXtras-Admin

Admin, che consente di delegare l’amministratore in una infrastruttura multidominio.

Non mi rimane, dunque, che consigliare ZeXtras Suite ad occhi chiusi, grazie alle evidenti qualità del prodotto ed all’ottimo rapporto qualità prezzo.



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Rambox, programma che racchiude tutti i client email e app di messaggistica

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img-01Oggi parliamo di Rambox, un’app indispensabile per tutti coloro che lavorano con il computer e utilizzano diversi programmi email e di messaggistica. Quando si opera in determinati ambiti lavorativi diventa necessario utilizzare una serie di programmi come Gmai, Outlook, social network, programmi di messaggistica ecc., necessari per restare in contatto con colleghi, fornitori, clienti e così via. In questi casi lavorare può diventare davvero difficile e creare confusione, per non parlare di problemi tecnici che possono nascere quando un computer non è propriamente di ultima generazione e si rallenta aprendo più programmi contemporaneamente. Per fortuna, oggi è possibile usare Rambox, un’applicazione che consente di raggiungere tutti gli account senza la necessità di aprire i rispettivi programmi, ma rimanendo sempre all’interno del programma stesso.

Rambox riunisce tutti i più famosi servizi online di messaggistica

Rambox ha il suo punto di forza nella grandissima varietà di programmi che possono essere aggiunti. L’applicazione supporta infatti programmi come Messenger, Whatsapp, Skype, Gmail, Inbox, Yahoo Mail, Outlook, Mightytext, Twitter e Tweetdeck, MySms, Hangouts, Office 365 e tanti altri. La cosa ottima di Rambox è che se anche il programma desiderato non è presente, può essere aggiunto tramite la funzione Custom Service. Non solo, un’altra veramente utile funzionalità permette di aggiungere anche più account per ciascun servizio attivato. Per ogni account, Rambox invia una notifica sul desktop ogni qualvolta si riceve un messaggio, ma è anche possibile impostare una modalità “Non disturbare” per non ricevere le notizie.

Come attivare Rambox

Per poter utilizzare Rambox è sufficiente scaricarlo, gratuitamente, dal sito ufficiale e poi eseguire il wizard d’installazione. Al primo avvio sarà possibile scegliere i servizi che si vogliono utilizzare nel programma, eseguire l’accesso inserendo le credenziali, e stabilire se attivare o meno le notifiche, opzione che ovviamente potrà essere modificata in qualsiasi momento successivamente. Non temete, il programma è sicuro. L’app funziona come un client web e quindi le credenziali non vengono salvate sul computer, per cui non si corre il rischio che le password possano essere rubate.



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22 agosto 2016

Google Duo, l’app che sfida FaceTime e Skype

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961204337 Google Duo è l’ultima app rilasciata dal gigante della tecnologia, una nuova app per video chat che funziona esclusivamente sugli smartphone. L’app ha subito ottenuto il favore di esperti e utenti, risultando veloce, facile da usare e priva di tutti gli abbellimenti inutili presenti su app sue rivali, come FaceTime, Messenger e Skype. Google Duo funziona in maniera davvero semplice: si fa un tap sul viso della persona che si vuole chiamare e dopo la risposta dell’altro si può iniziare una videochat a due.

Come funziona Google Duo?

Il funzionamento di Google Duo, come abbiamo già detto, è piuttosto semplice. L’app è disponibile sia per Android che iOs e una volta installata procede alla verifica del numero di telefono tramite invio di un SMS. Non richiede quindi account, iscrizioni o cose del genere: un semplice messaggio automatico e si potrà cominciare immediatamente a videochiamare chiunque abbia l’app tra i propri contatti della rubrica.

L’aspetto negativo della cosa, però, è che per poter effettuare una videochiamata con qualcuno usando Google Duo sarà necessario fornire il proprio numero di telefono, cosa che non sempre si è disposti a fare e su questo Skype o Messenger hanno un grande vantaggio. Inoltre, l’app di Google, non consente di effettuare conferenze, cioè videochat con più persone, cosa invece possibile nella sua app “madre”, Hangout. Una funzionalità davvero ottima assente nelle rivali e che davvero rende Duo interessante è la funzione “Knock knock (toc toc)”: quando si riceve una chiamata, tramite Knock knock è possibile vedere il feed video di chi sta chiamando ancor prima di rispondere. In questo modo è possibile verificare l’identità del chiamante e decidere se accettare o meno la chiamata video.

Perché provare Google Duo?

Quel che rende Google Duo davvero interessante è la qualità delle videochiamate e la velocità dell’applicazione. Rispetto a quanto avviene con altri programmi, con Google Duo la chiamata comincia non appena si effettua lo swipe per rispondere. Inoltre, arrivando da Google, il grande produttore di Android, l’applicazione presenta caratteristiche tecniche notevoli. Ottima la sua capacità di aggiustare la qualità video in base alla qualità della connessione, per non parlare del fatto che la videochiamata non viene interrotta neanche se nel durante si passa da una connessione Wi-Fi ad una connessione dati o viceversa.

