7 gennaio 2015

Videogame e App in vacanza: cosa fare




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Nei periodi di vacanza è necessario, in primis, abbondante relax. Lo dicono gli esperti, le cui tesi sono avvalorate da controlli medici che vedono le persone sempre più stressate dalla vita quotidiana. E lo dice anche il buonsenso. Il relax psicofisico è anche costituito dallo sport, dal benessere alimentare, dagli interessi artistici, culturali e musicali.


Ma voi, in primis, siete in grado di rinunciare al vostro gioco preferito? Se in vacanza pensiamo alle soluzioni 4 immagini 1 parola, a come superare l’ennesimo livello di Candy Crush Saga, o altri analoghi videogames, sia su console che su dispositivi, potrebbe esserci qualcosa che non va.


In particolare, l’amplificazione estrema e la diffusione di massa del gioco ludico, seppur stimolanti dal punto di vista psicomotorio, specie nei più piccoli, hanno creato il fenomeno della “videofissazione”, già conosciuto per l’abuso di televisione.





In particolare, si tende ad estraniarsi dal mondo esterno, di perdere i contatti con i propri amici o familiari, di perdere interessi esterni a quello dei videogame, manifestando nel contempo aggressività e voglia di litigare.


Oltre che nei giovanissimi, un analogo fenomeno tende a diffondersi anche per gli adulti, in particolare per l’utilizzo ossessivo dei social network, dai quali non si riesce a distaccarsi mai completamente. In questo caso si parla di nomofobia, termine coniato nel 2008, che causa tra l’altro mancanza di concentrazione e nervosismo.


Dunque, specie in vacanza o in periodi di svago, abbandoniamo un poco il mondo dei videogiochi per dedicarci ad attività di gruppo con chi ci circonda. Visitiamo luoghi, riscoprendo i nostri interessi. Limitiamo il tempo massimo, davanti allo schermo, a mezz’ora, un’ora al massimo.





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