Non solo Google Duo, in arrivo anche Allo

Google Duo è la prima delle due app in ambito comunicativo che furono annunciate qualche mese fa da Google. La seconda è Allo, un’app simile a Duo, ma sviluppata esclusivamente per l’invio di messaggi. Molti hanno messo in dubbio l’obiettivo del gigante informatico, non si capisce il perché si sia sentito il bisogno di creare ben due nuove app piuttosto che implementare la già rodata app di messaggistica Hangouts, che comunque non lascia il posto alle nuove generazioni.

Secondo alcuni esperti Google ha deciso di indirizzare Hangouts verso l’uso industriale: l’app sarà ancora disponibile per gli utenti fisici, ma non saranno loro il focus dello sviluppo futuro dell’app. Nel frattempo, Google Duo promette grandi cose, più per Android che per Iphone però. Google, infatti, continua a non avere libero accesso al sistema operativo del melafonino e questo si traduce in una peggiore usabilità di Google Duo. Mentre la qualità della chiamata risulta buona anche su Iphone, su iOs manca la funzione Knock Knock e per rispondere ad una videochiamata è necessario prima sbloccare il display dello smartphone.

E voi? Avete provato o avete intenzione di provare Google Duo? Fateci sapere cosa pensate dell’app.

Google DuoGoogle Inc. Comunicazione FreeScarica da Google Play

 



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21 agosto 2016

Come giocare a Pokemon GO sul PC

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pg_loadingSin da quando è uscito Pokemon GO, molti utenti hanno cercato modi per poterci giocare senza doversi muovere di casa. I metodi per simulare spostamenti sono, in effetti, fioccati, ma nonostante alcuni siano più sicuri di altri, il rischio ban è sempre presente. Un metodo più sicuro e anche più semplice, perché non richiede permessi di root o macchinazioni varie, è utilizzare un computer. Per tutti quelli che proprio non vogliono alzarsi dal divano o vivono in posti dove è impossibile trovare pokemon al di fuori di Rattata e Pidgey, ecco come giocare a Pokemon GO sul PC.

L’emulatore perfetto per giocare a Pokemon GO sul PC

Per poter giocare a Pokemon GO sul PC è ovviamente necessario un emulatore, un programma che simuli il sistema operativo Android sul vostro computer. Di emulatori del genere ne è pieno l’Internet, ma proprio recentemente è stato rilasciato un nuovo programma che sembra essere migliore rispetto alla sua concorrenza: Leapdroid, un’applicazione che fa bene il suo lavoro e lo fa senza richiedere ingenti quantità di RAM. Non guasta, poi, che per poter utilizzare i trucchetti del GPS non siano necessarie modifiche o programmi aggiuntivi. Ma vediamo come procedere per giocare a Pokemon GO sul PC.

Come prima cosa, bisogna innanzitutto installare il programma, che può essere trovato direttamente sul sito ufficiale. In seguito all’installazione, verranno trovate tre icone sul desktop: Leapdroid VM Manager, Leapdroid VM e Leapdroid VM 2: la prima consente di gestire le altre due, che sono le vere e proprie macchine virtuali. Si scelga, quindi, di aprire una delle due macchine e la si configuri. Per inserire la lingua italina, è necessario abbassare la tendina delle scorciatoie e scegliere Settings. Nel menu delle impostazioni è possibile trovare la voce Language&Imput e da qui si può scegliere Language e selezionare l’italiano. Una volta impostata la lingua, è poi necessario scegliere fuso orario e posizione per poter cominciare a giocare a Pokemon GO sul PC. Per modificare il fuso è sufficiente andare in Data e ora, all’interno delle impostazioni, poi cliccare su Seleziona fuso orario e scegliere una città che abbia un fuso orario GMT +2:00. Per modificare la posizione è, invece, necessario andare in Geolocalizzazione e attivarlo. Fatto ciò cliccate sulla voce Modalità e selezionate Solo dispositivo.

Ancora pochi passi e potrete giocare a Pokemon GO sul PC

Eseguiti questi passaggi, la configurazione di LeapDroid è terminata. Per cominciare a giocare a Pokemon GO sul PC è ora necessario scaricare il gioco sul computer. Sempre dall’emulatore è possibile accedere al Play Store. Dopo aver eseguito l’accesso con il proprio account Google è possibile procedere al download. Qualora vi fossero degli errori e non si riuscisse a scaricare il gioco, si può optare per il download del file apk direttamente da ApkMirror. Una volta installato il gioco, aspettate prima di avviarlo. Prima di farlo, infatti, dovete impostare la località desiderata. Per farlo, andate nel tasto More, i tre puntini orizzontali che si trovano nella barra delle icone a destra della finestra di LeapDroid e scegliere la voce Località. Si aprirà una mappa e sarà possibile inserire l’indirizzo desiderato, che potrà anche essere salvato nei preferiti. Tenendo la mappa aperta sarà possibile anche effettuare degli spostamenti nelle vicinanze.

Giocare a Pokemon GO sul PC usando le frecce direzionali

LeapDroid, però, fornisce anche la possibilità di muoversi in città tramite le frecce direzionali. Per attivarle è necessario innanzitutto avviare Pokemon GO. Fatto ciò cliccate sull’icona della tastiera e poi su quella della bussola, ovvero la quinta icona da sinistra tra quelle che compaiono in alto. Cliccate su un punto qualsiasi dello schermo e poi scegliete Save All, l’opzione in alto a destra. In questo modo l’icona della tastiera dovrebbe diventare verde e sarà possibile a giocare a Pokemon GO sul PC muovendosi con i tasti direzionali. Se l’icona dovesse rimanere gialla sarà sufficiente cliccare col tasto destro del mouse in un punto qualsiasi e questo basterà per attivare le frecce.



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20 agosto 2016

PokeMesh, l’app che mostra la posizione di tutti i Pokemon

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pokePassata la febbre iniziale che ha visto Pokemon Go infrangere numerosi record di download negli app store più famosi, sono ancora in molti a trovare divertente cercare nuovi pokemon e sfidare le palestre, ma finire il pokedex può essere davvero un’impresa ardua, a meno che non si decida di ricorrere a qualche piccolo aiuto. Sin dai primi giorni dall’uscita di Pokemon GO, numerosi sviluppatori si sono impegnati per la creazione di mappe che fossero in grado di mostrare in tempo reale la posizione dei pokemon, permettendo ai giocatori di scoprire quali Pokemon si celano nei dintorni o in una zona a scelta. Tra queste mappe brilla un’app tutta italiana, PokeMesh, grazie alla quale si può scoprire l’ubicazione di pokestop, palestre e pokemon, compreso di tempi di rimanenza degli animaletti.

Avvertenze prima di usare PokeMesh

Prima di continuare bisogna specificare che l’uso di applicazioni del genere è ovviamente sanzionato da Niantic e Nintendo, e che l’uso di PokeMesh potrebbe comportare un ban di almeno 4 ore dal gioco. Tuttavia il problema è facilmente ovviabile: l’applicazione delle mappe richiede l’accesso utilizzando l’account Google, account richiesto anche da Pokemon GO. Per evitare di essere bannati basta usare un account diverso con Pokemesh. L’app stessa offre una scorciatoia per arrivare alla pagina di creazione dei contatti Google. Fatto ciò, potrete usare le mappe tranquillamente e dedicarvi alla scoperta di tutti i Pokemon della zona. PokeMesh è piuttosto semplice: la grafica presenta una mappa che copre la quasi totalità dello schermo: di default l’app cerca immediatamente i pokemon presenta nella zona in cui vi trovate, ma basta pigiare su un posto diverso o inserire un indirizzo specifico per cercare altrove.

Come funziona PokeMesh

Chi vi scrive ha usato estensivamente PokeMesh e può confermare la precisione dell’applicazione: la mappa mostra correttamente i pokemon e i tempi di rimanenza, ma va anche oltre: indica in blu i pokestop e in rosa quelli a cui è stata aggiunta un’esca, mentre le palestre vengono indicate usando i colori delle squadre che le hanno conquistate. Ottima anche la funzione che permette di selezionare un pokemon sulla mappa e di aprire il navigatore per arrivare fino al punto in cui si trova il mostriciattolo. Non manca, poi, la componente social: PokeMesh permette infatti di condividere la posizione di un pokemon selezionato su tutti i principali social network, come Facebook e Twitter. Avete amici amanti di Pokemon GO? Non esitate a condividere con loro la localizzazione di pokemon forti o rari, l’unione fa la forza!

Considerazioni su PokeMesh

In conclusione, PokeMesh è un’ottima app per la localizzazione dei pokemon su mappe, migliore di molte altre concorrenti che ho testato precedentemente. Talvolta capita che il programma sia offline, ma questo è un problema comune a tutte le app di questo genere, perché dipendono dai server del gioco, che possono crashare. Da notare che gli sviluppatori sono continuamente al lavoro, fornendo aggiornamenti e migliorie praticamente ogni giorno (poche ore prima che cominciassi a scrivere, l’app è stata aggiornata alla versione 3.9, ma gli aggiornamenti arrivano ogni poche ore), segno di dedizione che lascia ben sperare sul funzionamento anche futuro delle mappe. Inoltre, si può restare sempre in contatto con gli sviluppatori tramite i loro contatti Facebook e Twitter.

PokeMesh non è presente nel Play Store, ma può essere scaricato direttamente dal sito ufficiale.



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18 agosto 2016

Come vedere le partite di calcio su Android

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androidLa pausa estiva sta per finire e il nuovo campionato di calcio è alle porte. Chi vincerà quest’anno? La Juventus si confermerà campione d’Italia? Il Napoli riuscirà finalmente a portare a casa un nuovo scudetto dopo quasi trent’anni? O i cambi manageriali di Inter e Milan porteranno nuovo successo alle squadre milanesi? Quest’annata si preannuncia avvincente, e un vero fan dello sport più bello del mondo non può perdersi neanche una partita. Ma come fare se non si possiede un abbonamento alla pay tv? Non c’è da preoccuparsi, tutto ciò che occorre è un dispositivo Android e una connessione internet. Pronti? Ecco come vedere le partite di calcio su Android.

Cosa occorre per vedere le partite di calcio su Android

Vedere le partite di calcio su Android è semplicissimo e, soprattutto, gratis. Non occorre essere esperti di informatica, né saper smanettare sul cellulare: tutto quello che serve è uno smartphone o tablet Android, una connessione ad internet (meglio una Wi-Fi, per non consumare tutti i dati previsti dal pacchetto sottoscritto con il gestore) e, per talune app, avere installato XMTV Player, un riproduttore video richiesto da alcune applicazioni per lo streaming delle partite di calcio e che può essere scaricato gratuitamente a questo link. Fatte le necessarie premesse, passiamo a spiegare come vedere le partite di calcio su Android.

Le app per vedere le partite di calcio su Android

Per vedere le partite di calcio su Android basta scaricare le app giuste. Qui di seguito vi elenchiamo le app migliori per seguire il campionato di calcio, ma tenete a mente che alcune potrebbero smettere di funzionare a causa della censura da parte delle autorità competenti. Tra le migliori app per vedere le partite di calcio su Android abbiamo:

  • Modbro. È un’app molto comoda che consente di vedere in streaming numerosi canali di sport di tuytto il mondo, compresi quelli italiani. L’app è compatibile con le versioni di Android a partire dalla 4.1 e successive.
  • SPORTStv02 Perm: oltre ad alcuni canali italiani, quest’app consente anche la visione di canali stranieri famosi come la ESPN, e Sky UK.
  • Whatchapp: è l’app per vedere partite di calcio su Android forse più famosa in Italia. Oltre ai canali sportivi permette anche di vedere canali a pagamento dedicati ai film.
  • Live Stream Player: considerata da molti l’app migliore del genere, è molto stabile e consente di vedere partite anche in alta definizione.
  • Sport TV Live: tutto lo sport a portata di mano.
  • Ace Sports: buona app per vedere i migliori match e gli highlights della giornata, ma richiede l’installazione dei lettori Sopcast e Ace Player.

Come installare le app per vedere le partite di calcio su Android

Alcune di queste applicazioni non sono disponibili sul Play Store di Android e questo significa che per installarle sarà necessario attivare l’opzione per l’installazione di applicazioni provenienti da sorgenti sconosciute, possibilità normalmente disattivata di default da Android. Attivarla è però semplicissimo, basta andare nelle Impostazioni, scorrere fino a trovare la voce “Sicurezza” e poi l’opzione Sorgenti sconosciute, che andrà attivata swipando verso destra la linguetta. A seconda del dispositivo e della versione Android posseduta, le voci potrebbero chiamarsi in modo diverso, ma sempre simile, per cui non sarà difficile trovarle nelle impostazioni e cominciare a vedere le partite di calcio su Android.



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14 agosto 2016

Come scaricare Windows gratis e legalmente

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Windows 7 Live CD en Español (2010)Una delle cose che maggiormente vengono proposte agli utenti di Windows nei guai è di “formattare il computer e reinstallare Windows”, il che andrebbe pure bene, se non fosse che quando compri il computer con la copia originale del sistema operativo su, non viene fornito alcun cd o pensa USB di installazione. Molte persone si rivolgono quindi ai download illegali, tramite torrent o link che spesso nascondono virus  sono poco affidabili. Un’alternativa però esiste e oggi vi spieghiamo come scaricare Windows gratis e legalmente.

Prima di spiegare come scaricare Windows gratis e legalmente bisogna fare delle precisazioni. Di seguito si parlerà di varie versioni di Windows, a partire dal 7, e ciascuno richiederà una chiave di registrazione diversa, per cui bisognerà assicurarsi di avere quella giusta. Dovrete anche decidere se utilizzare un dvd o una penna USB eseguibile; in quest’ultimo caso si avrà bisogno di una penna di almeno 4GB, che non dovrà contenere altri file. è anche consigliato di scaricare le versioni base di Windows, per poi scaricare eventualmente le parti aggiuntive. Infine, questa guida è ovviamente indirizzata a chi possiede già una copia legale di Windows e non servirà a chi invece ne possiede una piratata.

Come scaricare Windows gratis e legalmente – Windows 7

A differenza delle versioni 8 e superiori, in Windows 7 non esiste l’opzione Reset, per cui chi vuole ripristinare Windows reinstallandolo, necessita dei file d’installazione. Esistono soluzioni diverse al problema di come scaricare Windows gratis e legalmente a seconda di come abbiate ottenuto Windows 7 e cioè se:

  • Avete acquistato un computer in negozio, con Windows già preinstallato;
  • Avete scaricato Windows o acquistato la chiave di registrazione online.

Se si acquistata la chiave online, ecco come scaricare Windows gratis e legalmente. Per fortuna, Microsoft ha reso possibile il download di Windows 7 dal sito ufficiale per cui basta semplicemente andare nella sezione di download software, inserire il codice Product Key posseduto (la chiave di registrazione) e procedere al download. Microsoft consente anche di scegliere se ricevere un link per il download del file ISO tramite email, cosa utile se non si vuole più ripetere il processo di controllo nuovamente. In alternativa, si potrebbe anche prendere una copia di Windows di un conoscente e usare il proprio Product Key, saltando la fase di scaricamento.

Cosa fare se si è acquistato un PC con Windows pre-installato

Se Windows è arrivato tramite l’acquisto di un computer, ecco come scaricare Windows gratis e legalmente. Il metodo descritto sopra, purtroppo, non funziona in questo caso perché Microsoft Software Recovery non supporta le copie pre-installate. L’unica cosa da fare è rivolgersi al produttore del computer, perché la chiave di registrazione funziona solo per la copia presente sul PC al momento dell’acquisto. Bisognerà quindi contattare il produttore e richiedere l’invio di una copia di Windows: mentre alcuni produttori di solito inviano la copia gratuitamente, altri potrebbero richiedere un compenso.

Come scaricare Windows gratis e legalmente – Windows 8 e 8.1

Con Windows 8 e 8.1 scaricare Windows gratis e legalmente è molto più semplice, grazie alla nuova opzione che permette di ripristinare o resettare il computer. Questa è sicuramente l’opzione più facile, ma se si vuole scaricare i file d’installazione del sistema operativo, è possibile farlo gratuitamente. Ricordare solo che la chiave di registrazione di Windows 8 non funziona per la versione 8.1 e viceversa, per cui bisogna scaricare la versione compatibile con la Product Key. Potete scaricare Windows gratis e legalmente direttamente dal sito di Microsoft, dove troverete l’ISO delle versioni 8 e 8.1.

Come scaricare Windows gratis e legalmente – Windows 10

Come già scritto più volte, Windows 10 è sicuramente migliore dei suoi ultimi predecessori e la Microsoft si sta davvero impegnando per spingere le persone ad aggiornare il sistema gratuitamente. Ma come scaricare Windows gratis e legalmente in questo caso? S e si ha già un computer con una versione originale di Windows, si può utilizzare la pagina dedicata del sito di Microsoft, dove si può aggiornare il sistema o scaricare lo strumento d’installazione di Windows 10. Una volta scaricato, sarà sufficiente scegliere l’opzione per creare un file d’installazione e il gioco è fatto.



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9 agosto 2016

Perché Chrome usa troppa RAM e come risolvere il problema

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chromeChi nella sua vita abbia provato i vari browser disponibili per computer si sarà sicuramente reso conto di quanto Chrome consumi RAM. Si provi ad aprire il Task Manager con Chrome in funzione, si noteranno subito i vari processi aperti dal browser e di quanto ciascuno possa consumare memoria. Ma perché Chrome usa troppa RAM? Ed è possibile risolvere il problema?

Ma davvero Chrome usa troppa RAM?

Non State a sentire chi dice il contrario, è proprio vero che Chrome usa troppa RAM. Se lo si compara agli altri browser, si può dire che l’uso non sia esagerato, ma comunque è superiore rispetto a quello dei suoi concorrenti. Perché quindi usarlo? Semplice, Chrome è sicuramente uno dei browser migliori e più veloci in circolazione.

Perché Chrome usa troppa RAM?

Una volta appurato che effettivamente Chrome usa troppa RAM, molti si chiederanno il motivo della cosa. La ragione va trovata nel fatto che Chrome funziona in maniera diversa rispetto agli altri browser. Ogni programma del computer, quando in esecuzione, crea un numero di processi nella RAM. Rispetto ai suoi concorrenti, Chrome crea un processo diverso per ogni finestra, plugin ed estensione che si usa. Ecco spiegato perché in Gestione Attività si vedono tutti quei processi di Chrome; ciascuno di essi consuma una quantità variabile di memoria, alcuni anche poca, ma la somma diventa poi importante. La scelta di usare processi diversi per ogni finestra è per rendere il programma più stabile e veloce: se un processo si arresta, il browser resta comunque stabile. Capita, ad esempio, che un plugin smetta di funzionare, e in tal caso si dovrà aggiornare la pagina. Se invece il programma usasse un unico processo per tutto, in caso di chiusura del plugin si arresterebbe l’intero browser e si perderebbero i dati.

Se Chrome usa troppa RAM è un problema?

Ovviamente, solo perché Chrome usa troppa RAM non significa che questo comporti problemi per il computer. Non usare o “conservare” la RAM non ha senso, il computer la usa solo per accedere ai dati in modo veloce e velocizzare l’elaborazione di essi. Se non si usa la RAM, semplicemente non si sfrutta il potere del computer. Se però la RAM sul computer è limitata e Chrome usa troppa RAM, la cosa può sicuramente diventare un problema. La mancanza di memoria per altre app potrebbe rallentare di molto il computer e lo stesso Chrome potrebbe funzionare male. Quindi l’uso eccessivo di memoria da parte di Chrome è un problema solo se si nota un rallentamento delle prestazioni, altrimenti non vale la pena preoccuparsene. Se dei problemi ci sono, ecco cosa fare per risolvere il problema.

Come agire se Chrome usa troppa RAM

Ci sono molti per velocizzare il browser e ridurre l’ammontare della memoria se Chrome usa troppa RAM, ma forse la migliore arma è la Gestione Attività di Chrome, un task manager proprio come quello di Windows. Con Gestione Attività si potranno vedere quali finestre ed estensioni stanno usando più memoria e si potranno chiudere in modo da liberare spazio nella RAM. Per accedere al Task Manager è sufficiente premere i tasti Shift e Esc insieme, quando Chrome è attivo, oppure accedervi dal menu se si possiede un Mac. Oltre a poter terminare le finestre che più consumano RAM, si possono fare anche altre cose: ad esempio, potreste attivare la funzione di annullamento delle schede, che permette a Chrome di chiudere le finestre che non si sono usate da parecchio tempo, se la memoria RAM a disposizione è poca.



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7 agosto 2016

Come trasferire dati da Android al computer e viceversa

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wifi-transfer-header_0 (1)Oggi usiamo gli smartphone per fare praticamente tutto e come naturale conseguenza si ha che raccolgono file di grande importanza per ognuno. Che siano canzoni, foto o documenti di lavoro, si pone il problema di proteggere i dati e il migliore modo per farlo e salvare i file anche su altri dispositivi o online. Gli smartphone infatti sono delicati, possono rompersi, perdersi, essere rubati. Non sarebbe furbo non avere un backup aggiornato su qualche altro dispositivo. Per fortuna oggi trasferire dati da Android al computer è facilissimo, esistono molti modi diversi per tutte le esigenze.

Trasferire dati da Android al computer tramite bluetooth

Un primo metodo per trasferire dati da Android al computer non richiede l’uso di fili, ma solo del bluetooth. Questo procedimento è ideale per il trasferimento di dati di piccola dimensione, meno per file più grossi. Inoltre richiede che oltre allo smartphone, anche il computer possegga il chip del bluetooth. Per trasferire dati da Android al computer si dovrà innanzitutto attivare il bluetooth sul computer (normalmente l’opzione per la sua attivazione può essere trovata nell’area delle notifiche a destra della barra delle applicazioni di Windows). Fatto ciò, bisogna navigare nella lista di dispositivi e stampanti del computer, fino a trovare il proprio smartphone, che dovrà essere aggiunto all’elenco, assicurandosi che anche il bluetooth dello smartphone sia attivo, in modo che il dispositivo sia visibile al computer. Il computer fornirà poi un codice per il collegamento e bisognerà verificare che questo sia lo stesso codice mostrato dallo smartphone: in caso positivo si potrà procedere al collegamento e poi a trasferire i file condividendoli tramite bluetooth.

Trasferire dati da Android al computer tramite Wi-Fi

Un altro modo per trasferire dati da Android al computer è quello di usare la connessione Wi-Fi. Se infatti si hanno sia il computer che lo smartphone sotto la copertura della stessa rete wi-fi, si può utilizzare la connessione per scaricare file da e su entrambi i dispositivi, grazie a una serie di app presenti sul Play Store. Tra queste, una delle migliori è Filedrop, che riesce a trasferire file di grandi dimensioni a velocità molto maggiori dei suoi rivali.  Per usare questo metodo è necessario scaricare Filedrop sia sullo smartphone – lo troverete nel Play Store – sia sul computer (www.filedropme.com/), dopodiché aprite l’app su entrambi i dispositivi e selezionate quello da cui volete trasferire file, in modo che il programma possa cominciare la scansione delle memorie. Successivamente il computer chiederà quale tipo di dispositivo si sta cercando di connettere, per cui bisognerà inserire il modello dello smartphone e verrà fornito un codice da inserire nel cellulare. Una volta scritto il codice, il computer si collega al telefono e sarà possibile trasferire dati da Android al computer e viceversa. Il trasferimento è facilissimo, basterà trascinare i file desiderati nella finestra del software per il computer.

Trasferire dati da Android al computer tramite USB OTG

Un altro modo per trasferire dati da Android al computer è l’USB OTG (On-The-Go), un modo per connettere tra loro dei dispositivi e trasferire file. per questo metodo la cosa fondamentale è verificare che il vostro smartphone supporti l’USB OTG: in caso positivo, si potrà usare il dispositivo come una penna USB. Android supporta USB OTG già dalla versione 3.1 e tutti gli smartphone Android più recenti supportano la funzione.

Trasferire dati da Android al computer tramite cloud

In una guida del genere non poteva certo mancare l’opzione dei servizi di cloud per trasferire dati da Android al computer. Servizi come Google Drive e Dropbox sono ottimi per trasferire file, anche se il trasferimento può essere lento se si ha una velocità di upload bassa con la propria connessione. Se non avete ancora un servizio cloud, vorreste averne un altro o siete in dubbio su quale scegliere, qui troverete una guida ai pro e contro dei servizi principali presenti sul mercato.



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5 agosto 2016

Vendite dei power bank alle stelle grazie a Pokemon GO             

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2016_07_17_8274_1468769437._largeNessuno scherzava quando si diceva che per giocare a Pokemon GO fossero necessarie batterie extra. Secondo una rilevazione di The NPD Group, negli Stati Uniti le vendite dei power bank sono praticamente raddoppiate durante le due settimane successive al rilascio del gioco sviluppato da Niantic e Nintendo. Secondo il gruppo le vendite sono aumentate del 101% rispetto all’anno precedente, con 1.2 milioni di caricatori portatili venduti tra il 10 e il 23 luglio, pochi giorni dopo il 6 luglio, quando è uscito Pokemon GO.

Le vendite sono raddoppiate dopo il rilascio di Pokemon GO

Pokemon GO sembra essere l’unica risposta all’aumento vertiginoso dei caricatori portatili. Il NPD Group, infatti, fa notare che, mentre le vendite dei power bank in America sono cresciuti costantemente dal 2015, le vendite erano in aumento solo del 4% prima che il famoso videogioco fosse rilasciato. Ad influire, poi, potrebbero essere certamente state anche i caricatori a forma di pokeball che hanno fatto impazzire i fan della saga. La domanda ora è come si comporteranno le vendite dei caricatori e l’uso del gioco nelle prossime settimane. È probabile che il fenomeno Pokemon GO cali nelle settimane a seguire, come sempre avviene in casi del genere. Ma quando accadrà? La Niantic deve ancora rilasciare il gioco in molti paesi del mondo e il gioco ha ancora molto da offrire, con tante funzionalità e centinaia di nuovi pokemon ancora da scoprire.

È proprio indispensabile un power bank per giocare a Pokemon GO?

E in Italia? Non ci sono dati per il mercato italiano, ma dando un’occhiata in giro e online è chiaro che il fenomeno Pokemon GO è realtà anche nel Bel Paese e quasi tutti gli allenatori che si incontrano per strada – e personalmente ne vedo ovunque – hanno con sé dei caricatori portatili che usano per poter giocare più a lungo. Un’alternativa all’uso dei power bank esiste sicuramente, e ne abbiamo già parlato nell’articolo su come risparmiare batteria mentre si gioca. Avete già dato un’occhiata? Potrebbero esserci idee a cui non avete ancora pensato.



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4 agosto 2016

Come scegliere la microSD

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WebQuasi tutti i possessori di smartphone oggi sanno cosa sia la microSD, la scheda che si inserisce nel telefono per ampliare la memoria del dispositivo, tuttavia in molti sanno poco di cosa si tratti in realtà e si affidano alla scelta del venditore. Quando si acquista una microSD tuttavia, non bisognerebbe solo considerare la dimensione della memoria o il prezzo, ma anche tutta una serie di caratteristiche che possono fare la differenza nella performance quotidiana del cellulare. Con i tanti tipi di schede presenti sul mercato, è importante cercare di capire quali siano più adatte al proprio smartphone, per questo oggi vediamo come scegliere la microSD sulla base di alcune caratteristiche importanti.

Scegliere la microSD considerando le dimensioni della memoria

Il primo elemento da guardare per scegliere la microSD è appunto la memoria. Anche quelli che non capiscono nulla di tecnologia sapranno che 8GB sono più 4 e che 32GB di memoria sono maggiori di 16. Nello scegliere la dimensione della memoria bisogna sicuramente considerare i propri bisogni: in che modo si usa lo smartphone? Si fanno numerose foto e video? Si riempie il dispositivo di pesanti album o invece si fa un uso moderato dello stesso? Se con lo smartphone si smanetta poco può essere eccessivo scegliere la microSD da molti giga, finendo per pagare più soldi inutilmente.

Per scegliere la microSD bisogna considerare anche la velocità

Un’altra informazione molto utile al fine di scegliere la microSD è la velocità di lettura dei dati, solitamente indicati sul fronte della scheda in termini di MB/s, megabyte per secondo. La velocità spesso non è esattamente uguale a quella riportata, la quale si basa sui test interni del produttore, ma è un buon indicatore per farsi un’idea della velocità per la scrittura e la lettura dei file.

Formato e il tipo di file di sistema per scegliere la microSD che fa al proprio caso

Passiamo al formato. Esistono ben 4 formati di microSD al momento, ciascuno con file di sistema e memoria massima supportata diversi. Si hanno:

  • Secure Digital Standard Capacity (SDSC or SD), con file di sistema FAT 12/16 e spazio di memoria massimo di 2GB;
  • Secure Digital High Capacity (SDHC or MicroSD), con file di sistema FAT32 e spazio di memoria massimo di 32GB;
  • Secure Digital Extreme Capacity (SDXC) con file di sistema exFAT e spazio di memoria massimo di 2TB.


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3 agosto 2016

Come fare belle foto con la modalità manuale

Smartphone_KameraIl mondo della fotografia affascina milioni di persone e che sia per un semplice bisogno di apparire o per vera e propria passione, internet è sempre più pieno di foto più o meno belle. Grazie alle nuove tecnologie gli appassionati amatoriali della fotografia possono scattare fotografie di qualità anche senza l’utilizzo di fotocamere professionali e costose, utilizzando il proprio smartphone. Sì perché gli smartphone, se di un certo livello e con l’app per fotocamera giusta, possono scattare foto perfette grazie alla modalità manuale. Ecco allora qualche consiglio su come fare belle foto con la modalità manuale.

Come fare belle foto con la modalità manuale usando una buona app fotocamera

La prima cosa per fare belle foto con la modalità manuale è quella di scegliere una buona app fotocamera per lo smartphone. Forse non tutti sanno che oltre a poter usare il software del produttore dello smartphone, per la fotocamera si possono scaricare anche applicazioni di terzi e ce ne sono molte che offrono funzionalità aggiuntive che possono trasformare lo smartphone in una vera e propria fotocamera professionale. Per un discorso più approfondito sull’argomento, vi rimando al nostro articolo sulle migliori app fotocamera in circolazione.

Come fare belle foto con la modalità manuale regolando l’angolazione

Un’altra cosa da considerare per fare belle foto con la modalità manuale è l’angolazione. Prima di scattare una foto è bene pensare all’angolazione che si vuole usare e in questo passaggio può essere utile utilizzare la griglia, attivabile nelle impostazioni di tutte le fotocamere, grazie alla quale potrete scattare con precisione. Con la griglia avrete linee orizzontali che vi aiuteranno ad incorniciare l’orizzonte, ma anche strade, montagne, tavoli e così via, mentre le linee verticali sono utili per allineare palazzi, persone e oggetti vari. Nell’incorniciare è importante rispettare la “regola dei due terzi”, secondo la quale il soggetto della fotografia dovrebbe essere posizionato lungo una delle intersezioni o delle linee della griglia. Questo significa che il soggetto non andrebbe centrato, in modo da creare maggiore tensione e interesse.

Come fare belle foto con la modalità manuale usando l’HDR

L’HDR è una funzione delle fotocamere che serve a compensare le differenze tra la luce ed il contrasto, oltre a modificare il livello dell’intensità dei colori. L’HDR è consigliato in tutti quei casi in cui il soggetto della foto è retroilluminato. Non tutti ritengono che l’uso dell’HDR serva a fare belle foto con la modalità manuale, e sostanzialmente dipende anche dal gusto personale. Si provi ad esempio a scattare due foto, una con HDR e l’altra senza, e si verifichino le differenze. Alcuni preferiscono utilizzare software per la modifica delle foto piuttosto che attivare la funzione, ad ognuno il suo.

Come fare belle foto con la modalità manuale modificando l’ISO

L’ISO controlla i livelli di esposizione, quindi modificandolo si possono migliorare le foto che si scattano soprattutto in ambienti molto scuri o molto chiari. La cosa importante per fare belle foto con la modalità manuale, bisogna regolarsi in base all’ambiente e al soggetto. Se si sceglie un ISO elevato in un luogo luminoso, l’immagine sarà sovraesposta e quindi rovinata. Un ISO più alto significa che servirà una velocità dell’otturatore più lenta e sarà quindi più facile scattare foto di oggetti in movimento. Con un ISO più basso, invece, si avrà una qualità migliore dell’immagine, perché ci sarà meno rumore nella foto.

Come fare belle foto con la modalità manuale limitando l’uso del flash

Per fare belle foto con la modalità manuale è consigliato usare il flash solo se urgente. L’obiettivo del flash non è di illuminare interamente i luoghi bui, ma è una sorta di HDR alternativo. Se si sta scattando una foto dove lo sfondo è illuminato e il soggetto è buio, il flash potrà bilanciare i due



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